Il relitto della Costa Concordia, che questa mattina è tornato a galleggiare, è stato spostato ad est di circa una trentina di metri, in mare aperto. La nave ha quindi raggiunto la posizione in cui rimarrà per i prossimi giorni, prima del trasporto verso Genova. Le operazioni erano iniziare questa mattina alle 6. La fase 9 delle 34 in cui è suddiviso il programma si è quindi conclusa. Lo scafo, a detta dei tecnici, sta risultando “leggero sull’appoggio”: un buon segno, perché il distacco è considerato uno dei momenti più critici per la tenuta della struttura. Regista dell’operazione è Nick Sloane, coordinatore dei lavori da una cabina di controllo insieme alla sua squadra di tecnici e ingegneri. “Nervoso? Un po’. Oggi scopriremo se i nostri calcoli erano giusti o, almeno, quanto i dati si riveleranno distanti dalle nostre previsioni”, racconta Sloane prima di salire sul relitto.
(video di Max Brod)
“Il progetto ad oggi ha contribuito al pil nazionale per circa un miliardo di dollari e questa cifra probabilmente salirà fino a raggiungere un miliardo di euro”. Così l’amministratore delegato di Costa, Michael Thamm, su Skytg24 nel corso della conferenza stampa sulle operazioni di rigalleggiamento. “Il progetto ha superato un miliardo di euro, ma la cifra salirà proprio a causa di questa operazione”, precisano dalla Costa. Complessivamente si parlerà di 1,5 miliardi di euro. Sarà un convoglio lento, cinque giorni di navigazione a 2 nodi all’ora, aperto da una nave avvista-cetacei, visto che attraverserà il Santuario dei Cetacei, l’area protetta tra Francia, Italia e Principato di Monaco. Oltre ai rimorchiatori, nel raggio intorno al “cadavere” di quella che fu una nave da crociera ci sarà una flotta di imbarcazioni con le funzioni più diverse. “Credo finiremo intorno a metà o alla fine della prossima settimana”, commenta il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti intervistato a Sky Tg24 sulle operazioni di rigalleggiamento.
Durante le nuove operazioni della rimozione, l’Osservatorio Ambientale svolgerà un “monitoraggio continuo, fase per fase. Per ora i dati sono in linea con gli scenari previsti”, conferma Maria Sargentini, direttrice dell’Osservatorio per la Concordia. Tra le preoccupazioni e gli obiettivi dell’ente, voler ripristinare l’isola riducendo al minimo l’impatto dell’incidente. Un obiettivo confermato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “Noi abbiamo ipotizzato, fin dall’inizio, di ripristinare il Giglio come era prima: prima le piattaforme non c’erano e dopo non ci devono essere”, conferma il ministro, dopo che nei giorni scorsi era stata avanzata l’ipotesi di lasciare le piattaforme installate sul fondale del Giglio e su cui poggia il relitto. Sempre secondo il ministro, il programma è stato rispettato “nei minimi termini” tanto che, nonostante sia stata ipotizzata ogni evenienza, “mi aspetto che non ci sia bisogno di mettere in atto tutte quelle misure di precauzione che abbiamo ipotizzato, ma se ce ne fosse bisogno noi siamo pronti”. Il pensiero va quindi al ricordo delle vittime. “Il primo pensiero è il ricordo delle vittime“, continua Galletti, anche se “ora che siamo al clou c’è anche un po’ di orgoglio”. “Vedo – ha spiegato – gente molto motivata, molta tecnologia e molta voglia di dimostrare che l’Italia è in grado di farcela”.
Nicholas Sloane, l’uomo che ha raccolto la sfida di ruotare la Costa Concordia e di farla rigalleggiare, ha una lunga esperienza nel settore: ha lavorato oltre 27 anni nel recupero in mare, occupandosi del salvataggio e della rimozione di relitti in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera, Sloane è intervenuto, nel ruolo di Salvage Master, in grandi operazioni di recupero tra Paesi arabi, mondo orientale e Stati Uniti. Tra le ultime operazioni seguite, nel 2011 si è occupato della petroliera Brillante Virtuoso, attaccata e incendiata dai pirati al largo di Aden, per passare successivamente al recupero della piattaforma petrolifera Jupiter-1 di fronte alle coste messicane.
Rispetto alle operazioni di spostamento, saranno usati 22 mezzi navali e 8 chiatte lunghe quanto la Cattedrale di Notre Dame de Paris. Coinvolte oltre 500 persone tra subacquei e tecnici. Il relitto della Costa Concordia è lungo 300 metri e pesa più di 114 tonnellate. Nel processo di costruzione di tutte le strutture previste per le operazioni di raddrizzamento della Concordia e di rigalleggiamento sono state utilizzate più di 30mila tonnellate di acciaio, equivalenti a quattro volte la Tour Eiffel. Ci sono invece sei piattaforme: le tre più grandi misurano ciascuna 15 metri per 5. Se poste tutte e sei in fila avrebbero una lunghezza equivalente a una volta e mezzo quella di un regolare campo di calcio mentre per quanto riguarda il fondale artificiale, è composto da più di 1.180 sacchi di malta cementizia che, complessivamente, hanno un volume di più di 12mila metri cubi e pesano più di 16mila tonnellate.
