Leggo alcuni commenti di elettori 5 Stelle secondo cui la colpa della sconfitta (ammesso che 6 milioni siano pochi) sarebbe da attribuirsi ai brogli. Consiglio: non copritevi di ridicolo, era la stessa strada adottata da Berlusconi dopo la sconfitta nel 2006. Quando si perde, si perde. Vedo poi molti dare la colpa all’informazione. Certo: ha molte colpe. Enormi colpe. Se sbaglia il Pd si glissa, se sbaglia M5S si spara (e magari si inventa lo sbaglio). Lo e scrivo da anni, io come il Fatto Quotidiano. Lamentarsi e basta, però, serve a poco. La tivù dice il falso sui 5 Stelle? Andate in tivù a dimostrarlo, come in parte già fate.
Ballarò invita tal Ronzino (poveri noi) senza “autorizzazione” di Casalino, Biondo e Messora? Bene: mandateci Di Maio. Telese è cattivo con voi? Non andarci è forse coerente e certo comprensibile, ma politicamente è un suicidio. Gli italiani si informano anche e soprattutto in tivù, e se voi non ci andate Telese chiama – legittimamente: mica è scemo – uno che i voti ve li toglie. Ecco perché c’è sempre Martinelli, o un martire qualsiasi di professione. Ce l’avete con Formigli? Sticazzi: non andarci serve solo a lasciare strada aperta alle Bonafè e Biancofiore. Non è che, se un giornalista ti attacca, tu reagisci tenendogli il muso e togliendogli il saluto: umanamente ci può anche stare, ma non siamo all’asilo ed elettoralmente è come tagliarsi gli zebedei per fare un dispetto alla moglie. Se Formigli dice il falso su di voi, dovete andare voi stessi a dimostrarlo: ci vada la Taverna, ci vada (anzi torni) Morra. Ci vada chi volete (purché bravo: i Crimi e le Fucksia lasciateli a casa). Non andarci vi pone dalla parte del torto, oltre che del masochismo.
Renzi è stato troppo tempo in tivù? E’ andato pure dalla D’Urso? Bene: vada dalla D’Urso anche Di Battista, e dimostri che pure lui sa rassicurare le casalinghe e le nonne. I duropuristi si arrabbieranno e gli daranno del “venduto”? Pazienza. Se la tivù è “cattiva” coi 5 Stelle, non andare in tivù o andarci poco è lecito, ma controproducente. Penso anche ad Anno Uno: così come Renzi c’è stato, doveva andarci anche un parlamentare 5 Stelle abile in tivù. L’informazione vi fa orrore? Dimostrate sul campo che è ingiusta con voi e confutate ogni bugia colpo su colpo: e dimostratelo in tivù, non dall’Aventino delle pagine Facebook. Con queste menate dei “complotti”, dei “brogli” e dei “non abbiamo poi perso molti voti, rispetto al 2009 abbiamo guadagnato 17 parlamentari”, non state dimostrando grande propensione all’autocritica: possibile che sia sempre colpa degli altri? Vi siete sopravvalutati (“vinciamo noi”) come neanche l’Inter di Orrico: ponetevela, qualche domanda. Anche a proposito del vostro rapporto coi media.
I giornalisti ripetono che “non avete fatto nulla”, che “sapete solo dire di no”, che “dovevate dire sì a Bersani” e vi fanno arrabbiare? Dimostrate in diretta, ogni giorno e su ogni spazio, che dicono il falso. Ditelo in faccia ai Menichini, ai Battista, ai Rondolino: ci vincerebbe anche un bradipo catatonico, su. Metterli nella rubrica “giornalista del giorno” li rende martiri e famosi, mica li indebolisce o confuta. Se è una “guerra”, come ripetete spesso, è una guerra che in Italia si combatte anche in tivù. In ogni contesto, in ogni contenitore. Numericamente parlando, valgono più cinque minuti a Porta a porta – nel bene e nel male: Lezzi in quel salotto funziona, Grillo un po’ meno – che 8mila agorà con i cittadini: triste? Forse, ma così è. Anche se non vi pare.