Il Movimento Cinque Stelle tende la mano al Pd sulla giustizia ed è pronto a votare il ddl anticorruzione in discussione in Senato sul quale “si può arrivare a una rapida approvazione entro giugno”, ma chiede al governo di non presentare, come invece è previsto, un proprio ddl sulla stessa materia. Questa “l’operazione” che M5S ha proposto oggi nell’incontro con guardasigilli Andrea Orlando, il quale, hanno riferito i parlamentari, si è impegnato a parlarne al premier Renzi. Al di là del contenuto, l’apertura potrebbe rappresentare una novità nel rapporto tra il Movimento e le altre forze parlamentari, con l’obiettivo di incidere in modo concreto su leggi e provvedimenti.
La delegazione grillina (nella foto) era formata tra gli altri da il capogruppo M5S al Senato Maurizio Buccarella, il capogruppo alla Camera Giuseppe Brescia, dal senatore Michele Giarrusso e da Andrea Colletti, deputato componente della Commissione Giustizia. “Orlando – hanno riferito al termine dell’incontro durato circa un’ora e venti – ci ha garantito che domani non è prevista la presentazione di un testo del governo in Consiglio dei ministri e che si farà portatore della nostra richiesta già domani in Cdm a Renzi. Questa è un’occasione unica per il Parlamento, possiamo arrivare in tempi rapidi al varo del testo. Potremmo anche ricalendarizzare il testo per l’Aula anticipando la data già fissata per il 24“, hanno aggiunto, dicendosi pronti a votare eventuali emendamenti che rendano più efficace il testo.
Buccarella racconta a ilfattoquotidiano.it l’appello rivolto al ministro Orlando: “Facciamo sì che il governo non entri a gamba tesa nel dibattito parlamentare. ‘Lei può intervenire e fermarlo’, gli abbiamo detto, ‘e avrà l’appoggio politico del Movimento 5 Stelle”. Concretamente, continua il capogruppo M5S a Palazzo Madama, “abbiamo semplicemente anticipato le dichiarazioni di voto che avremmo fatto in commissione, dimostrando che su numerosi punti si può dialogare, per esempio sull’estensione dell’incompatibilità per i condannati per corruzione o sul raddoppio dei termini di prescrizione“.
Il ddl all’esame del Senato prevede tra l’altro il reato di autoriciclaggio, come previsto anche dal ddl predisposto dal governo, che è pronto da tempo, ma non è mai stato portato in Cdm, e in vista del varo il ministro aveva annunciato un’integrazione con la reintroduzione del reato di falso in bilancio, già contenuto invece nel ddl parlamentare.