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Datagate: un’audiocassetta contro i segreti di Stato

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(foto @pasternack/Twitter)

L’ingegnere del software e artista hacker David Huerta ha composto una “colonna sonora per il moderno stato di sorveglianza“. L’ha registrata su quella che sembra una normale audiocassetta che però risulta impossibile da ascoltare senza password, sostiene il programmatore, e l’ha inviata agli uffici del quartier generale dell’Nsa nel Maryland. Delle vecchie cassette musicali prende solo la forma, in realtà contiene due tracce su scheda di memoria SD crittografata, “funziona con una scheda Arduino, l’audio è schermato da uno scudo d’onde – racconta Huerta a Motherboard – e il tutto è montato e fissato con laser su supporto acrilico, appositamente trasparente”. Una provocazione appunto, proprio in nome della trasparenza e del diritto alla privacy.

“Il formato del file wave l’ho scelto perché ha la stessa qualità audio che avrebbe una conversazione telefonica intercettata. E’ una risposta allo sfruttamento nascosto degli smartphone – spiega Huerta -. Questo è il mio modo di dimostrare che l’Nsa non è invincibile e che le regole della matematica sono più forti delle regole di qualsiasi Stato”. In allegato al pacco postale con la musicassetta c’erano un paio di cuffie, come per dire: “Ascoltatevi questa, se ci riuscite”. 

Non è la sola iniziativa in rete comparsa online recentemente, a seguito delle rivelazioni del Datagate, fatte trapelare dall’ex analista dell’Nsa Edward Snowden. E’ online, ad esempio, Nsa-observer un sito realizzato con il supporto dell’organizzazione per la libertà di espressione in Internet, “La Quadrature du Net“. Il sito contiene un insieme di leaks, emersi durante il Datagate, che vengono incrociati con altre fonti documentali. In cui sono descritti i “Programmi” dell’Nsa, i “Vettori di attacco” che riguardano azioni mirate su individui o organizzazioni, e la sezione “Compartimenti” che descrive come la struttura dell’agenzia di intelligence sia divisa in squadre che ignorano le identità delle altre. Seguono, nei dettagli, i nomi di programmi e vettori di cui si è a conoscenza, in totale 359. 

Nei documenti del Datagate pubblicati nell’ultima inchiesta del Washington Post, il 5 luglio, emerge un lungo rapporto di sorveglianza di email private, messaggi, foto e documenti personali. Nove su dieci, i casi non riguardavano individui che potevano mettere a rischio la sicurezza nazionale degli Usa, ma questioni private e personali. Per questo è stato definito anche uno spionaggio di carattere voyeuristico. Spesso bastava un’email scritta in una lingua diversa dall’inglese per entrare nella lista dei sorvegliati. In altri casi, è stato sufficiente un indirizzo IP internazionale per essere ritenuti cittadini non statunitensi e di conseguenza dei potenziali sospetti. La maggior parte delle persone intercettate nell’ambito dei programmi Prism e Upstream sarebbero cittadini americani oppure residenti negli Stati Uniti dal 2009 al 2012.

Il 9 luglio, Glenn Greenwald, giornalista che ha aperto il caso del Datagate, ha pubblicato su The Intercept un lungo articolo con il secondo leak di Snowden in cui rivela come siano stati sorvegliati personaggi pubblici, docenti e funzionari con fede musulmana, residenti o che hanno vissuto negli Stati Uniti. “Il Fisc (Foreign Intelligence Surveillance Court, il tribunale segreto) non ha praticamente mai negato l’autorizzazione ai controlli: in 35 anni, il tribunale avrebbe approvato 35.434 richieste, respingendone solo dodici” scrive Greenwald.

Una terza inchiesta pubblicata all’inizio di luglio dalla testata tedesca Das Erste, ha rivelato l’esistenza di XKeyscore. Un altro programma di sorveglianza delle comunicazioni elettroniche da parte dell’Nsa. Questo ulteriore scoop condurrebbe alla possibile esistenza di un secondo whistleblower, una seconda fonte oltre a Snowden. Il codice di XKeyscore, che è stato pubblicato online, rivela che chi utilizza il programma di anonimato in rete Tor– o legge un articolo con il testo “Tor”, oppure ricerca la stringa di testo nel web – diventa un bersaglio per il programma di sorveglianza.  

Nello studio realizzato dal Privacy and Civil Liberties Oversight Board, pubblicato nel mese di gennaio, l’attività della Nsa viene giudicata “costituzionalmente accettabile”. Ci sono state però diverse implicazioni a seguito del Datagate e con il secondo leak di Snowden. Tra le ultime la richiesta di lasciare la Germania per il capo della Cia a Berlino, da parte del governo tedesco. L’elenco delle istituzioni e i paesi al momento potenzialmente sotto sorveglianza dell’Nsa, tra cui l’Italia, arriva a 193.

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