A Porto Sant’Elpidio, provincia di Fermo, pare che l’emergenza più emergenza di tutte sia quella delle prostitute. La guerra securitaria contro la prostituzione viene puntualmente raccontata dalle cronache locali e a condurre battaglia è il sindaco, Nazareno Franchellucci, del Pd, che al fenomeno non vuole dare alcuna tregua. Però vado con ordine, perché il problema delle prostitute, in special modo quelle straniere, deve essere parecchio sentito dalla popolazione locale. Non fosse così non si spiegherebbe “l’assalto fascista a prostitute e trans” nel gennaio del 2012, con quattro giovani armati di taniche di gasolio ed estintori che al grido di “Viva il Duce” se la presero con un gruppo di prostitute rumene. Di spedizione anti/prostitute, più o meno dello stesso tenore, ce n’era stata un’altra anche l’anno prima.
A fine agosto del 2013 il sindaco, sicuramente preoccupato per la loro condizione, emana un’ordinanza cittadina con “multe fino a 200 euro per chi si atteggia o si veste da squillo”. Alle prostitute è inoltre proibito “negoziare, concordare prestazioni sessuali a pagamento, intrattenersi con soggetti che, per l’atteggiamento, l’abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali, manifestano l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali”.
Vietato invece per i clienti “fermare il veicolo in cui si è a bordo al fine di contattare il soggetto dedito alla prostituzione e consentirne la salita”. A parte la multa si parla anche di “sequestro cautelare delle cose che servirono o furono destinate a commettere la violazione o che ne sono il prodotto” (inclusi dildi e vibratori?), e si parla anche di “allontanamento dal territorio in caso di reiterazione del comportamento scorretto.”
Tenete conto del fatto che la prostituzione non è reato. Non è reato acquistare o vendere servizi sessuali. Secondo la Legge Merlin è reato lo sfruttamento, l’induzione e il favoreggiamento. Con l’ordinanza, invece, seguendo lo stesso copione all’insegna del rispetto per il decoro che è stato replicato in molte città italiane, in qualche modo si ricorre alla tutela della morale pubblica, fino a rintracciare perfino una ragione utile a cacciare via dalla città le rumene che sono europee tanto quanto noi. Da ricordare che già nel 2011 a Porto Sant’Elpidio si parlò di una ordinanza che adoperava pressappoco lo stesso metro di giudizio. Le sex workers fecero ricorso al Tar e il Tar, però, respinse quel ricorso. Da lì in poi si moltiplicano le notizie di retate anti/sfruttamento e quelle sanzionatorie che beccano prostitute e clienti.
Il Corriere Adriatico tiene puntuale traccia di queste notizie così come racconta che Porto Sant’Elpidio sarebbe addirittura “circondato”, in balìa di forze oscure che orientano i cittadini al di là della perversione. Quanto fatto non basta e allora il Sindaco provvede a fin di bene e a modo suo.
Dopo blitz e allontanamenti a cura delle forze dell’ordine ecco la Porto Sant’Elpidio “sicura” e stramonitorata attraverso telecamere e congegni d’ogni tipo, in più si parla di una indagine che doveva riguardare gli affittuari, rei di favoreggiamento, perché la lotta contro il fenomeno della prostituzione non conosce pause.
Le prostitute, perciò, non possono stare in strada e neppure in affitto. Altre decisioni del genere hanno ottenuto l’effetto di marginalizzare le prostitute, specie se migranti, al punto da obbligarle a restare in clandestinità, nascoste, in periferia e ancora più sovraesposte al possibile sfruttamento.
Il sindaco però è per la linea dura e annuncia su facebook che saranno resi noti i nomi degli affittuari e allo stesso tempo, mentre informa la cittadinanza delle numerose multe inflitte a clienti e prostitute, avverte che le multe a carico delle donne saranno recapitate direttamente ai genitori delle stesse affinché ne siano informati. Non basta. La stampa locale comunica dell’esistenza di un Dottor X che sembrerebbe essere a capo dello sfruttamento delle prostitute, le prostitute offrono sesso gratis alle forze dell’ordine per sfuggire alle retate e in Consiglio Comunale viene discussa e approvata una mozione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Putzu “per regolamentare la prostituzione”.
La proposta parla di riapertura di case chiuse e viene discussa in un contesto in cui l’area Pd vorrebbe “vietare la prostituzione” e la destra invece vorrebbe che le prostitute pagassero le tasse. Pia Covre, presidente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute così commenta la notizia: “Questi sindaci del Pd che continuano a fare i moralisti pensando di vietare la vendita e l’acquisto di servizi sessuali ci lasceranno in mano alle destre conservatrici che non si occupano dei nostri diritti. Rinchiuderci nelle case e chiederci soldi in assenza di un riconoscimento di diritti non corrisponde alla nostra idea”.
