Sono stati nuovamente interrotti i lavori della Commissione Giustizia di Palazzo Madama che lavora sul ddl anticorruzione. Mentre le cronache registrano l’ennesimo scandalo con l’arresto del sindaco di Venezia Orsoni (Pd) coinvolto, con altre 35 persone, nell’inchiesta per corruzione negli appalti del Mose, il governo ha chiesto un altro mese di tempo per presentare un disegno di legge sul falso in bilancio e una riforma organica sulla prescrizione, fermando di fatto i lavori del Senato. “Il Governo ha centellinato gli interventi: prima sull’autoriciclaggio adesso, dopo due settimane, annuncia un ddl sul falso in bilancio” dice il senatore del M5S Buccarella, “direi che procedono in modo quanto meno scoordinato”.
L’ennesima interruzione fa a pugni con la volontà del Presidente del Senato, Pietro Grasso, che solo due giorni fa si augurava per il ddl anticorruzione lavori celeri e “senza indugi”, ma suscita anche il malumore dei senatori dell’opposizione che in Commissione Giustizia si sono detti stanchi di questi continui stop and go. Che rischiano di rendere vano il loro lavoro, così come l’accelerazione imposta alla Commissione dopo lo scandalo Expo. Il Governo vuole mettere la propria firma sulle storiche riforme della prescrizione, dell’autoriciclaggio e del falso in bilancio, ma nei fatti non è ancora pronto per farlo. Non ha ancora elaborato i nuovi testi normativi: perciò gli serve una proroga di 30 giorni.
La notizia è giunta ieri sera, durante i lavori della Commissione Giustizia di Palazzo Madama. I senatori erano pronti a votare gli emendamenti quando il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri ha annuciato le intenzioni dell’esecutivo: un disegno di legge sul falso in bilancio e una riforma organica della prescrizione che si ispira ai risultati della Commissione ministeriale presieduta dal professore Antonio Fiorella e insediata dall’ex Guardasigilli Paola Severino. Ovvero, una riforma legata all’idea di bloccare temporaneamente la prescrizione dopo una condanna in primo o secondo grado.
Il passaggio in aula del ddl anticorruzione, nato da una proposta del Presidente Pietro Grasso e trasformatosi poi nel testo base D’Ascola (Ncd), era previsto per il prossimo 10 giugno. Ma data l’interruzione dei lavori e la disponibilità della maggioranza in Commissione Giustizia a concedere un mese di tempo al Governo, è probabile che oggi se ne decida il rinvio. I capigruppo del Senato si riuniranno in giornata per stabilire il nuovo calendario.