Nessuna pace, né tantomeno una tregua. La guerra tra Beppe Grillo e Federico Pizzarotti è tutt’altro che finita. Dopo l’attacco del consigliere comunale bolognese Massimo Bugani, dal blog il leader del Movimento 5 stelle mette spalle al muro il suo sindaco, e l’argomento che ancora divide Parma da Milano e Genova è l’inceneritore di Ugozzolo che brucia rifiuti da fine agosto. “Pizzarotti risponda nel merito – tuona Grillo su Twitter – Perché non ha indetto referendum per stabilire se Parma preferisce le penali o l’inceneritore come promesso?”.
Il sindaco di Parma risponde dopo pochi minuti su Twitter: “Il mio numero è sempre lo stesso”. E poi pubblica una lunga nota: “Nel merito, caro Beppe Grillo, solo quando da cittadini ci si fa Stato, si comprende la differenza tra ciò che si può fare e quello che si vorrebbe fare, con i massimi poteri che un sindaco ha a disposizione. Se mi avessi chiamato invece di scrivere, ti avrei spiegato che non esistono penali che permettono la chiusura dell’impianto, che è privato. Le frasi riportate da Bugani, dal libro di Incerti, risalgono a pochi giorni dalle elezioni, quando da cittadini appena eletti non avevamo ancora tutte le informazioni a nostra disposizione. Leggo questi post critici, ma non ho mai letto una riga sul fatto che siamo stati la prima città Italiana di medie dimensioni ad entrare nei Comuni Virtuosi”.
E poi continua: “La questione non è più in mano al Comune, ma è passata alla Regione. Il nuovo piano di smaltimento rifiuti regionale rischia di vanificare gli ottimi risultati raggiunti con la raccolta differenziata: 66,5% in soli 2 anni. Questo ha obbligato a spegnere una delle due linee dell’inceneritore. E possiamo ancora affamarlo portando tutta la provincia oltre il 70%. Il prossimo passo? Il Movimento 5 Stelle di Parma ha intenzione di organizzare una manifestazione in Regione, coinvolgendo tutti gli eletti e attivisti regionali per bloccare il nuovo piano rifiuti regionale, che prevede di far entrare rifiuti da fuori provincia. Io ci sarò, mi auguro ci sarai anche tu. Io ogni giorno, con impegno e umiltà, porto avanti i valori di un Movimento che abbiamo contribuito a costruire. A questo punto ti chiedo: vuoi continuare con questo atteggiamento, fidandoti di gente che vuole il male del Movimento, o vogliamo tornare a risolvere i problemi dei cittadini?”.
Se prima il peccato originale di Pizzarotti era quello di non essere riuscito a spegnere l’inceneritore, come promesso in campagna elettorale, e come gli ha rinfacciato un mese fa Gianroberto Casaleggio, ora il fuoco amico del Movimento spara su altre mancate promesse. Puntando su una delle dichiarazioni contestate da Bugani al sindaco di Parma, che nel libro di Matteo Incerti disse: “La parola tornerà ai cittadini di Parma. Chiederemo loro con un referendum senza quorum se vorranno pagare le penali oppure tenere un inceneritore.” L’accensione dell’impianto aveva già diviso e creato tensioni tra Pizzarotti e Grillo, ma gli ultimi successi ottenuti dai Cinque stelle a Parma, come l’aumento della raccolta differenziata e l’ingresso nell’associazione Comuni virtuosi, sembravano potere placare le ire dei vertici del Movimento.
