Inceneritore, Trasporto rapido costiero, ma anche salvaguardia delle spiagge e dell’ambiente. E’ una Riccione divisa sui grandi temi che da anni spaccano a metà l’opinione pubblica della Perla Verde quella che domenica 8 giugno affronterà, alle urne, il suo primo ballottaggio. Un fatto inedito per una roccaforte che in passato ha sempre sventolato bandiera rossa. Il candidato a sindaco del centrosinistra, Fabio Ubaldi, infatti, non è riuscito ad aggiudicarsi al primo turno la poltrona da sindaco, conquistando il 45,68% dei voti, e per la prima volta da che Riccione abbia memoria, sfiderà al secondo turno Renata Tosi, appoggiata da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che il 25 maggio scorso si era aggiudicata il 33,69% delle preferenze. A pesare sul bilancio elettorale, secondo il Pd, di cui Tosi è segretario cittadino, sarebbe stato il Movimento 5 Stelle, variabile elettorale in molti comuni d’Italia, che nella Perla si è fermato a quota 16,36%, un risultato meno brillante rispetto al dato delle europee, dove Beppe Grillo ha ottenuto il 21,16% dei consensi, ma sufficiente a sottrarre al centrosinistra i 5 punti necessari a consegnare a Ubaldi la guida della giunta al primo turno. E ora, con Vincenzo Cicchetti, l’informatico di 58 anni messo in campo dai grillini, che ha sottolineato che “il Movimento 5 Stelle di Riccione si dichiara neutrale e lascia libertà di coscienza ai cittadini senza offrire appoggio o indicazione di voto alcuna”, la partita è più che mai aperta.
Sul tavolo, del resto, ci sono diversi nodi da sbrogliare, nodi che incideranno sul voto dell’8 giugno. Collocata a pochi passi dall’inceneritore di Raibano a Coriano, tagliata in due dalla cosiddetta ‘Tav romagnola’ ed erosa sul litorale dall’avanzata delle acque marittime, infatti, Riccione, assieme al sindaco, deciderà anche quale sarà la condotta politica più idonea a gestire le tante questioni irrisolte che negli anni si sono accumulate sul tavolo dell’amministrazione pubblica. A partire dalla Trc, il trasporto rapido costiero, ideato nel 1994, per collegare Ravenna a Cattolica, e quindi tutta la Riviera romagnola, e via via ridotto fino a diventare una linea Rimini – Riccione da 100 milioni di euro. Un progetto che ha sempre ricevuto il pieno sostegno del Pd e dell’ex Pdl, oggi Forza Italia, ma non della Lega Nord, che pure oggi corre coalizzata al partito di Silvio Berlusconi. Il fronte dei contrari, in passato, era capitanato proprio dal Movimento 5 Stelle, che giudicava l’opera “troppo costosa, troppo poco efficiente e per nulla conveniente in termini di ritorno economico”. Difficile, quindi, dire a chi andranno i voti degli elettori grillini, e difficile anche prevedere se su questo punto sarà favorita la linea del Pd o quella del centrodestra. “Noi sulla Trc abbiamo preso una direzione netta, la più responsabile – sottolinea Ubaldi a ilfattoquotidiano.it – siamo disposti ad apportare modifiche in piena condivisione con i cittadini, ma il Comune ha già pagato i 6,3 milioni di euro di sua competenza, quindi va bene intervenire per prevedere più aree verdi e piste ciclabili, ma bisogna andare avanti”. Nonostante la coalizione con Forza Italia, invece, la civico – leghista Tosi si conferma contraria “alla grande opera da evitare”. “E’ un’opera vecchia, pensata 20 anni fa che non ha più ragione di essere realizzata, molto invasiva sia a livello urbanistico, sia economico”, spiega. E non importa se fu Berlusconi stesso, quand’era al governo, a sbloccare i fondi statali per finanziarne una parte: “Furono la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Rimini a insistere perché il Trc fosse inserito nelle opere da realizzare. Io mi batterò per fermarla”.
Altra questione da risolvere è quella dell’inceneritore di Coriano, gestito dalla multiutility ad ampia partecipazione pubblica Hera, e soggetto al decreto Orlando, che consente all’impianto di smaltire rifiuti provenienti da tutta Italia. Per il suo progressivo spegnimento si è battuto sempre il Movimento 5 Stelle, il cui elettorato entrambi gli schieramenti sperano di attirare alle urne il prossimo 8 giugno, e sul tema ambedue gli sfidanti al ballottaggio promettono provvedimenti: “Il piano regionale dei rifiuti prevede lo spegnimento di 4 inceneritori emiliano romagnoli – sottolinea Tosi – noi chiediamo che sia cessata l’attività anche di quello di Coriano. Il turismo è la nostra principale risorsa e stride con un impianto simile nelle vicinanze”. “Il bando di Hera è a scadenza e faremo una gara internazionale per un vero cambio di rotta con il passato”, precisa anche Ubaldi.
Infine c’è il problema spiagge. Le continua erosione del litorale sabbioso da parte dell’Adriatico sta lentamente inghiottendo le coste della Perla, e il milione di euro investito da Regione e ministero dell’Ambiente per un sabbiodotto non ha risolto il problema. “Uno spreco di soldi”, secondo Tosi, che potrebbe gravare sulle spalle di Ubaldi, esponente dello stesso partito al governo dell’Emilia Romagna. A dire se così sarà, però, spetterà alle urne. Alle elezioni comunali del 2009 la coalizione di centrosinistra del sindaco uscente Massimo Pironi, quota Pd, aveva ottenuto il 58,08% dei voti, staccando sempre la Tosi, già candidata 5 anni fa per il centrodestra, ferma al 40,24%, di quasi 18 punti percentuale. In pratica, i voti conquistati dai Pentastellati e dal Nuovo Centrodestra (3,6%). La partita, quindi, è tutt’altro che chiusa.