Cronaca
Costa Concordia: via al rigalleggiamento. Il relitto “spostato già di 30 metri”
La nave ha quasi raggiunto la posizione in cui rimarrà per i prossimi giorni, prima del trasporto verso Genova previsto per lunedì. Il ministro dell'Ambiente: "Ora che siamo al clou c'è anche un po' di orgoglio: vogliamo dimostrare che l’Italia è in grado di farcela". L'operazione dovrebbe concludersi intorno a metà o alla fine della prossima settimana
Il relitto della Costa Concordia, che questa mattina è tornato a galleggiare, è stato spostato ad est di circa una trentina di metri, in mare aperto. La nave ha quindi raggiunto la posizione in cui rimarrà per i prossimi giorni, prima del trasporto verso Genova. Le operazioni erano iniziare questa mattina alle 6. La fase 9 delle 34 in cui è suddiviso il programma si è quindi conclusa. Lo scafo, a detta dei tecnici, sta risultando “leggero sull’appoggio”: un buon segno, perché il distacco è considerato uno dei momenti più critici per la tenuta della struttura. Regista dell’operazione è Nick Sloane, coordinatore dei lavori da una cabina di controllo insieme alla sua squadra di tecnici e ingegneri. “Nervoso? Un po’. Oggi scopriremo se i nostri calcoli erano giusti o, almeno, quanto i dati si riveleranno distanti dalle nostre previsioni”, racconta Sloane prima di salire sul relitto.
(video di Max Brod)
“Il progetto ad oggi ha contribuito al pil nazionale per circa un miliardo di dollari e questa cifra probabilmente salirà fino a raggiungere un miliardo di euro”. Così l’amministratore delegato di Costa, Michael Thamm, su Skytg24 nel corso della conferenza stampa sulle operazioni di rigalleggiamento. “Il progetto ha superato un miliardo di euro, ma la cifra salirà proprio a causa di questa operazione”, precisano dalla Costa. Complessivamente si parlerà di 1,5 miliardi di euro. Sarà un convoglio lento, cinque giorni di navigazione a 2 nodi all’ora, aperto da una nave avvista-cetacei, visto che attraverserà il Santuario dei Cetacei, l’area protetta tra Francia, Italia e Principato di Monaco. Oltre ai rimorchiatori, nel raggio intorno al “cadavere” di quella che fu una nave da crociera ci sarà una flotta di imbarcazioni con le funzioni più diverse. “Credo finiremo intorno a metà o alla fine della prossima settimana”, commenta il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti intervistato a Sky Tg24 sulle operazioni di rigalleggiamento.
Durante le nuove operazioni della rimozione, l’Osservatorio Ambientale svolgerà un “monitoraggio continuo, fase per fase. Per ora i dati sono in linea con gli scenari previsti”, conferma Maria Sargentini, direttrice dell’Osservatorio per la Concordia. Tra le preoccupazioni e gli obiettivi dell’ente, voler ripristinare l’isola riducendo al minimo l’impatto dell’incidente. Un obiettivo confermato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “Noi abbiamo ipotizzato, fin dall’inizio, di ripristinare il Giglio come era prima: prima le piattaforme non c’erano e dopo non ci devono essere”, conferma il ministro, dopo che nei giorni scorsi era stata avanzata l’ipotesi di lasciare le piattaforme installate sul fondale del Giglio e su cui poggia il relitto. Sempre secondo il ministro, il programma è stato rispettato “nei minimi termini” tanto che, nonostante sia stata ipotizzata ogni evenienza, “mi aspetto che non ci sia bisogno di mettere in atto tutte quelle misure di precauzione che abbiamo ipotizzato, ma se ce ne fosse bisogno noi siamo pronti”. Il pensiero va quindi al ricordo delle vittime. “Il primo pensiero è il ricordo delle vittime“, continua Galletti, anche se “ora che siamo al clou c’è anche un po’ di orgoglio”. “Vedo – ha spiegato – gente molto motivata, molta tecnologia e molta voglia di dimostrare che l’Italia è in grado di farcela”.
Nicholas Sloane, l’uomo che ha raccolto la sfida di ruotare la Costa Concordia e di farla rigalleggiare, ha una lunga esperienza nel settore: ha lavorato oltre 27 anni nel recupero in mare, occupandosi del salvataggio e della rimozione di relitti in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera, Sloane è intervenuto, nel ruolo di Salvage Master, in grandi operazioni di recupero tra Paesi arabi, mondo orientale e Stati Uniti. Tra le ultime operazioni seguite, nel 2011 si è occupato della petroliera Brillante Virtuoso, attaccata e incendiata dai pirati al largo di Aden, per passare successivamente al recupero della piattaforma petrolifera Jupiter-1 di fronte alle coste messicane.
Rispetto alle operazioni di spostamento, saranno usati 22 mezzi navali e 8 chiatte lunghe quanto la Cattedrale di Notre Dame de Paris. Coinvolte oltre 500 persone tra subacquei e tecnici. Il relitto della Costa Concordia è lungo 300 metri e pesa più di 114 tonnellate. Nel processo di costruzione di tutte le strutture previste per le operazioni di raddrizzamento della Concordia e di rigalleggiamento sono state utilizzate più di 30mila tonnellate di acciaio, equivalenti a quattro volte la Tour Eiffel. Ci sono invece sei piattaforme: le tre più grandi misurano ciascuna 15 metri per 5. Se poste tutte e sei in fila avrebbero una lunghezza equivalente a una volta e mezzo quella di un regolare campo di calcio mentre per quanto riguarda il fondale artificiale, è composto da più di 1.180 sacchi di malta cementizia che, complessivamente, hanno un volume di più di 12mila metri cubi e pesano più di 16mila tonnellate.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.