A riaccendere la miccia è stato pochi giorni fa Bugani, con il post al veleno sulle “mancate promesse” del primo cittadino ducale, e in particolare sull’inceneritore e sulla questione referendum. Un messaggio a cui Pizzarotti aveva risposto duramente, accusando il consigliere bolognese di voler spaccare il Movimento, e che aveva attirato sul sindaco la solidarietà di centinaia di attivisti e simpatizzanti in Rete. Ma il nuovo Tweet di Grillo riprende esattamente le stesse questioni sollevate da Bugani, consacrando l’attacco del consigliere comunale e facendolo diventare una questione dei vertici del Movimento, decisi a inchiodare Pizzarotti alle proprie responsabilità. L’inceneritore è però solo la punta dell’iceberg, un nodo del contendere simbolico per uno scontro che va avanti da mesi e che si fonda su ben altri argomenti.
Da tempo Pizzarotti non è più ben visto da Grillo, nonostante il sindaco abbia più volte dichiarato di essersi chiarito con il suo leader, che non incontra di persona da oltre un anno e mezzo. Nell’ultima intervista rilasciata a “Otto e Mezzo” a La7, Pizzarotti si era mostrato sicuro: “Non penso proprio che sarò espulso – aveva detto – perché l’amministrazione che conduciamo è completamente all’interno del Movimento 5 stelle, sia come principi, sia come azioni quotidiane. Con Grillo ci siamo scambiati la massima fiducia e la massima voglia di andare avanti. Perché gli obiettivi devono sempre essere più importanti dei battibecchi”. La realtà però sembra ben diversa da quella che racconta il sindaco, che nell’ultimo periodo è stato contestato anche da una minoranza della base di attivisti e che da mesi ormai è nel mirino di Grillo e Casaleggio. Le dichiarazioni sulle espulsioni dal Movimento, sul sistema di scelta dei candidati alle europee, l’incontro con i candidati sindaci a Parma e infine perfino la bassa performance del 19 per cento dei Cinque stelle nella città ducale alle ultime consultazioni, sono stati motivi di ripetuti attacchi da parte dei leader. Ora la resa dei conti sembra inevitabile.
Emilia Romagna
Grillo vs Pizzarotti: ‘Sull’inceneritore risponda nel merito’. Lui: ‘Poteva chiamare’
Il leader del Movimento 5 stelle su Twitter attacca il primo cittadino di Parma. Chiede chiarimenti sull'accensione dell'impianto e sul perché non sia stato sottoposto un referendum ai cittadini. La replica: "Il mio numero è sempre lo stesso. Vuoi continuare con questo atteggiamento?"
Nessuna pace, né tantomeno una tregua. La guerra tra Beppe Grillo e Federico Pizzarotti è tutt’altro che finita. Dopo l’attacco del consigliere comunale bolognese Massimo Bugani, dal blog il leader del Movimento 5 stelle mette spalle al muro il suo sindaco, e l’argomento che ancora divide Parma da Milano e Genova è l’inceneritore di Ugozzolo che brucia rifiuti da fine agosto. “Pizzarotti risponda nel merito – tuona Grillo su Twitter – Perché non ha indetto referendum per stabilire se Parma preferisce le penali o l’inceneritore come promesso?”.
Il sindaco di Parma risponde dopo pochi minuti su Twitter: “Il mio numero è sempre lo stesso”. E poi pubblica una lunga nota: “Nel merito, caro Beppe Grillo, solo quando da cittadini ci si fa Stato, si comprende la differenza tra ciò che si può fare e quello che si vorrebbe fare, con i massimi poteri che un sindaco ha a disposizione. Se mi avessi chiamato invece di scrivere, ti avrei spiegato che non esistono penali che permettono la chiusura dell’impianto, che è privato. Le frasi riportate da Bugani, dal libro di Incerti, risalgono a pochi giorni dalle elezioni, quando da cittadini appena eletti non avevamo ancora tutte le informazioni a nostra disposizione. Leggo questi post critici, ma non ho mai letto una riga sul fatto che siamo stati la prima città Italiana di medie dimensioni ad entrare nei Comuni Virtuosi”.
