Nelle prime ore del mattino di lunedì prossimo, 14 luglio, inizieranno le operazioni per il trasferimento della Costa Concordia dall’isola del Giglio. La decisione, come confermato a ilfattoquotidiano.it, è presa: per il via libera definitivo mancano solo le ultime autorizzazioni da parte dei vari uffici tecnici che si occupano della vicenda e la conferma che le condizioni meteorologiche e del mare permetteranno di lavorare in sicurezza (per gli addetti e per l’ambiente). Le manovre di rigalleggiamento e di messa in sicurezza per la partenza vera e propria dureranno da 5 a 7 giorni. Tra sabato 19 e lunedì 21, dunque, il relitto potrebbe finalmente lasciare le coste dell’isola sulle quali si è adagiato, dopo il naufragio “mondiale” nel quale sono morte 32 persone, esattamente due anni e mezzo fa, il 13 gennaio 2012. La Concordia sarà trasferita a Genova, dove sarà smantellata e smaltita: un viaggio che dovrebbe durare intorno ai 5 giorni. Tutte le operazioni, condotte dalla Costa con le società che stanno svolgendo tutti i lavori per il rigalleggiamento, avvengono sotto il coordinamento del ministero dell’Ambiente e della Capitaneria di porto di Livorno che darà l’autorizzazione al trasferimento dal Giglio.
Il calendario conferma l’agenda auspicata dalla stessa Costa Crociere che aveva fissato il giorno in cui far salpare quel che resta (molto) della nave da crociera al 20 luglio. Secondo il programma della compagnia di navigazione tra rigalleggiamento e definitiva partenza le azioni si divideranno in 4 fasi. La manovra finale inizierà al mattino del quinto giorno. Dopodiché la nave inizierà la traversata verso Genova: 200 miglia a 2 nodi. In una prima fase la nave sarà sollevata dalla poppa per circa 2 metri: operazione stimata in circa 6 ore. La Capitaneria di Livorno in queste 6 ore sospenderà ovviamente il traffico del porto. A quel punto il relitto sarà “traslato” verso est di una trentina di metri (grazie ai rimorchiatori) e ormeggiato in modo da metterlo in sicurezza in caso di eventuale maltempo o di mare mosso. La seconda fase sarà dedicata al collegamento delle ultime catene e alla sistemazione dei cassoni del lato destro, sul quale la nave era adagiata. Infine il collegamento con i rimorchiatori della marineria di Genova.
Sarà un convoglio lento, cinque giorni di navigazione a 2 nodi all’ora, aperto da una nave avvista-cetacei, visto che attraverserà il Santuario dei Cetacei, l’area protetta tra Francia, Italia e Principato di Monaco. Oltre ai rimorchiatori, nel raggio intorno al “cadavere” di quella che fu una nave da crociera ci sarà una flotta di imbarcazioni con le funzioni più diverse. La “lepre” sarà appunto un avvistatore di cetacei con biologi marini e esperti naturalisti che avranno il compito di segnalare la presenza o il passaggio di balenottere o delfini in modo da far rallentare la coda di imbarcazioni. Saranno due i rimorchiatori che traineranno la Concordia, altri due dovranno occuparsi di assicurare la navigazione del relitto. Oltre a un numero imprecisato di imbarcazioni con a bordo soprattutto tecnici.
Compito tra i più delicati sarà anche quello della guardia costiera. La scelta di trasferire subito la Concordia a Genova (“Non potrebbe sopportare un altro inverno” aveva detto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli) deve fare i conti infatti con il periodo: la nave sarà trasferita quasi certamente durante un fine settimana in piena estate. Il mare del corridoio tra l’Arcipelago Toscano e la Corsica (quello in cui correrà il relitto trainato) rischia di essere “affollato” di barche da diporto che le motovedette coordinate dalla Capitaneria di Livorno dovranno tenere a distanza. Per giunta come purtroppo non ha stupito il turismo “del dolore” immediatamente successivo alla sciagura del gennaio 2012, non sorprenderebbe vedere avvicinarsi diportisti che con natanti di ogni tipo si vogliono avvicinare per “godersi lo spettacolo” di un evento unico.
