Il direttore tifa Argentina, il condirettore Germania. Al Fatto Quotidiano è derby di redazione tra Antonio Padellaro e Marco Travaglio, ecco i loro ‘manifesti’ pubblicati sull’edizione odierna del nostro giornale.
Antonio Padellaro tifa Argentina: ecco perché
Tifo Germania dal 1974, quando si chiamava ancora Germania Ovest (per distinguerla da quella “democratica”, cioè comunista) e ai Mondiali casalinghi, nella finale di Monaco di Baviera, diede una bella legnata agli olandesi di Crujiff & C. che credevano di aver inventato il calcio moderno e giocavano con l’insopportabile puzzetta sotto il naso di chi dà lezioni al mondo intero. I grandi Breitner e Müller, senza tante parole e tanti fronzoli, li mandarono a casa in finale con due scoppole contro una. Da allora, anche le rare volte in cui tifavo Italia (quando era una squadra vera e solida, tipo quelle di Bearzot , di Trapattoni e di Zoff), ho sempre nutrito un’istintiva simpatia per i tedeschi del pallone. Che, anche nei tempi di vacche grasse, schieravano squadre concrete, robuste, oneste, finivano regolarmente fra le prime quattro e soprattutto non si davano mai arie da primi della classe, anche quando indubitabilmente lo erano.
Contrariamente alla caricaturale propaganda antitedesca che perseguita il popolo germanico per colpe storiche finite con la Seconda guerra mondiale, i calciatori crucchi sono generalmente simpatici. Ce ne siamo resi conto quando i club italiani hanno pescato a piene mani fra i loro campioni: Hansi Müller, Rummenigge, Völler, Matthäus, Brehme, Klinsmann, Bierhoff, Briegel, Haessler, Möller, Köhler, fino a Klose (ci fu pure un Merkel, che però lasciò scarsa traccia di sé). Ma anche quando il Trap inaugurò proprio al Bayern di Monaco la moda degli allenatori italiani da esportazione e fu subito accolto benissimo, fino a potersi permettere senz’alcuna conseguenza la celeberrima tirata in tedesco maccheronico contro l’onomatopeico (almeno per noi) Strunz. Da quando seguo il calcio, non ricordo scorrettezze clamorose da parte dei tedeschi: mi pare che abbiano sempre mostrato signorilità e sportività, dentro e fuori dal campo. Sanno vincere e perdere con stile e misura.
Negli ultimi due Mondiali vinti, li abbiamo sempre battuti: nel 1982 nell’epica finale del Bernabeu di Madrid (quella dell’urlo di Tardelli, di Zoff quarantenne che solleva la Coppa del Mondo e di Pertini che scopre improvvisamente quanto è rotonda una palla); e nel 2006 nella semifinale molto meno emozionante (almeno per me) di Dortmund. Lì c’era già la Merkel, con Napolitano e Prodi. Confesso una sconfinata simpatia per la cancelliera e per il modo fanciullesco che ha di esultare allo stadio. Ma soprattutto perché è una calciofila sfegatata, non una politicante che (all’italiana) scopre il calcio solo quando c’è da alzare una coppa. Non so come finirà la finale fra Germania e Argentina: nella partita secca può sempre capitare di tutto, anche la vittoria dei peggiori, cioè degli argentini. Io mi auguro che vinca il migliore, quale indubitabilmente la Germania ha dimostrato di essere in tutto questo Mondiale.
Segnando molti gol, anche prima della goleada al Brasile, e prendendone pochi. Dovendo scegliere il mio tedesco preferito, dico senza dubbio il portiere Manuel Neuer. Mi ricorda Dino Zoff per la sobrietà, lo stile e il senso della posizione: è sempre piazzato dove arriva la palla, il che gli evita quei tuffi carpiati con avvitamento che soltanto i cialtroni scambiano per pezzi di bravura. La vera classe è muoversi il meno possibile e prevedere la traiettoria del pallone e aspettarlo lì. Ma non divaghiamo. Ciò che conta è che domani si avveri un’altra volta il celebre detto del campione britannico Gary Lineker: “Il calcio è uno sport molto semplice, dove 22 uomini rincorrono la palla per 90 minuti, e alla fine vincono i tedeschi”.
di Marco Travaglio
da Il Fatto Quotidiano del 13 luglio 2104
Mondiali di Calcio
Germania-Argentina, Travaglio: “Leali e robusti, ‘crucchi’ nel cuore dal ’74”
Sono dalla loro parte sin da quella bella legnata del 1978 all'Olanda, che credeva di aver inventato il calcio e giocava con insopportabile puzzetta sotto il naso
Il direttore tifa Argentina, il condirettore Germania. Al Fatto Quotidiano è derby di redazione tra Antonio Padellaro e Marco Travaglio, ecco i loro ‘manifesti’ pubblicati sull’edizione odierna del nostro giornale.
