Ora è ufficiale. Giovanni Floris lascerà la Rai per andare a far parte della squadra di La7. “Dopo dodici anni di conduzione di Ballarò e un’esperienza quasi ventennale in azienda, Floris ci lascerà”. Annuncia in un comunicato l’azienda nazionale che “nel ringraziarlo per il lavoro svolto, gli porge i migliori auguri per il suo futuro professionale”.
Anche se qualche anno fa Repubblica aveva confermato che il conduttore aveva raggiunto un accordo con il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, dell’addio di Floris al servizio pubblico si parlava da settimane, anche in riferimento a possibili passaggi a Mediaset, smentiti due giorni fa dal vicepresidente Pier Silvio Berlusconi.
Secondo indiscrezioni, la tv di Stato gli avrebbe proposto 1,8 milioni mentre l’offerta di Urbano Cairo sarebbe stata almeno doppia. La tv pubblica, infatti, pur essendo pronta a venire incontro alle richieste del giornalista sul piano editoriale allungando il programma fino a mezzanotte e proponendogli una striscia quotidiana su Rai3, non era disposta ad accettarne le pretese economiche, rimanendo ferma sul compenso precedente di circa 1,8 milioni in tre anni. Secondo le voci che circolano a Viale Mazzini, da La7 sarebbe arrivata invece un’offerta di 4 milioni in tre anni. Floris aveva avuto di recente una discussione con il premier Matteo Renzi durante una puntata di Ballarò sui tagli che il governo avrebbe fatto all’azienda pubblica. “I tagli toccano anche a voi della Rai”, aveva detto il premier al conduttore di Rai 3.
“L’improvviso addio di Floris è molto grave“, ha commentato il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “La trattativa della Rai è stata gestita in maniera decisamente discutibile. I vertici devono venire immediatamente in commissione di vigilanza per chiarire come sono andate le cose”. Anzaldi continua sottolineando l’importanza di Ballarò per il palinsesto del servizio nazionale, e si interroga sulle possibili ragioni dietro quest’improvviso passaggio di rete: “Sarebbe grave se si scoprisse che non vi sono solo ragioni economiche dietro la scelta di chiudere la collaborazione con il conduttore”.
Vertici dell’azienda interpellati anche dal sindacato dei giornalisti Rai Usigrai, che chiede a Viale Mazzini “un’azione di verità su costi, ingaggi e perdite di credibilità”. Mentre Maurizio Gasparri si domanda se possa essere in corso un editto di Renzi contro il conduttore: “Floris va via dalla Rai perchè ha avuto il coraggio di fare domande scomode a Renzi? C’è un editto sul conduttore di Ballarò?”.
In apertura dell’edizione serale, il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, puntualizza che “c’è un accordo in corso ma nulla è ancora stato concluso“. “Essendo una materia delicata è inutile mettere bandierine fino a che non si è raggiunta la vetta – continua Mentana -. Ma sarebbe bello avere anche Floris in squadra nel caso la trattativa si chiudesse”.
Rispetto alle motivazioni di questa scelta, Floris non attribuisce alcuna colpa all’azienda pubblica: “Gli devo tutto, ma rimettersi in gioco è salutare e giusto” non solo per me, ma anche “per il pubblico che mi ha sempre seguito e sostenuto”. Quanto al prossimo conduttore di Ballarò, il direttore di Rai3 Andrea Vianello non si esprime ed è possibile che punti ad un nome esterno, anche se a viale Mazzini danno in pole position conduttore di Agorà, Gerardo Greco.
Media & Regime
Giovanni Floris a La7, addio alla Rai. Contratto di 4 milioni in tre anni
Il conduttore ringrazia l'azienda: "Gli devo tutto ma rimettersi in gioco è giusto". Duro Anzaldi della commissione di vigilanza: "Grave se non vi fossero solo motivi economici". Tra i possibili futuri presentatori di Ballarò, in pole position Gerardo Greco di Agorà
Ora è ufficiale. Giovanni Floris lascerà la Rai per andare a far parte della squadra di La7. “Dopo dodici anni di conduzione di Ballarò e un’esperienza quasi ventennale in azienda, Floris ci lascerà”. Annuncia in un comunicato l’azienda nazionale che “nel ringraziarlo per il lavoro svolto, gli porge i migliori auguri per il suo futuro professionale”.
Anche se qualche anno fa Repubblica aveva confermato che il conduttore aveva raggiunto un accordo con il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, dell’addio di Floris al servizio pubblico si parlava da settimane, anche in riferimento a possibili passaggi a Mediaset, smentiti due giorni fa dal vicepresidente Pier Silvio Berlusconi.
Secondo indiscrezioni, la tv di Stato gli avrebbe proposto 1,8 milioni mentre l’offerta di Urbano Cairo sarebbe stata almeno doppia. La tv pubblica, infatti, pur essendo pronta a venire incontro alle richieste del giornalista sul piano editoriale allungando il programma fino a mezzanotte e proponendogli una striscia quotidiana su Rai3, non era disposta ad accettarne le pretese economiche, rimanendo ferma sul compenso precedente di circa 1,8 milioni in tre anni. Secondo le voci che circolano a Viale Mazzini, da La7 sarebbe arrivata invece un’offerta di 4 milioni in tre anni. Floris aveva avuto di recente una discussione con il premier Matteo Renzi durante una puntata di Ballarò sui tagli che il governo avrebbe fatto all’azienda pubblica. “I tagli toccano anche a voi della Rai”, aveva detto il premier al conduttore di Rai 3.
“L’improvviso addio di Floris è molto grave“, ha commentato il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “La trattativa della Rai è stata gestita in maniera decisamente discutibile. I vertici devono venire immediatamente in commissione di vigilanza per chiarire come sono andate le cose”. Anzaldi continua sottolineando l’importanza di Ballarò per il palinsesto del servizio nazionale, e si interroga sulle possibili ragioni dietro quest’improvviso passaggio di rete: “Sarebbe grave se si scoprisse che non vi sono solo ragioni economiche dietro la scelta di chiudere la collaborazione con il conduttore”.
Vertici dell’azienda interpellati anche dal sindacato dei giornalisti Rai Usigrai, che chiede a Viale Mazzini “un’azione di verità su costi, ingaggi e perdite di credibilità”. Mentre Maurizio Gasparri si domanda se possa essere in corso un editto di Renzi contro il conduttore: “Floris va via dalla Rai perchè ha avuto il coraggio di fare domande scomode a Renzi? C’è un editto sul conduttore di Ballarò?”.
In apertura dell’edizione serale, il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, puntualizza che “c’è un accordo in corso ma nulla è ancora stato concluso“. “Essendo una materia delicata è inutile mettere bandierine fino a che non si è raggiunta la vetta – continua Mentana -. Ma sarebbe bello avere anche Floris in squadra nel caso la trattativa si chiudesse”.
Rispetto alle motivazioni di questa scelta, Floris non attribuisce alcuna colpa all’azienda pubblica: “Gli devo tutto, ma rimettersi in gioco è salutare e giusto” non solo per me, ma anche “per il pubblico che mi ha sempre seguito e sostenuto”. Quanto al prossimo conduttore di Ballarò, il direttore di Rai3 Andrea Vianello non si esprime ed è possibile che punti ad un nome esterno, anche se a viale Mazzini danno in pole position conduttore di Agorà, Gerardo Greco.
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".