Si blocca prima ancora di entrare nel vivo la trattativa sugli esuberi in Alitalia. L’incontro di lunedì 16 è stato rinviato a data da destinarsi dopo che la convocazione dell’azienda ha portato i sindacati a spaccarsi. La decisione di convocare insieme sia i confederali che le associazioni professionali, ha infatti fatto irrigidire Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl trasporti che, denunciando l’”anomala convocazione”, hanno deciso di non partecipare.
Azienda e sindacati avevano concordato l’appuntamento già giovedì scorso, al termine del primo incontro tra le parti, durante il quale l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, ha illustrato il piano di Etihad e confermato i 2.251 esuberi. La convocazione arrivata ai sindacati, però, conteneva una sorpresa: chiamava infatti allo stesso tavolo sia le sigle confederali (Filt, Fit, Uilt e Ugl trasporti) che le associazioni professionali (Anpac, Anpav e Avia) e l’Usb. Disattendendo una modalità sempre seguita finora da Alitalia Cai, cioè di tenere separati i confederali dalle altre sigle non firmatarie dei precedenti accordi. Di qui la reazione di Filt, Fit e Uglt, che, pur mantenendo la disponibilità al confronto nelle modalità condivise, si sono detti indisponibili a rispondere alla “anomala convocazione”, perché “non coerente con il percorso e le modalità relazionali”.
Una decisione che ha portato l’azienda a rinviare l’incontro a data da destinarsi. E ha scatenato le ire contro Cgil, Cisl e Ugl delle sigle professionali (Apac, Avia e Anpav parlano di atteggiamento “ideologico” che mette a rischio la trattativa) e dell’Usb (dettano legge e scelgono al posto dell’azienda). Mentre la Uiltrasporti cerca di ricucire: “Le rotture sindacali – afferma Claudio Tarlazzi -, semmai dovessero esserci in futuro, ci saranno sul merito e non sulla forma”. Ma dietro le divisioni tra i sindacati ci sarebbero anche le diverse posizioni sul nodo del costo del lavoro (restano ancora da reperire 48 milioni di risparmi): alcuni (Filt, Fit e Ugl) vorrebbero infatti discuterne all’interno del contratto nazionale, mentre altri (Uilt) spingerebbero per affrontarlo in sede aziendale.
Infine, la partita degli esuberi interessa soprattutto il personale di terra (1.084 persone), che è maggiormente rappresentato dalla Filt, mentre Uilt e associazioni professionali hanno iscritti soprattutto tra il personale navigante. Intanto a qualche giorno dal cda che ha approvato il bilancio 2013, ma senza diffondere i risultati (che dovrebbero certificare una perdita superiore ai 500 milioni), il Wall Street Journal avverte che “l’Alitalia salvata ancora deve affrontare una strada difficile per arrivare alla profittabilità”. E in attesa che si chiuda l’accordo con le banche, Gian Mario Gros-Pietro di Intesa SanPaolo ammette che in generale è “una trattativa complessa”, ma “Ethiad è il partner migliore”. Mentre il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, esclude un possibile ingresso di Cdp nel caso la compagnia dovesse tornare ‘in bonis’.
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Alitalia, si spacca il fronte sindacale: salta l’incontro con l’azienda
Si blocca prima ancora di entrare nel vivo la trattativa sugli esuberi in Alitalia. L’incontro di lunedì 16 è stato rinviato a data da destinarsi dopo che la convocazione dell’azienda ha portato i sindacati a spaccarsi. La decisione di convocare insieme sia i confederali che le associazioni professionali, ha infatti fatto irrigidire Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl trasporti che, denunciando l’”anomala convocazione”, hanno deciso di non partecipare.
Azienda e sindacati avevano concordato l’appuntamento già giovedì scorso, al termine del primo incontro tra le parti, durante il quale l’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, ha illustrato il piano di Etihad e confermato i 2.251 esuberi. La convocazione arrivata ai sindacati, però, conteneva una sorpresa: chiamava infatti allo stesso tavolo sia le sigle confederali (Filt, Fit, Uilt e Ugl trasporti) che le associazioni professionali (Anpac, Anpav e Avia) e l’Usb. Disattendendo una modalità sempre seguita finora da Alitalia Cai, cioè di tenere separati i confederali dalle altre sigle non firmatarie dei precedenti accordi. Di qui la reazione di Filt, Fit e Uglt, che, pur mantenendo la disponibilità al confronto nelle modalità condivise, si sono detti indisponibili a rispondere alla “anomala convocazione”, perché “non coerente con il percorso e le modalità relazionali”.
Una decisione che ha portato l’azienda a rinviare l’incontro a data da destinarsi. E ha scatenato le ire contro Cgil, Cisl e Ugl delle sigle professionali (Apac, Avia e Anpav parlano di atteggiamento “ideologico” che mette a rischio la trattativa) e dell’Usb (dettano legge e scelgono al posto dell’azienda). Mentre la Uiltrasporti cerca di ricucire: “Le rotture sindacali – afferma Claudio Tarlazzi -, semmai dovessero esserci in futuro, ci saranno sul merito e non sulla forma”. Ma dietro le divisioni tra i sindacati ci sarebbero anche le diverse posizioni sul nodo del costo del lavoro (restano ancora da reperire 48 milioni di risparmi): alcuni (Filt, Fit e Ugl) vorrebbero infatti discuterne all’interno del contratto nazionale, mentre altri (Uilt) spingerebbero per affrontarlo in sede aziendale.
Infine, la partita degli esuberi interessa soprattutto il personale di terra (1.084 persone), che è maggiormente rappresentato dalla Filt, mentre Uilt e associazioni professionali hanno iscritti soprattutto tra il personale navigante. Intanto a qualche giorno dal cda che ha approvato il bilancio 2013, ma senza diffondere i risultati (che dovrebbero certificare una perdita superiore ai 500 milioni), il Wall Street Journal avverte che “l’Alitalia salvata ancora deve affrontare una strada difficile per arrivare alla profittabilità”. E in attesa che si chiuda l’accordo con le banche, Gian Mario Gros-Pietro di Intesa SanPaolo ammette che in generale è “una trattativa complessa”, ma “Ethiad è il partner migliore”. Mentre il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, esclude un possibile ingresso di Cdp nel caso la compagnia dovesse tornare ‘in bonis’.
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Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.