L’accerchiamento del pullman della seleção brasiliana nei pressi dell’aeroporto internazionale di Rio da parte di alcune decine di manifestanti, qualche giorno fa, non è stato violenta. L’intento di insegnanti, infermieri e cittadini, era quello di attaccare al mezzo adesivi con gli slogan cari alla protesta in corso da mesi, inviando un messaggio chiaro in merito al proprio giudizio sulla coppa del mondo. L’attacco al ‘simbolo’ ha avuto esattamente l’effetto sperato, e ha probabilmente fatto capire una volta di più che per una parte della popolazione i mondiali in Brasile si giocheranno per strada tra le proteste.
Il fatto che i manifestanti abbiano potuto avvicinarsi senza problemi al pullman, ha tuttavia mostrato anche altro: una enorme falla nella sicurezza, ancora una volta finita sotto accusa. Nonostante la militarizzazione impressionante della città e gli oltre duemila agenti in attività, la mancanza di analisi, di previsione dei rischi e l’incapacità di risposta nel creare cordone a protezione della nazionale ha impressionato molto. Soprattutto il governo di Dilma Rousseff che pagherà più di tutti l’eventuale fallimento del mondiale.
I pericoli sono enormi anche per le nazionali e le delegazioni straniere, tanto che la presidentessa ha stabilito immediatamente di inviare a supporto della polizia ulteriori truppe dell’esercito per scortare e isolare le nazionali. Qualcosa che potrebbe impressionare calciatori al loro arrivo e contribuire a creare ancora di più l’atmosfera di tensione che già si vive in città. Nonostante un numero impressionante di poliziotti in strada, in particolare a Rio, al netto di episodi di repressione è evidente che non si riesca a garantire l’ordine pubblico. I vari battaglioni, tra cui quello formato apposta per la coppa, non offrono risposte con standard di qualità adeguati. E anche quando finisce nella violenza, in fondo, è evidente che manchi una dottrina e una preparazione adeguata anche quando è richiesta maggiore risolutezza.
Dunque alle migliaia di uomini che compongono la polizia militare, cui si sommano le guardie municipali della prefettura e altri organismi di controllo del territorio; alle forze armate già impegnate nelle favelas e a quelle dislocate nelle strade, si aggiungerà altro personale. Il piano firmato da Dilma martedì, prevede la possibilità di usare un contingente aggiuntivo per creare cordoni di sicurezza intorno agli hotel che ospitano le nazionali e i vari ospiti vip come capi di Stato e di governo stranieri, oltre che ai campi di allenamento ed un servizio di scorta ai pullman. La fanteria motorizzata è già stata allertate e pronta a entrare in azione.
Le proteste intanto si intensificano, sono sempre più numerose in tutte le capitali del Paese, ma è chiaro che è Rio a preoccupare di più e a togliere il sonno sia nella segreteria di sicurezza dello Stato, sia nello stesso governo federale. L’episodio nei pressi dell’aeroporto ha sconvolto però più del solito le autorità che immediatamente hanno chiesto aiuto.
E il rinforzo è arrivato. Le forze armate attualmente contano su 5.300 uomini pronti a essere impiegati durante i mondiali. Sia per il controllo dello spazio aereo che per la ricerca di esplosivi, difesa nucleare e anti-terrorismo. Saranno ospitati nelle caserme della città e pronti a entrare in azione. Al momento la Rousseff non ha ancora disposto che, ai sensi della Legge di garanzia dell’ordine, i militari possano ricevere anche poteri di polizia, ma la misura è tutt’altro che improbabile. Le manifestazioni della prossima settima saranno fondamentali per capire l’andamento della sicurezza. E la tensione resta altissima.