Antonio Padellaro tifa Argentina: ecco perché
Tifo Germania dal 1974, quando si chiamava ancora Germania Ovest (per distinguerla da quella “democratica”, cioè comunista) e ai Mondiali casalinghi, nella finale di Monaco di Baviera, diede una bella legnata agli olandesi di Crujiff & C. che credevano di aver inventato il calcio moderno e giocavano con l’insopportabile puzzetta sotto il naso di chi dà lezioni al mondo intero. I grandi Breitner e Müller, senza tante parole e tanti fronzoli, li mandarono a casa in finale con due scoppole contro una. Da allora, anche le rare volte in cui tifavo Italia (quando era una squadra vera e solida, tipo quelle di Bearzot , di Trapattoni e di Zoff), ho sempre nutrito un’istintiva simpatia per i tedeschi del pallone. Che, anche nei tempi di vacche grasse, schieravano squadre concrete, robuste, oneste, finivano regolarmente fra le prime quattro e soprattutto non si davano mai arie da primi della classe, anche quando indubitabilmente lo erano.
Contrariamente alla caricaturale propaganda antitedesca che perseguita il popolo germanico per colpe storiche finite con la Seconda guerra mondiale, i calciatori crucchi sono generalmente simpatici. Ce ne siamo resi conto quando i club italiani hanno pescato a piene mani fra i loro campioni: Hansi Müller, Rummenigge, Völler, Matthäus, Brehme, Klinsmann, Bierhoff, Briegel, Haessler, Möller, Köhler, fino a Klose (ci fu pure un Merkel, che però lasciò scarsa traccia di sé). Ma anche quando il Trap inaugurò proprio al Bayern di Monaco la moda degli allenatori italiani da esportazione e fu subito accolto benissimo, fino a potersi permettere senz’alcuna conseguenza la celeberrima tirata in tedesco maccheronico contro l’onomatopeico (almeno per noi) Strunz. Da quando seguo il calcio, non ricordo scorrettezze clamorose da parte dei tedeschi: mi pare che abbiano sempre mostrato signorilità e sportività, dentro e fuori dal campo. Sanno vincere e perdere con stile e misura.
Negli ultimi due Mondiali vinti, li abbiamo sempre battuti: nel 1982 nell’epica finale del Bernabeu di Madrid (quella dell’urlo di Tardelli, di Zoff quarantenne che solleva la Coppa del Mondo e di Pertini che scopre improvvisamente quanto è rotonda una palla); e nel 2006 nella semifinale molto meno emozionante (almeno per me) di Dortmund. Lì c’era già la Merkel, con Napolitano e Prodi. Confesso una sconfinata simpatia per la cancelliera e per il modo fanciullesco che ha di esultare allo stadio. Ma soprattutto perché è una calciofila sfegatata, non una politicante che (all’italiana) scopre il calcio solo quando c’è da alzare una coppa. Non so come finirà la finale fra Germania e Argentina: nella partita secca può sempre capitare di tutto, anche la vittoria dei peggiori, cioè degli argentini. Io mi auguro che vinca il migliore, quale indubitabilmente la Germania ha dimostrato di essere in tutto questo Mondiale.
Segnando molti gol, anche prima della goleada al Brasile, e prendendone pochi. Dovendo scegliere il mio tedesco preferito, dico senza dubbio il portiere Manuel Neuer. Mi ricorda Dino Zoff per la sobrietà, lo stile e il senso della posizione: è sempre piazzato dove arriva la palla, il che gli evita quei tuffi carpiati con avvitamento che soltanto i cialtroni scambiano per pezzi di bravura. La vera classe è muoversi il meno possibile e prevedere la traiettoria del pallone e aspettarlo lì. Ma non divaghiamo. Ciò che conta è che domani si avveri un’altra volta il celebre detto del campione britannico Gary Lineker: “Il calcio è uno sport molto semplice, dove 22 uomini rincorrono la palla per 90 minuti, e alla fine vincono i tedeschi”.
di Marco Travaglio
da Il Fatto Quotidiano del 13 luglio 2104
Articolo Precedente
Mondiali Brasile, sequestri e arresti a Rio in vista della finale Germania-Argentina
Articolo Successivo
Germania-Argentina, Padellaro: “Forza Seleccion perché non si può avere tutto”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Starmer chiede “pressioni su Putin” e annuncia una “riunione militare” dei Paesi ‘volenterosi’. Meloni: “L’Italia non invierà truppe. Lavoriamo con Ue e Usa”
Mondo
Attacco Usa su larga scala contro lo Yemen controllato dagli Houthi. “È anche un avvertimento all’Iran”
Cronaca
Manifestazione per l’Europa, “Siamo 50mila”. In piazza bandiere Ue, arcobaleno e “Bella ciao”. Dalla difesa comune al riarmo: le parole
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
(Adnkronos) - Gli attacchi - ordinati secondo quanto riferito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l'obiettivo è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane.