“Chiedo quindi a tutti di non proseguire con uno sterile dibattito a mezzo stampa sulle primarie e a non contribuire così all’immagine negativa che i media ostili costruiscono ogni giorno a nostro danno”. È una nota di Silvio Berlusconi che tenta di stroncare le presunte velleità di chi, come Raffaele Fitto, sta tentando la presa del partito dopo i risultati delle elezioni europee. Che hanno relegato Fi a al ruolo di terzo partito con il 16% ma hanno consegnato all’ex presidente della Puglia un successo personale con 284mila preferenze.
“Nei prossimi giorni, come già stabilito, ci confronteremo all’interno del nostro Ufficio di Presidenza per fare un primo bilancio e stabilire nel merito e nel metodo le nostre prossime iniziative, consapevoli che l’esito delle elezioni del 25 maggio ci obbliga ad un cambio di passoe di visione politica che non può certo ridursi – si legge nella nota – ad un confronto, pur legittimo, su organigrammi e metodi di selezione. Forza Italia è, fin dalla sua fondazione, venti anni fa, un movimento politico aperto, democratico, rispettoso del contributo di tutti i suoi militanti, attento a valorizzare ogni idea maturata al suo interno e le diverse esperienze che lo hanno reso grande. In tale direzione – ricorda – ho sempre orientato la mia attività di Presidente e Fondatore, con l’equilibrio, la capacità di sintesi e il rispetto di tutti che mi sono sempre stati riconosciuti”. E, conclude Berlusconi, “già prima delle elezioni, su mio preciso stimolo, abbiamo avviato un cammino di rinnovamento importante e articolato, che sono certo darà presto i suoi frutti”.
Fitto, che solo ieri aveva confermato la sua fedeltà al presidente sostenendo che non veniva messa in discussione la sua leadership, risponde con una lettera aperta sul blog del parlamentare azzurro: “Consentimi di ribadirti pubblicamente ciò che ho già avuto modo di dirti a quattr’occhi, con l’affetto e la sincerità di sempre. Quello che fa male al nostro movimento non è certamente il libero dibattito di idee, condotto da chi come me lo fa lealmente, ma la piccola dose quotidiana di falsità e veleni che alcuni mettono in circolo da troppo tempo. In un grande movimento, come noi siamo, chi discute in modo limpido (senza retroscena, senza sottintesi, senza doppie verità), e lo fa forte di una coerenza nota, dovrebbe essere una risorsa, e non un problema”. Dall’ex presidente della Puglia arriva anche una proposta in salsa grillina: “Preannuncio che al prossimo Ufficio di presidenza lavoreremo per una proposta articolata di rilancio sia sul terreno dei contenuti sia su quello organizzativo e sono sicuro che sarà una discussione ricca, positiva e costruttiva, che probabilmente sarebbe anche utile trasmettere in diretta audiovideo, dando modo a tutti di seguire senza filtri il nostro comune ragionamento. Ho l’orgoglio di conoscere un Berlusconi che si è sempre fatto forte delle idee innovative, e ha sempre alzato l’asticella del cambiamento, spiazzando tutti. Un abbraccio e buon lavoro a tutti noi”.
Mister 284mila preferenze, finito sul banco degli imputati da parte dei fedelissimi berlusconiani che lo accusano di mirare alla scalata del partito, quindi risponde così direttamente al capo che soli ieri aveva convocato ad Arcore tutti i suoi figli per trascorrere con lui l’intero pomeriggio. Un summit dedicato a vari temi tra cui l’analisi politica, la situazione del partito oltre che delle aziende.
A sbarrare la strada a Fitto, comunque, oltre al cosiddetto cerchio magico, sono tanti: Denis Verdini. Ma che l’aria sia tesa, lo dimostra la presa di posizione di Daniele Capezzone pronto a rispedire al mittente l’accusa di essere “parte di una congiura” contro Berlusconi. Chi ufficialmente si è tirato fuori dalla mischia è Giovanni Toti: “Basta parlare di primarie e poltrone, pensiamo ai contenuti”, scrive il consigliere politico dell’ex premier che mira a riallacciare i rapporti con gli ex alleati. Lega in primis. Ma contatti ci sarebbero stati in questi giorni anche con Fratelli d’Italia.
Intanto oggi dall’ex delfino Angelino Alfano, leader di Ncd, arriva l’invito a riunire tutti i moderati proponendo “una coalizione popolare italiana che rimetta in gioco i moderati, ma che non sia una somma di sigle e abbia un programma”. “Bisogna rimettere in gioco tutti. Compresi quanti, dentro Scelta civica – dice il ministro dell’Interno – non desiderano aderire al Pd. Comprese le aree, dall’Udc ai Popolari per l’Italia, con cui abbiamo condiviso la battaglia europea”. L’invito per l’ex partito è poi quello di non fare “scelte lepeniste”. Rispetto alle alleanze passate, “Bossi aveva a che fare con Fi al 29% nel 2001 più An al 13, e con il Pdl al 39% nel 2008. Guidavamo noi. Adesso la debolezza di Fi è tale che rischia di trasformare la Lega nell’autista”. Con Berlusconi, “in questa fase è bene privilegiare il confronto pubblico delle idee”, aggiunge Alfano. “Nel frattempo, magari, una moratoria degli insulti personali da parte dei giornali di famiglia sarebbe di qualche aiuto”.