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Montecitorio, i barbieri diventano anche parrucchieri per le deputate

Dal 9 giugno i sette 'figaro' che spuntano i baffi e tagliano i capelli agli onorevoli possono acconciare anche le chiome delle elette. Il via libera è arrivato dal collegio dei questori. Adnkronos scrive: "Il nuovo servizio è stato introdotto per volontà della presidente della Camera, Laura Boldrini". Il suo portavoce Roberto Natale rettifica: "Presidente della Camera non ha svolto alcun ruolo nella vicenda"
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“Alla Camera i barbieri si trasformano in parrucchieri per signora”. I commenti più divertenti rimbalzano sui social network, dove gli utenti scherzano sull’apertura a Montecitorio del parrucchiere per signore. Gli stessi barbieri già impiegati, quindi, potranno tagliare i capelli anche alle onorevoli. L’agenzia Adnkronos scrive che “il nuovo servizio è stato introdotto per volontà della presidente della Camera, Laura Boldrini, accontentando così le parlamentari che ora rappresentano il 30% degli eletti e da tempo si lamentavano di essere penalizzate rispetto ai colleghi”. Tuttavia Roberto Natale, portavoce del presidente della Camera, rettifica quanto scritto nel lancio di agenzia e spiega che “nella vicenda Laura Boldrini non ha svolto alcun ruolo, al punto da averla appresa dai giornali. Della questione si è occupato il Collegio dei Questori, sollecitato da numerose deputate ad assicurare un servizio adeguato alla accresciuta presenza femminile di questa legislatura”.

Infatti, di recente, il collegio dei questori ha dato il via libera definitivo all’’onorevole coiffeur’, garantendo la pari opportunità anche sul taglio dei capelli. Il tariffario, dunque, è stato aggiornato con i 18 euro per lavare e acconciare i capelli delle deputate. Il listino per gli uomini resta uguale: taglio e shampoo 18 euro; frizione extra 6 euro; barba 8 euro; shampoo 8 euro; taglio 15 euro. Il servizio parrucchiere per signora, precisano fonti parlamentari, si affiancherà a quello di barbiere, aperto nel 1991 in un apposito salone in stile Liberty, al piano Aula di palazzo Montecitorio. Le ‘postazioni’ di lavoro non cambieranno: saranno sempre sei, una è dedicata solo allo shampoo. Per aggiornarsi i sette ‘figaro’ hanno dovuto fare un corso breve e accelerato specializzato in acconciatura femminile. Lo stipendio, però, in tempi di spending review, resterà invariato: circa 2mila 200 euro netti al mese (tutti sono al reparto barberia da 10 anni almeno, mentre il ‘decano’ presta servizio da 30).

Aggiornato da Redazione Web il 12 giugno 2014 ore 14.11

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