Niente dividendi per almeno tre anni. E’ quello che devono aspettarsi i risparmiatori intenzionati a comprare azioni di Fincantieri, il gruppo della cantieristica che fa da apripista al piano di privatizzazioni del governo: lunedì è partita la quotazione in Borsa con l’obiettivo di vendere fino al 45% del capitale. “Sarebbe distorto chiedere un aumento di capitale (fino a 600 milioni, ndr) per crescere e poi distribuire dividendi tra gli azionisti”, ha spiegato l’amministratore delegato Giuseppe Bono durante la presentazione dell’ipo (offerta pubblica iniziale, che dà avvio alla quotazione) nella sede di Borsa italiana, in Piazza Affari. Dove, per l’occasione, campeggia una finta prora di nave il cui allestimento è costato 600mila euro. Per questo, ha spiegato il manager, “continueremo ad accumulare risorse interne per avere più possibilità di crescita”.
Franco Bassanini, presidente di Cassa depositi e prestiti – che attraverso Fintecna controlla Fincantieri con il 99,3% – ha anticipato che in futuro “non si può escludere un ulteriore aumento di capitale e anche un ulteriore aumento della quota collocata”, perché “i piani di crescita di Fincantieri sono molto importanti: è già azienda leader in Europa ma vuole lanciare una sfida ai competitor asiatici”. Fintecna, dunque, potrebbe scendere al di sotto del 55%, quota a cui si ridurrà la sua partecipazione al termine del collocamento che si concluderà il 27 giugno.
Bono invece ha snocciolato i numeri del gruppo – 7mila navi costruite, 20mila dipendenti più 80mila lavoratori dell’indotto, 9 miliardi di contratti già firmati e 6 miliardi per accordi “che nei prossimi mesi speriamo di concludere” – sottolineando però di non essere soddisfatto dell’attuale profittabilità di Fincantieri, che l’anno scorso ha registrato un margine operativo di 300 milioni su 3,8 miliardi di fatturato: “Non ci soddisfa” perché è frutto di “componenti negative contingenti e non strutturali. Una volta raggiunta la piena capacità produttiva in Italia, cosa che pensiamo di fare entro il 2015, tutti i cantieri italiani saranno pienamente utilizzati e avremo margini più elevati”.