Salgono le quotazioni del ministro degli Esteri Federica Mogherini per il ruolo di Alto rappresentante Ue per la politica Estera e la Sicurezza e, in parallelo, crescono i timori dei centristi per l’ipotesi di un possibile rimpasto di governo. Che, inutile dirlo, penalizzerebbe in modo robusto Nuovo Centrodestra, Scelta Civica e Udc, decisamente sovradimensionati rispetto al peso registrato alle Europee. Renzi ha evitato – dopo il boom elettorale del Pd – rivoluzioni a caldo. Ma la promozione della Mogherini nella commissione europea (simile a un salto mortale: lo scorso anno, in questo periodo, era una semplice deputata franceschiniana) può diventare il pretesto per dare il via a un valzer di poltrone. Un restyling che potrebbe finalmente coinvolgere anche Angelino Alfano che nel Pd ormai mal sopportano da settimane se non da mesi, che ne ha combinate una dopo l’altra e che dalle elezioni è uscito malino.
“Prima i contenuti poi le nomine”, sceglie il low profile Matteo Renzi, in vista del decisivo Consiglio europeo di fine mese. Ma il tam-tam, ormai è partito, anche se Palazzo Chigi frena e sposta l’eventuale ‘ritoccò a dopo l’estate. Se tra i nomi già in lizza per la Farnesina c’è quello di Marta Dassù (sottosegretario e poi viceministro agli Esteri con Giulio Terzi di Sant’Agata, Monti ed Emma Bonino), è quello di Roberta Pinotti, primo ministro donna della Difesa e molto apprezzata dal presidente del Consiglio, a scatenare l’incubo rimpasto nei centristi. Se la Pinotti liberasse una casella nel governo, l’effetto domino non potrebbe che far saltare gli equilibri attuali, con un ridimensionamento dei 5 ministri di area centrista (Alfano, Lupi, Lorenzin per Ncd, Stefania Giannini per Sc e Gianluca Galletti per l’Udc) su un totale di 16: un terzo della compagine governativa.
Dopo il 40,8% spuntato da Renzi alle Europee, contro neppure il 5% dei centristi, lo squilibrio rispetto alla squadra Pd a Palazzo Chigi risulta evidente. Interpellati, Beatrice Lorenzin e Maurizio Lupi negano il possibile ridimensionamento. Ma diversi altri esponenti del Nuovo centrodestra e di Scelta Civica ammettono che la questione è sul tappeto e lo danno invece per certo. “Renzi pensa di ridimensionarci – spiega un esponente di vertice di Ncd – e l’occasione potrebbe dargliela la Mogherini in Europa. E poi lui cambia sempre, ama scompaginare. Basta pensare alla storia della Giunta a Firenze…”.