La parola definitiva, dopo giorni di silenzio e rumors mai confermati dai diretti interessati, arriva da Curzio Maltese, giornalista di Repubblica e capolista del collegio nord ovest per L’altra Europa con Tsipras: a differenza di quanto detto in precedenza, Barbara Spinelli andrà a Strasburgo. E’ una certezza?, gli chiedono nel corso di un’intervista alla festa del suo giornale a Napoli. “Sì”, dice. “Per quello che io so lei ci ha ripensato – precisa il giornalista – il che è abbastanza strano. Però gliel’ha anche chiesto Tsipras personalmente”. Il neoparlamentare, poi, oltre a sottolineare che Spinelli è una grande esperta di temi europei, aggiunge: “Meglio lei di Iva Zanicchi o Clemente Mastella“.
La diretta interessata, però, da Parigi, per ora non conferma e non smentisce. E, davanti al suo silenzio, Sel e Rifondazione Comunista, riuniti al Teatro Umberto di Roma, scrivono un documento congiunto in cui “sfiduciano” la neo eletta nel caso in cui non tenga fede alle parole dette in campagna elettorale. “Abbiamo contribuito con grande fatica e non pochi sacrifici a dare corpo e gambe al progetto dei sei garanti che con Alexis Tsipras volevano portare in Europa la sinistra italiana, una sinistra larga e plurale – scrivono nel documento riportato dall’Huffington Post -. Quell’obiettivo lo abbiamo raggiunto tutti insieme. Questo processo da dopo il 25 maggio appartiene a tutti noi, non al solo comitato operativo, non ai soli comitati territoriali, non ai soli candidati, non ai soli garanti. Per questo chiediamo che le scelte e le responsabilità – anche quelle in apparenza più personali come l’accettazione o meno di un seggio – vengano prese nella consapevolezza del fatto che sono parte di un processo collettivo”.
Capolista nell’Italia meridionale per la lista del leader di Syriza, durante la campagna elettorale Barbara Spinelli aveva dichiarato insieme a Moni Ovadia e Adriano Prosperi che in caso di elezione, pur non considerandosi candidati di bandiera, avrebbero lasciato il posto “a candidati che più di noi hanno le energie e le competenze per portare a Bruxelles e Strasburgo la nostra voce e i nostri valori in un lavoro quotidiano che sarebbe al di sopra delle nostre forze”. Inoltre, a marzo, nel corso della conferenza stampa sulla sua candidatura aveva detto: “Io penso che ognuno deve fare quello che sa e io mi esercito nella scrittura, nello smascherare le falsità che vengono dette in politica. Questa cosa, bene o male, la faccio da decenni. So fare solo questo. Non so fare politica”.