La Lux Vide di Ettore Bernabei, società di produzione che secondo la Bild Zeitung ha ricevuto un finanziamento da 15 milioni grazie all'”intercessione” del cardinale Tarcisio Bertone, nel 2008 ha incassato 300mila euro anche dalla Fondazione Carige. Secondo quanto riporta Repubblica Genova Flavio Repetto, ex presidente dell’ente che ha in pancia il 29,8% dell’istituto genovese (ma il 6,9% è detenuto come pegno da Mediobanca), in quell’anno ha infatti dato il via libera a un finanziamento da 300mila euro destinato alla produzione dei dvd della serie La Bibbia, uno dei pezzi forti della società fondata dall’ex direttore generale della Rai. Il tutto con l’intercessione dell’enfant prodige Marco Simeon, allora direttore di Rai Vaticano e dell’Ufficio Relazioni istituzionali della Rai (lascerà gli incarichi a fine 2013), dichiaratamente molto vicino allo stesso Bertone oltre che a Mediobanca, presso la quale era delegato a tenere i rapporti con lo Ior. Si infittisce, dunque, la trama delle “relazioni pericolose” tra banche, fondazioni e vertici religiosi. Nei giorni scorsi era emerso come il notaio Piermaurizio Priori, coinvolto nell‘inchiesta su Carige sfociata nell’arresto dell’ex presidente Berneschi, sia un uomo di fiducia del cardinale Angelo Bagnasco, che l’ha voluto sulla poltrona di Priore della genovese Fondazione Magistrato della Misericordia. Tutto torna se si considera che fino al 2010 quello scranno era occupato proprio da Simeon. 

Nel 2008 Simeon, entrato in Capitalia nemmeno trentenne come consulente di Cesare Geronzi – il quale lo porterà poi con sé in Piazzetta Cuccia – faceva parte del consiglio della Fondazione. Due anni dopo sarebbe entrato anche in quello di banca Carige: in “quota Ior”, si sussurrava, perché la banca del Vaticano proprio nel febbraio di quell’anno aveva sottoscritto per 100 milioni di euro il prestito obbligazionario lanciato da Carige. E avrebbe dunque potuto, in prospettiva, diventarne azionista – ipotesi che non si concretizzò perché l’anno dopo fu la Fondazione, pare su richiesta dello Ior all’epoca presieduto da Ettore Gotti Tedeschi, a ricomprarsi quei bond aumentando così la propria quota nella banca. Giovanni Berneschi, ai domiciliari con l’accusa di truffa ai danni della compagnia assicurativa Carige Vita Nuova, era d’altronde in rotta con Repetto e si opponeva all’operazione Ior-Fondazione. 

Ma torniamo al 2008, quando il pupillo di Bertone porta in consiglio la proposta di finanziare i dvd prodotti da Bernabei, vicinissimo alla Chiesa e membro soprannumerario dell’Opus dei. Qualcuno solleva obiezioni, perché manca il requisito della territorialità (la Lux Vide ha sede a Roma) e i film sui personaggi biblici, per quanto “educativo-didattici”, non sembrano rientrare nei settori a cui l’ente può destinare erogazioni. Ma i dubbi sono presto superati: Repetto – che nell’ottobre 2013 dovrà lasciare perché oggetto di una mozione di revoca da parte del consiglio – dà il via libera.

Due anni dopo, nel 2010, sarà l’intervento di Gotti Tedeschi a sventare un progetto in base al quale lo Ior avrebbe dovuto acquisire un’importante quota azionaria della società di Bernabei. Nel maggio del 2012, però, Gotti viene sfiduciato dal Consiglio di sorveglianza dell’istituto vaticano e accusato di violazione della normativa antiriciclaggio (l’inchiesta nei suoi confronti sarà poi archiviata). Nella banca d’Oltretevere si crea un vuoto di potere che continuerà fino alla nomina di Ernst von Freyberg (febbraio 2013). Ed è in quel lasso di tempo che lo Ior, guidato da un presidente ad interim, approva la sottoscrizione di un prestito obbligazionario emesso dalla Lux Vide, operazione che sfocerà in una perdita da 15 milioni per l’istituto. 

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