L’aura di leggenda criminale che ancora lo avvolgeva si è dissipata per sempre tra gli scaffali di un supermercato: Renato Vallanzasca è stato pizzicato mentre cercava di rubare un paio di boxer. E’ venerdì 13 giugno, sono le 20 e 15. Siamo a Milano, la città che quarant’anni fa visse in diretta gli omicidi, le rapine e le evasioni spettacolari del Bel René e della sua banda. L’ex re della Comasina viene notato dall’addetto dell’antitaccheggio dell’Esselunga di viale Umbria mentre rompe la confezione di un paio di mutande e la nasconde dentro uno zainetto, insieme a delle cesoie e a una bottiglia di diserbante: 70 euro, il bottino.
Quando l’ex bandito arriva alla cassa per pagare il resto della spesa, viene invitato dal dipendente a tirare fuori la merce nascosta. L’ergastolano, in permesso premio per tre giorni dal carcere di Bollate, rispolvera la baldanza di un tempo e si rifiuta. All’addetto, che non ha riconosciuto chi ha davanti, non rimane altro che chiamare i carabinieri. Vallanzasca lo avverte: “Adesso vedrete che casino viene fuori”. E quando i carabinieri del radiomobile arrivano faticano a credere ai loro occhi. Alla caserma di Montebello, Vallanzasca non apre bocca davanti agli investigatori e non ammette il furto. Il bel René è stato processato sabato mattina per direttissima e a porte chiuse dal Tribunale di sorveglianza. Il giudice Ilaria Simi De Burgis ha convalidato l’arresto disponendo il processo (in altra data) e non ha disposto la misura cautelare ma solo la sospensione della semilibertà, che ha fatto tornare in regime di detenzione l’ex bandito. Ora il tribunale di sorveglianza ha 30 giorni di tempo per decidere la revoca definitiva o meno.
Vallanzasca sarebbe dovuto rientrare in carcere lunedì alle 19 e 30. Quando veniva a Milano stava in casa della sua attuale fidanzata. Il suo legale Deborah Piazza si è detta “incredula” annunciando che “faremo chiarezza su quanto accaduto” e ha confermato che il suo cliente non “ha ammesso alcun furto”. I suoi avvocati non hanno lasciato trapelare nessuna indiscrezione, ma pare che l’ex bandito abbia raccontato che la borsa in cui sono stati trovati gli oggetti rubati non fosse sua, ma di un amico che gliela avrebbe affidata. Probabilmente la difesa chiederà l’acquisizione dei filmati interni dell’Esselunga.
”Siamo rimasti davvero sorpresi, niente ci avrebbe fatto immaginare un’azione così illogica da parte sua”. E’ incredulo il direttore del carcere milanese di Bollate, Massimo Parisi. “Una cosa da non credere, la misura della semilibertà scorreva in modo lineare”. Vallanzasca è semilibero da circa un anno, ma attualmente era fuori per una breve licenza che gli era stata concessa proprio per il suo comportamento integerrimo durante le ore fuori dal carcere. Il bel René è condannato a 4 ergastoli e quasi 300 anni di reclusione.
Cronaca
Milano, in permesso ruba mutande in un supermercato. Arrestato Vallanzasca
L'ex bandito è stato sorpreso da un addetto all'antitaccheggio mentre "cercava di allontanarsi dopo aver sottratto merci di scarso valore". Processato per direttissima
L’aura di leggenda criminale che ancora lo avvolgeva si è dissipata per sempre tra gli scaffali di un supermercato: Renato Vallanzasca è stato pizzicato mentre cercava di rubare un paio di boxer. E’ venerdì 13 giugno, sono le 20 e 15. Siamo a Milano, la città che quarant’anni fa visse in diretta gli omicidi, le rapine e le evasioni spettacolari del Bel René e della sua banda. L’ex re della Comasina viene notato dall’addetto dell’antitaccheggio dell’Esselunga di viale Umbria mentre rompe la confezione di un paio di mutande e la nasconde dentro uno zainetto, insieme a delle cesoie e a una bottiglia di diserbante: 70 euro, il bottino.
Quando l’ex bandito arriva alla cassa per pagare il resto della spesa, viene invitato dal dipendente a tirare fuori la merce nascosta. L’ergastolano, in permesso premio per tre giorni dal carcere di Bollate, rispolvera la baldanza di un tempo e si rifiuta. All’addetto, che non ha riconosciuto chi ha davanti, non rimane altro che chiamare i carabinieri. Vallanzasca lo avverte: “Adesso vedrete che casino viene fuori”. E quando i carabinieri del radiomobile arrivano faticano a credere ai loro occhi. Alla caserma di Montebello, Vallanzasca non apre bocca davanti agli investigatori e non ammette il furto. Il bel René è stato processato sabato mattina per direttissima e a porte chiuse dal Tribunale di sorveglianza. Il giudice Ilaria Simi De Burgis ha convalidato l’arresto disponendo il processo (in altra data) e non ha disposto la misura cautelare ma solo la sospensione della semilibertà, che ha fatto tornare in regime di detenzione l’ex bandito. Ora il tribunale di sorveglianza ha 30 giorni di tempo per decidere la revoca definitiva o meno.
Vallanzasca sarebbe dovuto rientrare in carcere lunedì alle 19 e 30. Quando veniva a Milano stava in casa della sua attuale fidanzata. Il suo legale Deborah Piazza si è detta “incredula” annunciando che “faremo chiarezza su quanto accaduto” e ha confermato che il suo cliente non “ha ammesso alcun furto”. I suoi avvocati non hanno lasciato trapelare nessuna indiscrezione, ma pare che l’ex bandito abbia raccontato che la borsa in cui sono stati trovati gli oggetti rubati non fosse sua, ma di un amico che gliela avrebbe affidata. Probabilmente la difesa chiederà l’acquisizione dei filmati interni dell’Esselunga.
”Siamo rimasti davvero sorpresi, niente ci avrebbe fatto immaginare un’azione così illogica da parte sua”. E’ incredulo il direttore del carcere milanese di Bollate, Massimo Parisi. “Una cosa da non credere, la misura della semilibertà scorreva in modo lineare”. Vallanzasca è semilibero da circa un anno, ma attualmente era fuori per una breve licenza che gli era stata concessa proprio per il suo comportamento integerrimo durante le ore fuori dal carcere. Il bel René è condannato a 4 ergastoli e quasi 300 anni di reclusione.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".