Cronaca
Costa Concordia, lunedì 14 inizio rimozione: “salperà” tra il 19 e il 21 luglio
Decisione presa, salvo colpi di scena per le condizioni di mare e meteo. Mancano solo le ultime autorizzazioni. La partenza del convoglio che trasferirà il relitto a Genova prevista nel prossimo fine settimana
Nelle prime ore del mattino di lunedì prossimo, 14 luglio, inizieranno le operazioni per il trasferimento della Costa Concordia dall’isola del Giglio. La decisione, come confermato a ilfattoquotidiano.it, è presa: per il via libera definitivo mancano solo le ultime autorizzazioni da parte dei vari uffici tecnici che si occupano della vicenda e la conferma che le condizioni meteorologiche e del mare permetteranno di lavorare in sicurezza (per gli addetti e per l’ambiente). Le manovre di rigalleggiamento e di messa in sicurezza per la partenza vera e propria dureranno da 5 a 7 giorni. Tra sabato 19 e lunedì 21, dunque, il relitto potrebbe finalmente lasciare le coste dell’isola sulle quali si è adagiato, dopo il naufragio “mondiale” nel quale sono morte 32 persone, esattamente due anni e mezzo fa, il 13 gennaio 2012. La Concordia sarà trasferita a Genova, dove sarà smantellata e smaltita: un viaggio che dovrebbe durare intorno ai 5 giorni. Tutte le operazioni, condotte dalla Costa con le società che stanno svolgendo tutti i lavori per il rigalleggiamento, avvengono sotto il coordinamento del ministero dell’Ambiente e della Capitaneria di porto di Livorno che darà l’autorizzazione al trasferimento dal Giglio.
Il calendario conferma l’agenda auspicata dalla stessa Costa Crociere che aveva fissato il giorno in cui far salpare quel che resta (molto) della nave da crociera al 20 luglio. Secondo il programma della compagnia di navigazione tra rigalleggiamento e definitiva partenza le azioni si divideranno in 4 fasi. La manovra finale inizierà al mattino del quinto giorno. Dopodiché la nave inizierà la traversata verso Genova: 200 miglia a 2 nodi. In una prima fase la nave sarà sollevata dalla poppa per circa 2 metri: operazione stimata in circa 6 ore. La Capitaneria di Livorno in queste 6 ore sospenderà ovviamente il traffico del porto. A quel punto il relitto sarà “traslato” verso est di una trentina di metri (grazie ai rimorchiatori) e ormeggiato in modo da metterlo in sicurezza in caso di eventuale maltempo o di mare mosso. La seconda fase sarà dedicata al collegamento delle ultime catene e alla sistemazione dei cassoni del lato destro, sul quale la nave era adagiata. Infine il collegamento con i rimorchiatori della marineria di Genova.
Sarà un convoglio lento, cinque giorni di navigazione a 2 nodi all’ora, aperto da una nave avvista-cetacei, visto che attraverserà il Santuario dei Cetacei, l’area protetta tra Francia, Italia e Principato di Monaco. Oltre ai rimorchiatori, nel raggio intorno al “cadavere” di quella che fu una nave da crociera ci sarà una flotta di imbarcazioni con le funzioni più diverse. La “lepre” sarà appunto un avvistatore di cetacei con biologi marini e esperti naturalisti che avranno il compito di segnalare la presenza o il passaggio di balenottere o delfini in modo da far rallentare la coda di imbarcazioni. Saranno due i rimorchiatori che traineranno la Concordia, altri due dovranno occuparsi di assicurare la navigazione del relitto. Oltre a un numero imprecisato di imbarcazioni con a bordo soprattutto tecnici.
Compito tra i più delicati sarà anche quello della guardia costiera. La scelta di trasferire subito la Concordia a Genova (“Non potrebbe sopportare un altro inverno” aveva detto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli) deve fare i conti infatti con il periodo: la nave sarà trasferita quasi certamente durante un fine settimana in piena estate. Il mare del corridoio tra l’Arcipelago Toscano e la Corsica (quello in cui correrà il relitto trainato) rischia di essere “affollato” di barche da diporto che le motovedette coordinate dalla Capitaneria di Livorno dovranno tenere a distanza. Per giunta come purtroppo non ha stupito il turismo “del dolore” immediatamente successivo alla sciagura del gennaio 2012, non sorprenderebbe vedere avvicinarsi diportisti che con natanti di ogni tipo si vogliono avvicinare per “godersi lo spettacolo” di un evento unico.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".