E i malati? Sempre più invisibili, auto-organizzati per evitare l’isolamento discriminante, alla faccia di handicap e barriere ambientali. Che succede a chi studia, cura o si occupa di informare l’opinione pubblica sui pericoli dell’elettromagnetismo?
Basta mettere in fila i fatti per trarne le conclusioni: intorno agli effetti biologici di radiazioni, onde non ionizzanti emesse da cellulari e Wi-Fi, s’è creato il vuoto. Conviene starne alla larga. L’ammonimento subdolo suona perentorio, come un cartello posto su fili elettrici scoperti: “Attenzione: pericolo scossa!”, ci si può (davvero) far male. Guai parlarne, tanto meno occuparsene. E’ quello che pensano ricercatori e tecnologi dell’ex ISPESL di Firenze, accorpati all’Inail per vedersi bloccata una ricerca il cui successo – dicono – “porterebbe la comunità scientifica a riconoscere definitivamente l’esistenza di effetti non termici dovuti a campi elettromagnetici deboli sulla salute umana”.
Immaginate le reazioni: se sapessero il rischio, cosa farebbero gli oltre sei miliardi di contraenti di servizi di telefonia mobile sparsi nel mondo?
Così, otto studiosi sono ricorsi al Tar Lazio perché gli restituisca autonomia scientifica, carriera e ricerca, compreso un finanziamento in perenzione da 450.000 euro per una sperimentazione preclinica che cura l’infarto sull’uomo, mai iniziata per burocratiche sabbie mobili all’italiana. Tra i ricorrenti, c’è pure il Dott. Fiorenzo Marinelli, responsabile dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, autore di un ingombrante rapporto condotto nelle scuole sugli effetti genetici dei campi elettromagnetici ambientali su cellule in coltura, un nuovo metodo per valutare l’entità dell’esposizione adottato anche dalla Procura di Lanusei nel dimostrare il danno alla salute causato dai radar di Quirra (Ogliastra) poi sequestrati.
L’Inail – argomenta il ricorso – metterebbe il bavaglio ai loro studi, censurandoli, ledendo il potere di gestione e autonomia scientifica di uno staff d’eccellenza, che si avvale di collaborazioni del calibro del Prof. Luc Montagnier, Nobel 2008 per la Medicina. L’accusa? Conflitto d’interessi, una sovrapposizione corporativa tra controllato e controllore, emersa nell’inerzia tenuta nel riconoscimento (a ostacoli) del mesotelioma come malattia professionale dall’esposizione all’amianto e nel caso di Innocente Marcolini, neurinoma del trigemino, ulcera corneale, sindromi e deficit vari per uso prolungato e continuativo di telefonino e cordless aziendali. L’ultima parola, nello slalom tra tortuosi gradi di giudizio, l’ebbe la Suprema Corte di Cassazione: ‘cellulare-tumore’ è passato in giudicato, il nesso causale c’è, esiste, è giuridicamente riconosciuto. L’Inail paga l’invalidità dell’80% al danneggiato.
Consulente tecnico nella finora unica battaglia legale (in tema) vinta al mondo, fu
Angelo Gino Levis, docente in pensione di Miogenesi Ambientale dell’Università di Padova, allievo di
Lorenzo Tomatis (celebre oncologo-epidemiologo, già guida dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione che, nel 2011, classificò le radiazioni a microonde dei cellulari come “
possibili agenti cancerogeni”) e Vice Presidente dell’Associazione per la Prevenzione e Lotta all’Elettrosmog. Come gli otto ex Ispesl,
anche l’A.p.p.l.e. (Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog) è ricorsa al Tar Lazio, denunciando il dicastero della Lorenzin, ma pure i ministeri Ambiente, Sviluppo Economico, Istruzione, Università e Ricerca. “
Accertare e dichiarare l’illegittimità e l’inerzia dei suddetti – scrivono i legali dell’associazione nel ricorso –
per adottare tutti i provvedimenti finalizzati ad assicurare alla popolazione idonea informazione sui rischi alla salute dei cittadini”. Appunto.
Sul fronte dei colpiti, cresce il numero degli invisibili. Gli ammalati lottano contro isolamento sociale e negazione del diritto a salute e cura, garantiti (guarda un po’) dalla Costituzione: l’Associazione Malati da Intossicazione Chimica e/o Ambientale si batte per il riconoscimento in legge nazionale cautelativa dell’Elettrosensibilità (malattia cronica immuno-neuro-tossica, sintomi da campi elettromagnetici), “poiché i limiti di sicurezza– dice AMICA – non tengono conto del Principio di Precauzione, essendo fortemente condizionati da interessi economici. E l’informazione è l’unico strumento dei cittadini per fare scelte più avvedute e chiedere a politici e medici maggiore attenzione per le cause tossiche ambientali”.
Riprova sul campo medico? Lo stato d’abbandono lamentato dal
Prof. Giuseppe Genovesi, endocrinologo-immunologo del Policlinico Umberto I di Roma, responsabile del Centro di riferimento della Regione Lazio per la prevenzione, diagnosi e terapia della Sensibilità Chimica Multipla,
alter ego dell’Elettrosensibilità, Fatica Cronica, Encefalomielite Mialgica: nonostante
l’apertura del nuovo Sportello Malattie Rare, primo ambulatorio in struttura pubblica d’Europa, e il riconoscimento di linee guida regionali (modello per regioni senza), la mancanza di fondi e personale di supporto spingono alla fuga un medico con liste d’attesa per ‘prima visita’ sino al 2015, prenotati da ogni parte d’Italia: “
Sono isolato, mi hanno lasciato solo, forse la malattia da fastidio – lo sfogo del
Prof. Genovesi –
I vertici del dipartimento ospedaliero faticano a comprenderla: MCS-EHS sono sempre più malattie diffuse, non rare. Ma soprattutto sono malattie metaboliche, non psichiatriche, dovute all’esposizione anche a piccole dosi di sostanze tossico-nocive presenti nell’ambiente in cui viviamo – e qui il
leitmotive, sulle note del
de profundis dei ricercatori ex Ispesl (la musica non cambia!) –
si preferisce spendere di più e male, pagando viaggi e cure all’estero dei pazienti più gravi, piuttosto che assisterli in una struttura italiana specializzata, organizzata, efficiente. A Luglio potrei andarmene in America”.