Twitter: luigi_spera
Mondiali di Calcio
Mondiali Brasile 2014, Rousseff schiera l’esercito a protezione delle squadre
Dopo l'ultimo - pacifico - assalto al pullman del Brasile, il governo corre ai ripari e dispone l'uso dei militari contro le falle nella sicurezza. Allertata la fanteria motorizzata, mentre le truppe proteggeranno hotel e capi di stato
L’accerchiamento del pullman della seleção brasiliana nei pressi dell’aeroporto internazionale di Rio da parte di alcune decine di manifestanti, qualche giorno fa, non è stato violenta. L’intento di insegnanti, infermieri e cittadini, era quello di attaccare al mezzo adesivi con gli slogan cari alla protesta in corso da mesi, inviando un messaggio chiaro in merito al proprio giudizio sulla coppa del mondo. L’attacco al ‘simbolo’ ha avuto esattamente l’effetto sperato, e ha probabilmente fatto capire una volta di più che per una parte della popolazione i mondiali in Brasile si giocheranno per strada tra le proteste.
Il fatto che i manifestanti abbiano potuto avvicinarsi senza problemi al pullman, ha tuttavia mostrato anche altro: una enorme falla nella sicurezza, ancora una volta finita sotto accusa. Nonostante la militarizzazione impressionante della città e gli oltre duemila agenti in attività, la mancanza di analisi, di previsione dei rischi e l’incapacità di risposta nel creare cordone a protezione della nazionale ha impressionato molto. Soprattutto il governo di Dilma Rousseff che pagherà più di tutti l’eventuale fallimento del mondiale.
I pericoli sono enormi anche per le nazionali e le delegazioni straniere, tanto che la presidentessa ha stabilito immediatamente di inviare a supporto della polizia ulteriori truppe dell’esercito per scortare e isolare le nazionali. Qualcosa che potrebbe impressionare calciatori al loro arrivo e contribuire a creare ancora di più l’atmosfera di tensione che già si vive in città. Nonostante un numero impressionante di poliziotti in strada, in particolare a Rio, al netto di episodi di repressione è evidente che non si riesca a garantire l’ordine pubblico. I vari battaglioni, tra cui quello formato apposta per la coppa, non offrono risposte con standard di qualità adeguati. E anche quando finisce nella violenza, in fondo, è evidente che manchi una dottrina e una preparazione adeguata anche quando è richiesta maggiore risolutezza.
Dunque alle migliaia di uomini che compongono la polizia militare, cui si sommano le guardie municipali della prefettura e altri organismi di controllo del territorio; alle forze armate già impegnate nelle favelas e a quelle dislocate nelle strade, si aggiungerà altro personale. Il piano firmato da Dilma martedì, prevede la possibilità di usare un contingente aggiuntivo per creare cordoni di sicurezza intorno agli hotel che ospitano le nazionali e i vari ospiti vip come capi di Stato e di governo stranieri, oltre che ai campi di allenamento ed un servizio di scorta ai pullman. La fanteria motorizzata è già stata allertate e pronta a entrare in azione.
Le proteste intanto si intensificano, sono sempre più numerose in tutte le capitali del Paese, ma è chiaro che è Rio a preoccupare di più e a togliere il sonno sia nella segreteria di sicurezza dello Stato, sia nello stesso governo federale. L’episodio nei pressi dell’aeroporto ha sconvolto però più del solito le autorità che immediatamente hanno chiesto aiuto.
E il rinforzo è arrivato. Le forze armate attualmente contano su 5.300 uomini pronti a essere impiegati durante i mondiali. Sia per il controllo dello spazio aereo che per la ricerca di esplosivi, difesa nucleare e anti-terrorismo. Saranno ospitati nelle caserme della città e pronti a entrare in azione. Al momento la Rousseff non ha ancora disposto che, ai sensi della Legge di garanzia dell’ordine, i militari possano ricevere anche poteri di polizia, ma la misura è tutt’altro che improbabile. Le manifestazioni della prossima settima saranno fondamentali per capire l’andamento della sicurezza. E la tensione resta altissima.
Twitter: luigi_spera
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".