La richiesta delle sex workers è in effetti un’altra. Chiedono la regolarizzazione ma vorrebbero anche fosse legale la possibilità di organizzarsi in modo autonomo e senza dover essere sfruttate da nessuno. Chiedo: perché mai prima di decidere sulla pelle delle sex workers nessuno pensa mai di considerarle soggetti in grado di scegliere, intendere e volere, così da consultarle? In fondo si parla della loro vita e non di un modo per sbarazzarci di qualcosa che disturba la nostra morale e la nostra vista. O no?
Eretica
Precari(A)
Donne di Fatto - 14 Giugno 2014
Sex workers: Porto Sant’Elpidio e l’emergenza prostitute?
A fine agosto del 2013 il sindaco, sicuramente preoccupato per la loro condizione, emana un’ordinanza cittadina con “multe fino a 200 euro per chi si atteggia o si veste da squillo”. Alle prostitute è inoltre proibito “negoziare, concordare prestazioni sessuali a pagamento, intrattenersi con soggetti che, per l’atteggiamento, l’abbigliamento ovvero per le modalità comportamentali, manifestano l’intenzione di esercitare l’attività consistente in prestazioni sessuali”.
Vietato invece per i clienti “fermare il veicolo in cui si è a bordo al fine di contattare il soggetto dedito alla prostituzione e consentirne la salita”. A parte la multa si parla anche di “sequestro cautelare delle cose che servirono o furono destinate a commettere la violazione o che ne sono il prodotto” (inclusi dildi e vibratori?), e si parla anche di “allontanamento dal territorio in caso di reiterazione del comportamento scorretto.”
Tenete conto del fatto che la prostituzione non è reato. Non è reato acquistare o vendere servizi sessuali. Secondo la Legge Merlin è reato lo sfruttamento, l’induzione e il favoreggiamento. Con l’ordinanza, invece, seguendo lo stesso copione all’insegna del rispetto per il decoro che è stato replicato in molte città italiane, in qualche modo si ricorre alla tutela della morale pubblica, fino a rintracciare perfino una ragione utile a cacciare via dalla città le rumene che sono europee tanto quanto noi. Da ricordare che già nel 2011 a Porto Sant’Elpidio si parlò di una ordinanza che adoperava pressappoco lo stesso metro di giudizio. Le sex workers fecero ricorso al Tar e il Tar, però, respinse quel ricorso. Da lì in poi si moltiplicano le notizie di retate anti/sfruttamento e quelle sanzionatorie che beccano prostitute e clienti.
Il Corriere Adriatico tiene puntuale traccia di queste notizie così come racconta che Porto Sant’Elpidio sarebbe addirittura “circondato”, in balìa di forze oscure che orientano i cittadini al di là della perversione. Quanto fatto non basta e allora il Sindaco provvede a fin di bene e a modo suo.
Dopo blitz e allontanamenti a cura delle forze dell’ordine ecco la Porto Sant’Elpidio “sicura” e stramonitorata attraverso telecamere e congegni d’ogni tipo, in più si parla di una indagine che doveva riguardare gli affittuari, rei di favoreggiamento, perché la lotta contro il fenomeno della prostituzione non conosce pause.
Le prostitute, perciò, non possono stare in strada e neppure in affitto. Altre decisioni del genere hanno ottenuto l’effetto di marginalizzare le prostitute, specie se migranti, al punto da obbligarle a restare in clandestinità, nascoste, in periferia e ancora più sovraesposte al possibile sfruttamento.
Il sindaco però è per la linea dura e annuncia su facebook che saranno resi noti i nomi degli affittuari e allo stesso tempo, mentre informa la cittadinanza delle numerose multe inflitte a clienti e prostitute, avverte che le multe a carico delle donne saranno recapitate direttamente ai genitori delle stesse affinché ne siano informati. Non basta. La stampa locale comunica dell’esistenza di un Dottor X che sembrerebbe essere a capo dello sfruttamento delle prostitute, le prostitute offrono sesso gratis alle forze dell’ordine per sfuggire alle retate e in Consiglio Comunale viene discussa e approvata una mozione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Putzu “per regolamentare la prostituzione”.
La proposta parla di riapertura di case chiuse e viene discussa in un contesto in cui l’area Pd vorrebbe “vietare la prostituzione” e la destra invece vorrebbe che le prostitute pagassero le tasse. Pia Covre, presidente del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute così commenta la notizia: “Questi sindaci del Pd che continuano a fare i moralisti pensando di vietare la vendita e l’acquisto di servizi sessuali ci lasceranno in mano alle destre conservatrici che non si occupano dei nostri diritti. Rinchiuderci nelle case e chiederci soldi in assenza di un riconoscimento di diritti non corrisponde alla nostra idea”.
La richiesta delle sex workers è in effetti un’altra. Chiedono la regolarizzazione ma vorrebbero anche fosse legale la possibilità di organizzarsi in modo autonomo e senza dover essere sfruttate da nessuno. Chiedo: perché mai prima di decidere sulla pelle delle sex workers nessuno pensa mai di considerarle soggetti in grado di scegliere, intendere e volere, così da consultarle? In fondo si parla della loro vita e non di un modo per sbarazzarci di qualcosa che disturba la nostra morale e la nostra vista. O no?
