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Tav: esposto al Tribunale Permanente dei Popoli

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In Val di Susa, non ci stancheremo mai di ripeterlo, c’è un’emergenza democratica. Ammesso e non concesso che lo Stato come noi lo conosciamo sia democratico… L’emergenza democratica è che si sta realizzando (seppure molto lentamente) un’opera sedicente di pubblica utilità, ma in realtà devastante per il territorio e chi lo abita, contro la volontà di chi ci abita, contro ogni logica trasportistica, e contro gli interessi del paese.

 E per fare questo lo Stato ha messo in moto tutta la sua potenza, come mai è accaduto in passato. Il sito è stato militarizzato e la protesta viene sistematicamente criminalizzata. Per denunciare questa situazione  che appunto non ha precedenti nella storia del nostro paese, nel mese di novembre 2013 a Torino si è costituito il Controsservatorio Valsusa per squarciare il velo di silenzio e di falsità delle istituzioni e dei mass media sull’opera inutile. Ad esso hanno aderito personalità di spicco della cultura torinese, come Ugo Mattei, Marco Aime, Marco Revelli, Livio Pepino, Luca Mercalli.

Il controsservatorio ha già prodotto un importante studio dal titolo “Come si reprime un movimento: il caso TAV”, che invito tutti a leggere. E soprattutto coloro che, commentando i miei post, si dichiarano convinti della violenza di noi No Tav, così come propagandata dai pennivendoli. Cerchiamo di capire dove sta la vera violenza.

Ora il Controsservatorio ha fatto un’altra mossa e si è rivolto al Tribunale Permanente dei Popoli:

“Ci siamo rivolti al Tribunale Permanente dei Popoli ritenendo che nei venticinque anni trascorsi da quando si è iniziato a parlare del progetto di una nuova linea Torino-Lyon siano stati sistematicamente violati alcuni diritti fondamentali dei cittadini: il diritto alla salute (propria e delle generazioni future), il diritto all’ambiente, il diritto a condizioni di vita dignitose, il diritto a una informazione corretta e trasparente, il diritto di partecipare alle decisioni che riguardano la propria vita.”

L’esposto è sostenuto, tra i numerosi altri, da Dario Fo, Leonardo Boff, Noam Chomsky, Luciano Gallino, Serge Latouche, Ken Loach, Alex Zanotelli, Paolo Rumiz, Cecilia Strada, Salvatore Settis, Oscar Olivera, Tomaso Montanari, Salvatore Settis. Chiunque può sostenerlo: fatelo!

Nelle pagine on-line del Controsservatorio ci sono due vignette di Ellekappa e Staino. La prima: “A buon punto i lavori per il TAV.” “Sono stati già asfaltati i diritti degli abitanti della valle.” La seconda: “Il dubbio è la prima regola di un buon cittadino.” “Tranne che sulla TAV, che ti becchi subito del terrorista”.

 

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