E poi continua: “La questione non è più in mano al Comune, ma è passata alla Regione. Il nuovo piano di smaltimento rifiuti regionale rischia di vanificare gli ottimi risultati raggiunti con la raccolta differenziata: 66,5% in soli 2 anni. Questo ha obbligato a spegnere una delle due linee dell’inceneritore. E possiamo ancora affamarlo portando tutta la provincia oltre il 70%. Il prossimo passo? Il Movimento 5 Stelle di Parma ha intenzione di organizzare una manifestazione in Regione, coinvolgendo tutti gli eletti e attivisti regionali per bloccare il nuovo piano rifiuti regionale, che prevede di far entrare rifiuti da fuori provincia. Io ci sarò, mi auguro ci sarai anche tu. Io ogni giorno, con impegno e umiltà, porto avanti i valori di un Movimento che abbiamo contribuito a costruire. A questo punto ti chiedo: vuoi continuare con questo atteggiamento, fidandoti di gente che vuole il male del Movimento, o vogliamo tornare a risolvere i problemi dei cittadini?”.
Se prima il peccato originale di Pizzarotti era quello di non essere riuscito a spegnere l’inceneritore, come promesso in campagna elettorale, e come gli ha rinfacciato un mese fa Gianroberto Casaleggio, ora il fuoco amico del Movimento spara su altre mancate promesse. Puntando su una delle dichiarazioni contestate da Bugani al sindaco di Parma, che nel libro di Matteo Incerti disse: “La parola tornerà ai cittadini di Parma. Chiederemo loro con un referendum senza quorum se vorranno pagare le penali oppure tenere un inceneritore.” L’accensione dell’impianto aveva già diviso e creato tensioni tra Pizzarotti e Grillo, ma gli ultimi successi ottenuti dai Cinque stelle a Parma, come l’aumento della raccolta differenziata e l’ingresso nell’associazione Comuni virtuosi, sembravano potere placare le ire dei vertici del Movimento.
A riaccendere la miccia è stato pochi giorni fa Bugani, con il post al veleno sulle “mancate promesse” del primo cittadino ducale, e in particolare sull’inceneritore e sulla questione referendum. Un messaggio a cui Pizzarotti aveva risposto duramente, accusando il consigliere bolognese di voler spaccare il Movimento, e che aveva attirato sul sindaco la solidarietà di centinaia di attivisti e simpatizzanti in Rete. Ma il nuovo Tweet di Grillo riprende esattamente le stesse questioni sollevate da Bugani, consacrando l’attacco del consigliere comunale e facendolo diventare una questione dei vertici del Movimento, decisi a inchiodare Pizzarotti alle proprie responsabilità. L’inceneritore è però solo la punta dell’iceberg, un nodo del contendere simbolico per uno scontro che va avanti da mesi e che si fonda su ben altri argomenti.
Da tempo Pizzarotti non è più ben visto da Grillo, nonostante il sindaco abbia più volte dichiarato di essersi chiarito con il suo leader, che non incontra di persona da oltre un anno e mezzo. Nell’ultima intervista rilasciata a “Otto e Mezzo” a La7, Pizzarotti si era mostrato sicuro: “Non penso proprio che sarò espulso – aveva detto – perché l’amministrazione che conduciamo è completamente all’interno del Movimento 5 stelle, sia come principi, sia come azioni quotidiane. Con Grillo ci siamo scambiati la massima fiducia e la massima voglia di andare avanti. Perché gli obiettivi devono sempre essere più importanti dei battibecchi”. La realtà però sembra ben diversa da quella che racconta il sindaco, che nell’ultimo periodo è stato contestato anche da una minoranza della base di attivisti e che da mesi ormai è nel mirino di Grillo e Casaleggio. Le dichiarazioni sulle espulsioni dal Movimento, sul sistema di scelta dei candidati alle europee, l’incontro con i candidati sindaci a Parma e infine perfino la bassa performance del 19 per cento dei Cinque stelle nella città ducale alle ultime consultazioni, sono stati motivi di ripetuti attacchi da parte dei leader. Ora la resa dei conti sembra inevitabile.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.