Come con la Bosnia, contro l’Iran è stata un’azione di Lionel Messi in pieno recupero a togliere a salvare un’Argentina che continua a non convincere ma che strappa il ticket per gli ottavi di finale del Mondiale con un turno d’anticipo.

Ci si aspettava una goleada degli uomini di Sabella, invece l’undici di Queiroz, dopo il pareggio all’esordio con la Nigeria, è stato a un passo dal compiere un’altra storica impresa, “rovinata” solo da uno stupendo tiro a giro del fuoriclasse del Barcellona, fin lì piuttosto opaco ma capace in pochi secondi di accendere la luce e di caricarsi sulle spalle il peso di un’intera nazione. Un segnale importante, a vent’anni esatti dall’ultimo gol segnato in una Coppa del Mondo (Usa 1994) da un certo Diego Armando Maradona, tra l’altro presente sugli spalti dello stadio Mineirao di Belo Horizonte. 

L’albiceleste, che si presenta davanti con il tridente offensivo Higuain-Messi-Aguero, parte forte e sfiora il vantaggio al 12′ con Higuain, che riceve palla in area da Gago, e trova sulla sua strada un attento Haghihi. La squadra di Sabella crea un’altra palla gol di rilievo al 21′, quando un tocco all’indietro di Higuain per Aguero obbliga Haghighi a un nuovo intervento a mano aperta. L’Argentina prova a far male anche sugli sviluppi di calcio da fermo. Al 24′ il colpo di testa di Rojo esce di un soffio. Col passare dei minuti la selezione asiatica riesce a prendere le dovute contromisure, e alza un muro difensivo che pare insormontabile per Messi e compagni. L’undici di Queiroz non rinuncia quando può ad attaccare. In particolare l’Iran si rivela pericoloso sulle palle inattive. Hosseini al 42′ di testa anticipa Federico Fernandez e per poco non inquadra la porta.

Nella ripresa il canovaccio della gara non cambia. L’Argentina prova a fare la partita, l’Iran prova a metter fuori la testa in contropiede. Ed è la squadra di Queiroz se possibile ad andare più vicina a un clamoroso vantaggio. Al 7′ Ghoochannejhad di testa in tuffo su un cross dalla sinistra costringe Romero al primo vero intervento di giornata. Le squadre si allungano e la gara sale di tono: al 15′ Messi decide di fare tutto da solo, va via in percussione centrale e calcia un rasoterra che termina di poco a lato.

L’Iran sente di potersela giocare fino in fondo e ribatte colpo su colpo: al 22′ è Dejagah, sempre con un colpo di testa, ad esaltare i riflessi di Romero. Messi su punizione non inquadra la porta, Sabella si gioca il tutto per tutto inserendo due punte, Palacio e Lavezzi, al posto di uno spento Aguero e di Higuain, per tentare di allargare il gioco. L’Argentina si produce negli ultimi dieci minuti nel massimo forcing offensivo, ma rischia grosso in contropiede al 40′ quando Jahanbakhsh trova il varco giusto per Ghoochannejhad che si infila tra i due centrali argentini e scaglia un sinistro su cui Romero è ancora una volta provvidenziale. Se il portiere del Monaco da una parte salva il risultato, dall’altra è la stella di Leo Messi a risolverla: la “Pulce” riceve palla da sinistra, si accentra e lascia partire un sinistro a giro su cui Haghighi non può nulla. Doveva essere il Mondiale di Leo Messi: per ora il numero dieci argentino non sta tradendo le attese.

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