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Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche italiane sul fatto che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche italiane sul fatto che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche italiane sul fatto che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - “Paolo Berizzi ha fatto emergere il pericolo dei gruppi neonazifascisti e i loro rapporti con mafie, curve e ultras. Per questo è sotto scorta. Ora si viene a sapere di insulti rivoltigli da parlamentari di FdI. Vergogna. Dovreste ringraziarlo: vi ricorda ogni giorno la Costituzione“. Lo scrive sui social il senatore Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Antimafia, in riferimento alle chat dei parlamentari di FdI nelle quali il giornalista di Repubblica viene più volte offeso e insultato da esponenti del partito della premier Meloni.
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Amo quando le persone reagiscono. Ancora meglio quando reagisce un intero Paese. Quando un governo reagisce, significa che c'è sentimento. E il sentimento è sempre meglio di nessun sentimento". Così il cantante estone Tommy Cash risponde, in un'intervista all'Adnkronos, alle polemiche che hanno accompagnato in Italia la notizia che il suo brano 'Espresso Macchiato', pieno di stereotipi sul nostro Paese, rappresenterà l'Estonia all'Eurovision Song Contest.
"Amo l'Italia: i vestiti italiani, le auto italiane, le città italiane, l'arte italiana, l'architettura italiana, la gente italiana, il cibo italiano e, naturalmente, il caffè italiano", dice Cash, rapper non nuovo alle provocazioni. "Non c'è niente di meglio che trovarsi in una piccola città italiana, entrare in un piccolo bar, ordinare un espresso macchiato, accendersi una sigaretta e prendersi un momento per sé".
Come affronti le polemiche e coloro che chiedono la tua squalifica dall'Eurovision?
"C'è così tanto da fare per la preparazione dell'Eurovision e tutto il resto. Sono un uomo molto impegnato, non ho tempo per fermarmi e pensare al dramma".
Alcuni interpretano il testo e il video come satira, altri come offensivi. Qual è il vero significato della canzone? Cosa speri che il pubblico ne tragga?
"Non mi piace quando un artista deve spiegare la propria arte. L'arte è fatta per essere compresa individualmente. Voglio che ogni persona ascolti la canzone, veda l'esibizione e ci trovi il proprio significato. Ci sono 99 significati: scegline uno".
Cosa ti aspetti da questa esperienza? Come pensi che il pubblico europeo reagirà alla tua esibizione?
"In questo momento, siamo la terza traccia più virale su Spotify a livello mondiale e sono passate solo due settimane. La gente la ascolta in tutta Europa, in tutto il mondo. Vedo i bellissimi video che le persone stanno realizzando, le cover che le persone cantano, le clip di persone vestite come Tommy. Mi piace".
Hai intenzione di modificare o adattare l'esibizione per l'Eurovision, soprattutto alla luce delle reazioni ricevute finora?
"Questo è sempre stato il piano per far evolvere la performance, proprio come una falena si evolve in una farfalla. Ma l'amore che le persone hanno già per Tommy così com'è ora rende tutto ancora più difficile. Detto questo, restiamo fedeli alla nostra visione originale. Elimineremo l'eccesso, manterremo ciò che funziona e modificheremo la performance per il palco dell'Eurovision".
Cosa pensi degli stereotipi culturali nella musica? Pensi che "Espresso Macchiato" li rafforzi o li decostruisca?
"Gli stereotipi sono pensati per essere decostruiti, ripensati, cambiati, giocati visivamente e concettualmente. Musicalmente, ci sono solo stili e linguaggi con cui sperimenti. Non abbiamo fatto riferimento a nessuna traccia italiana quando abbiamo creato Espresso Macchiato, è venuto tutto dal cuore".
Qual è il tuo rapporto con l'Italia?
"Ho navigato nei canali di una Venezia deserta di notte. Ho nuotato nelle spiagge di Capri. Ho visto la bellezza di Firenze con i miei occhi. Ho cavalcato tra i vigneti e le foreste d'Italia. Ho sorseggiato un caffè sul mio balcone a Positano, con vista sulla città, mentre il sole mi bruciava la pelle".
Come ti piace il caffè?
"Mi piace il caffè forte". (di Loredana Errico)
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Sono profondamente addolorato per i fatti di Mannheim. Rivolgo il mio cordoglio ai familiari delle vittime, la mia vicinanza ai feriti e a tutta la comunità tedesca. Ogni forma di violenza è inaccettabile e va condannata e contrastata con fermezza". Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "L’ufficio del procuratore generale della Federazione Russa ha dichiarato oggi l’Alde e il suo movimento giovanile come indesiderati nel Paese. Come +Europa, che fa parte della famiglia dei liberaldemocratici europei, non possiamo che definirci orgogliosi di essere sgraditi da Putin. Un sentimento che contraccambiamo: eravamo, siamo e resteremo lontani anni luce da un Paese invasore che usa la forza militare per invadere un paese libero e democratico come l’Ucraina, dove si proteggono i diritti civili e le libertà personali, al contrario della Russia di Putin. L’essere sgraditi a Mosca è una medaglia che ci appuntiamo sul petto”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.