Maurizio Martucci
Giornalista e scrittore
Società - 23 Maggio 2014
Elettrosmog: rischiano medici, studiosi e malati?
Basta mettere in fila i fatti per trarne le conclusioni: intorno agli effetti biologici di radiazioni, onde non ionizzanti emesse da cellulari e Wi-Fi, s’è creato il vuoto. Conviene starne alla larga. L’ammonimento subdolo suona perentorio, come un cartello posto su fili elettrici scoperti: “Attenzione: pericolo scossa!”, ci si può (davvero) far male. Guai parlarne, tanto meno occuparsene. E’ quello che pensano ricercatori e tecnologi dell’ex ISPESL di Firenze, accorpati all’Inail per vedersi bloccata una ricerca il cui successo – dicono – “porterebbe la comunità scientifica a riconoscere definitivamente l’esistenza di effetti non termici dovuti a campi elettromagnetici deboli sulla salute umana”.
Così, otto studiosi sono ricorsi al Tar Lazio perché gli restituisca autonomia scientifica, carriera e ricerca, compreso un finanziamento in perenzione da 450.000 euro per una sperimentazione preclinica che cura l’infarto sull’uomo, mai iniziata per burocratiche sabbie mobili all’italiana. Tra i ricorrenti, c’è pure il Dott. Fiorenzo Marinelli, responsabile dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, autore di un ingombrante rapporto condotto nelle scuole sugli effetti genetici dei campi elettromagnetici ambientali su cellule in coltura, un nuovo metodo per valutare l’entità dell’esposizione adottato anche dalla Procura di Lanusei nel dimostrare il danno alla salute causato dai radar di Quirra (Ogliastra) poi sequestrati.
L’Inail – argomenta il ricorso – metterebbe il bavaglio ai loro studi, censurandoli, ledendo il potere di gestione e autonomia scientifica di uno staff d’eccellenza, che si avvale di collaborazioni del calibro del Prof. Luc Montagnier, Nobel 2008 per la Medicina. L’accusa? Conflitto d’interessi, una sovrapposizione corporativa tra controllato e controllore, emersa nell’inerzia tenuta nel riconoscimento (a ostacoli) del mesotelioma come malattia professionale dall’esposizione all’amianto e nel caso di Innocente Marcolini, neurinoma del trigemino, ulcera corneale, sindromi e deficit vari per uso prolungato e continuativo di telefonino e cordless aziendali. L’ultima parola, nello slalom tra tortuosi gradi di giudizio, l’ebbe la Suprema Corte di Cassazione: ‘cellulare-tumore’ è passato in giudicato, il nesso causale c’è, esiste, è giuridicamente riconosciuto. L’Inail paga l’invalidità dell’80% al danneggiato.
Sul fronte dei colpiti, cresce il numero degli invisibili. Gli ammalati lottano contro isolamento sociale e negazione del diritto a salute e cura, garantiti (guarda un po’) dalla Costituzione: l’Associazione Malati da Intossicazione Chimica e/o Ambientale si batte per il riconoscimento in legge nazionale cautelativa dell’Elettrosensibilità (malattia cronica immuno-neuro-tossica, sintomi da campi elettromagnetici), “poiché i limiti di sicurezza– dice AMICA – non tengono conto del Principio di Precauzione, essendo fortemente condizionati da interessi economici. E l’informazione è l’unico strumento dei cittadini per fare scelte più avvedute e chiedere a politici e medici maggiore attenzione per le cause tossiche ambientali”.
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La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
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Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Ofri Bibas, sorella dell'ostaggio liberato Yarden Bibas, ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché i notiziari, gli utenti dei social media e i diplomatici pubblici, per aver descritto in dettaglio, contro la volontà della famiglia, gli omicidi avvenuti durante la prigionia della moglie di Yarden, Shiri, e dei suoi figli piccoli Ariel e Kfir. Pubblicare tali informazioni nonostante le ripetute richieste della famiglia è stato "un abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha attraversato 16 mesi di inferno e che deve ancora affrontare il peggio", ha sritto Ofri Bibas su Facebook.
Netanyahu ha descritto l'omicidio dei ragazzi in modo molto dettagliato in un discorso tenuto davanti all'America Israel Public Action Committee e, mentre teneva in mano una foto delle vittime, durante una cerimonia militare tenutasi ieri, in seguito alla quale, la famiglia Bibas ha inviato una lettera di diffida a Netanyahu e ad altri uffici governativi, chiedendo loro di smettere di pubblicare dettagli non approvati sugli omicidi, riporta il sito di notizie Ynet.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Questa decisione lacera l'indipendenza di una stampa libera negli Stati Uniti". Lo ha detto il presidente della White House Correspondents' Association Eugene Daniels, criticando l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver affermato che d'ora in poi sarà lei stessa a decidere quali giornalisti potranno seguire gli eventi della Casa Bianca. "In un paese libero, i leader non devono scegliere le testate" da accreditare, ha aggiunto.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.