Dopo le voci, le indiscrezioni, i malumori e le delusioni, Barbara Spinelli alla fine ha deciso. Andrà a Strasburgo, deputata europea della lista Tsipras. Il collegio per il quale ha optato è il Centro e quindi costringerà il secondo arrivato, Marco Furfaro di Sel, a restare fuori. La stessa Sel, in questo caso, non avrà nessun eletto pur avendo rappresentato il principale partito di riferimento della lista (con contraccolpi sul dibattito interno). La decisione di Spinelli è giunta nella serata di sabato 7 giugno con una lettera inviata ai candidati, gli elettori e gli attivisti della lista: “Ho molto meditato quel che dovevo fare – scrive la neo-deputata europea – in considerazione della domanda sempre più insistente che veniva dagli elettori e da un gran numero di candidati, e ritorno sulle mie decisioni: accetterò l’elezione al Parlamento europeo, dove andrò nel gruppo Gue-Sinistra Europea“.
Spinelli ricorda che “sin dalla conferenza stampa del 26 maggio avevo lasciato in sospeso la mia decisione” nonostante all’avvio della campagna elettorale si era detta non disponibile ad accettare il seggio nel caso fosse stata eletta. Ora, però, si dice “sorpresa dalla quantità di preferenze“. Nella lettera si tratteggia il programma a cui la nuova eurodeputata si atterrà: “Una politica di lotta vera all’ideologia dell’austerità”, “per la realizzazione di un’Europa federale dotata di poteri autentici e democratici”, un parlamento che dovrà “essere costituente”. A convincerla c’è stata “anche la lettera di Alexis Tsipras” il quale, nei giorni scorsi l’ha candidata alla vicepresidenza dell’Europarlamento e “ai delusi” che le rimproverano di aver disatteso le decisioni prese all’inizio, ricorda che i patti si sottoscrivono in due e che “gli elettori il patto non l’hanno accettato, accordandomi oltre 78mila preferenze. Mi sono resa conto, il giorno in cui abbiamo conosciuto i risultati, che sono veramente molti coloro che mi hanno scelto neppure sapendo quel che avevo annunciato”. Quindi, nessuna concessione alle “logiche di parte“.
Il collegio prescelto, il Centro, si spiega con il fatto che “è il mio collegio naturale, la mia città è Roma. E’ qui che ho ricevuto il maggior numero di voti. A Sud non ero capolista ma seconda dopo Ermanno Rea, e da molti verrei percepita come «paracadutata» dall’alto”. Un grazie, infine, a Marco Furfaro: “Sono certa che i tanti elettori di SEL, battutisi con forza per la nostra Lista, approveranno e comunque accetteranno una scelta che è stata molto sofferta”, visti i costi che saranno sopportati dal candidato del Centro designato come il primo dei non eletti”. La lettera ha innescato subito polemiche e commenti negativi da parte dei vari attisti della lista Tsipras manifestatisi soprattutto via social network.
Ma già nella giornata di sabato si era percepita con chiarezza la distanza tra le scelte di Spinelli e il sentire comune dei Comitati locali riuniti per una assemblea nazionale a Roma, alla sala Umberto, che ha visto la partecipazione di circa 300 persone. Da parte di quasi tutti gli interventi, chiara la protesta per una decisione presa in solitudine e comunicata, tra l’altro, ad assemblea conclusa. Assemblea che, invece, nelle sue conclusioni ha adottato un documento in cui si ribadisce l’importanza della lista unitaria e del progetto originario e la necessità di andare oltre il ruolo dei garanti ma di procedere con un nuovo metodo di lavoro unitario. La vicenda Spinelli potrebbe però avere uno strascico molto negativo e pesante anche se la qualità della neo-deputata è vista comunque come una grande risorsa.
Il dibattito si farà difficile per Sel che non elegge nessuno e in cui si sta per accendere un duro dibattito interno tra chi propone di mollare l’esperienza Tsipras per rivolgersi con decisione a Matteo Renzi (vedi le posizioni di Gennaro Migliore) e chi invece sulla lista Tsipras si è molto speso: “Dei 200mila euro spesi dalla lista per la campagna elettorale, 100mila sono venuti dal nostro partito” dice un dirigente che non vuole essere citato. Il contraccolpo ci sarà, quindi. Anche se la vicenda mette in evidenza lo scarto tra l’opinione degli elettori, che hanno votato Spinelli e che saranno lieti della sua decisione – come ha fatto sapere, ad esempio, ieri Sabina Guzzanti via Twitter – e gli attivisti molto delusi dal comportamento della giornalista. Non è escluso, quindi, che nei prossimi giorni possa essere necessario un nuovo intervento diretto di Alexis Tsipras che ha molto spinto per avere Barbara Spinelli al Parlamento europeo visto il prestigio del nome e le qualità dell’editorialista italiana.