Il direttore tifa Argentina, il condirettore Germania. Al Fatto Quotidiano è derby di redazione tra Antonio Padellaro e Marco Travaglio, ecco i loro ‘manifesti’ pubblicati sull’edizione odierna del nostro giornale.
Marco Travaglio tifa Germania: ecco perché
Stasera tifo Argentina in onore di Osvaldo Soriano e del Rigore più lungo del mondo, perché tiferò sempre per l’Estrella Polar e per il Gato Diaz, portiere innamorato, paladino degli umili contro gli arroganti del Deportivo Belgrano. Tifo Argentina perché ho giurato ammirazione eterna alle anime in pena del San Lorenzo Almagro (la squadra di Bergoglio) che, si racconta, vagano nel supermercato costruito sul campo dove sorgeva il glorioso El Gazometro come per calcare quell’erba e risentire l’urlo dei centomila quando il puntero Pontoni trafisse l’odiato Boca. Stasera tifo Argentina, malgrado Caniggia ci abbia distrutto le notti magiche di Italia 90 e all’Olimpico non feci altro che fischiare di rabbia Maradona e l’avrei fischiato di più se avessi visto dalla tribuna come ci insultava bieco: “Hijos de puta”.
E tiferò malgrado le maglie biancoazzurre e il biancoazzurro Biglia, non potendo cantare le lodi del giallorosso Maicon sepolto sotto sette metri d’ignominia dalle orde teutoniche. Tiferò Argentina perché non posso tifare Germania e non posso tifare Germania perché malgrado i Prandelli e i Balotelli, il mio sano patriottismo non può dimenticare la polvere azzurra che facemmo mangiare ai crucchi – l’Atzeca, Madrid, Dortmund e il Piave mormorò – e ho sempre il sospetto che il famoso limite del 3 per cento sia per la signora Merkel la continuazione della vendetta con altri mezzi. E celebrerò l’Argentina di Cesar Luis Menotti, il ct che vinse il Mondiale in casa nel ’78, al cospetto del massacratore Videla e che racconta oggi: “Prima della finale dissi a Tarantini, vinciamo per il nostro popolo non per questi figli di puttana”.
Tiferò Argentina pur sapendo che la Germania è favorita, anche se nei miei cattivi pensieri c’è sempre la speranza di vedere Golia in ginocchio piangere calde lacrime perché, diciamo la verità, di Davide ce ne frega poco visto che il tifo più dolce è tifare contro. Dicono: ma l’Argentina è di nuovo alla canna del gas, il default incombe, il disastro è permanente e si procederà con tagli feroci alla spesa pubblica e torneranno in piazza le folle dei descamisados, nel senso che non avranno più neppure una camicia per coprirsi. Mentre la corazzata tedesca va che è una meraviglia, prospera il Pil, birra e krauti, disciplina e successo. Dicono: oltre la bravura di Müller e Özil perché mai la Nazionale di un popolo così virtuoso dovrebbe soccombere al cospetto di gente tanto messa male? Questo è il punto. Tiferò Argentina perché se vincendo la Coppa salirà al vertice del mondo, quel popolo piangerà finalmente di gioia e di orgoglio e per una notte i debiti saranno condonati e tutti si sentiranno ricchi. Se vincono gli altri festeggeranno come qualcosa di dovuto, una conseguenza naturale della loro grandezza (Paul Valery: “Le grandi virtù dei tedeschi hanno creato più mali di quanti vizi abbia mai creato l’ozio”). E infatti tiferò Argentina perché, porca miseria, non si può avere tutto nella vita.
di Antonio Padellaro
da Il Fatto Quotidiano del 13 luglio 2014
Mondiali di Calcio
Germania-Argentina, Padellaro: “Forza Seleccion perché non si può avere tutto”
Ok, è sfavorita. Ma c'è sempre la speranza di vedere Golia in ginocchio piangere: perché, diciamo la verità, il tifo più dolce è tifare contro
Il direttore tifa Argentina, il condirettore Germania. Al Fatto Quotidiano è derby di redazione tra Antonio Padellaro e Marco Travaglio, ecco i loro ‘manifesti’ pubblicati sull’edizione odierna del nostro giornale.
Marco Travaglio tifa Germania: ecco perché
Stasera tifo Argentina in onore di Osvaldo Soriano e del Rigore più lungo del mondo, perché tiferò sempre per l’Estrella Polar e per il Gato Diaz, portiere innamorato, paladino degli umili contro gli arroganti del Deportivo Belgrano. Tifo Argentina perché ho giurato ammirazione eterna alle anime in pena del San Lorenzo Almagro (la squadra di Bergoglio) che, si racconta, vagano nel supermercato costruito sul campo dove sorgeva il glorioso El Gazometro come per calcare quell’erba e risentire l’urlo dei centomila quando il puntero Pontoni trafisse l’odiato Boca. Stasera tifo Argentina, malgrado Caniggia ci abbia distrutto le notti magiche di Italia 90 e all’Olimpico non feci altro che fischiare di rabbia Maradona e l’avrei fischiato di più se avessi visto dalla tribuna come ci insultava bieco: “Hijos de puta”.
E tiferò malgrado le maglie biancoazzurre e il biancoazzurro Biglia, non potendo cantare le lodi del giallorosso Maicon sepolto sotto sette metri d’ignominia dalle orde teutoniche. Tiferò Argentina perché non posso tifare Germania e non posso tifare Germania perché malgrado i Prandelli e i Balotelli, il mio sano patriottismo non può dimenticare la polvere azzurra che facemmo mangiare ai crucchi – l’Atzeca, Madrid, Dortmund e il Piave mormorò – e ho sempre il sospetto che il famoso limite del 3 per cento sia per la signora Merkel la continuazione della vendetta con altri mezzi. E celebrerò l’Argentina di Cesar Luis Menotti, il ct che vinse il Mondiale in casa nel ’78, al cospetto del massacratore Videla e che racconta oggi: “Prima della finale dissi a Tarantini, vinciamo per il nostro popolo non per questi figli di puttana”.
Tiferò Argentina pur sapendo che la Germania è favorita, anche se nei miei cattivi pensieri c’è sempre la speranza di vedere Golia in ginocchio piangere calde lacrime perché, diciamo la verità, di Davide ce ne frega poco visto che il tifo più dolce è tifare contro. Dicono: ma l’Argentina è di nuovo alla canna del gas, il default incombe, il disastro è permanente e si procederà con tagli feroci alla spesa pubblica e torneranno in piazza le folle dei descamisados, nel senso che non avranno più neppure una camicia per coprirsi. Mentre la corazzata tedesca va che è una meraviglia, prospera il Pil, birra e krauti, disciplina e successo. Dicono: oltre la bravura di Müller e Özil perché mai la Nazionale di un popolo così virtuoso dovrebbe soccombere al cospetto di gente tanto messa male? Questo è il punto. Tiferò Argentina perché se vincendo la Coppa salirà al vertice del mondo, quel popolo piangerà finalmente di gioia e di orgoglio e per una notte i debiti saranno condonati e tutti si sentiranno ricchi. Se vincono gli altri festeggeranno come qualcosa di dovuto, una conseguenza naturale della loro grandezza (Paul Valery: “Le grandi virtù dei tedeschi hanno creato più mali di quanti vizi abbia mai creato l’ozio”). E infatti tiferò Argentina perché, porca miseria, non si può avere tutto nella vita.
di Antonio Padellaro
da Il Fatto Quotidiano del 13 luglio 2014
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.