La guerriglia arriva nella città santa. In un giorno di escalation nello scontro divampato tra Israele e Palestina, anche Gerusalemme è finita nel mirino di Hamas: le Forze di difesa israeliane hanno fatto sapere su Twitter che un razzo è riuscito a colpire la capitale, dove per la prima volta hanno risuonato le sirene di allarme. La conferma arriva anche dalla sponda palestinese: il braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, ha rivendicato questa sera il lancio di razzi contro Gerusalemme, Tel Aviv e Haifa. “Per la prima volta le Brigate Qassam hanno lanciato contro Haifa un razzo R160, contro Gerusalemme quattro razzi M75, e contro Tel Aviv altri quattro razzi M75″, affermano le Brigate in un comunicato.
A Tel Aviv il sistema di difesa aerea ha intercettato altri due razzi inviati dalla Striscia. Sempre nel sud di Israele, i collegamenti ferroviari sono stati interrotti e si sono registrati nove feriti. Tensione altissima in Medio Oriente dopo che negli ultimi giorni non si sono fermai i raid sulla striscia, tanto da portare il presidente palestinese Abu Mazen a chiedere un intervento urgente della diplomazia internazionale. Lo Stato ebraico da’ anche struttura all’offensiva che sta conducendo contro Gaza, dandole un nome (il “Bordo di protezione contro la Striscia”) e facendo sapere che potrebbe diventare un’operazione a lungo termine destinata “ad aumentare in intensità”. Il bilancio dei raid israeliani è di 25 morti, tra cui un ragazzo di 16 anni. Il portavoce del pronto soccorso ha identificato la vittima uccisa ad ovest del campo profughi di Nusseirat, nel centro della Striscia, come un membro delle brigate Ezzedine al Qassam, il braccio militare di Hamas. Secondo l’emittente israeliana Canale 10, nell’attacco missilistico sfeFrrato da Israele questa mattina a Gaza è stata colpita anche l’auto su cui viaggiava il comandante della marina, Mohammed Shaaban, che è morto nell’incidente insieme ad altre tre persone. Il bilancio dei morti, tuttavia è incerto, In serata fonti mediche palestinesi hanno parlato di 25 vittime. Tra questi anche 3 bambini. Oltre 90 i feriti.
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Più di 100 obiettivi missili aerei israeliani
Un’escalation di violenze, dopo che una nuova operazione militare era stata lanciata da Israele durante la notte in risposta alla continua pioggia di razzi palestinesi nel sud del Paese. Pronta la reazione della Striscia, da cui nella mattinata sono partiti una ventina di razzi verso la città di Neghev. A fine serata i razzi partita alla volta del territorio israeliano saranno 146. I caccia israeliani hanno colpito oltre 50 obiettivi. Il premier Netanyahu ha dato istruzioni all’esercito per una possibile offensiva terrestre nella Striscia; l’esercito non esclude quindi un’operazione via terra a sud del Paese, e sta richiamando 40mila di riservisti, oltre ai 1500 già pronti sul confine. Lo Stato ebraico ha fatto sapere che quest’offensiva potrebbe proseguire a lungo ed è destinata a colpire il gruppo palestinese Hamas e a mettere fine ai lanci di razzi che si sono intensificati nelle ultime settimane, a causa delle tensioni per l’uccisione di tre ragazzi israeliani e per quella successiva di un giovane palestinese. Tra i 50 siti colpiti oggi ci sono, secondo l’esercito israeliano, quattro case appartenenti a militanti e tre complessi di Hamas.
Israele deve cessare immediatamente la “escalation” a Gaza e i suoi raid aerei. Questo l’appello del presidente palestinese Abu Mazen che, secondo il quotidiano al-Ayyam, ha già chiesto un intervento urgente della diplomazia internazionale, appello confermato anche dal segretario generale della Lega Araba, Nabil el-Araby. “Queste tensioni trascineranno la regione verso una maggiore instabilità”, ha detto il premier palestinese, aggiungendo che è necessario preservare la tregua, sui due versanti della Striscia, concordata due anni fa con la mediazione egiziana. La leadership palestinese sta inoltre consultato diversi Paesi, arabi e non, per chiedere aiuti per fermare gli scontri. Prime dichiarazioni anche da parte del braccio armato di Hamas. “Bombardando case di civili, la scorsa notte Israele ha varcato ogni linea rossa“, affermano le brigate Ezzedin al-Qssam. “Noi replicheremo allargando il raggio dei lanci dei nostri razzi e nelle prossime ore colpiremo Tel Aviv“. Le case colpite, secondo Israele, appartenevano invece ad esponenti di spicco dei guerriglieri che prima dei bombardamenti dice di aver avvertito con telefonate di preavviso.
Scoppiano anche disordini a Gerusalemme, dove la polizia israeliana ha arrestato più di 60 persone con il sospetto di essere coinvolti negli scontri degli ultimi due giorni, mentre alle centinaia di migliaia di cittadini che vivono nel raggio di 40 chilometri dai confini della Striscia, lo Stato ebraico ha ordinato di non uscire dalle proprie abitazioni. Il coprifuoco riguarda anche gli abitanti di Beersheva, dove ieri per la prima volta dal 2012 è esploso un razzo sparato da Gaza. Il portavoce delle forze armate Peter Lerner, ha detto che Hamas dispone di una scorta di 10mila razzi – anche di lungo raggio – che possono arrivare “sino a Tel Aviv e oltre” e che l’esercito si sta preparando alla possibilità che il gruppo sferri attacchi al centro del Paese. Mosse dello Stato ebraico che il portavoce della presidenza dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Nabil Abu Redeineh, denisce come una “dichiarazione di guerra globale”. “Non resteremo con le mani in mano di fronte alla carneficina commessa” ha detto Abu Redeineh, sottolineando che “il popolo palestinese ha diritto a reagire all’offensiva e a difendersi con tutti i mezzi legittimi”. Per il portavoce della presidenza dell’Anp, “si sta distruggendo ogni possibilità di giungere a una tregua”.