In un’intervista rilasciata al Corriere della sera domenica scorsa il Capo del Governo (penso che tale definizione sia la più adeguata alle ambizioni del politico in questione, anche se i precedenti storici non sono per nulla incoraggianti) ha affermato fra le altre cose che “nel piano sblocca Italia c’è un progetto molto serio sullo sblocco minerario. E’ impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia e in Basilicata. Io mi vergogno di andare a parlare delle interconnessioni tra Francia e Spagna, dell’accordo Gazprom o di South Stream, quando potrei raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 4omila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini”.
C’è molto contenuto in questo passaggio. Nel merito, sorprende che, con tutte le problematiche acutissime che vive il nostro Paese in termini ambientali, dalle fabbriche inquinanti all’interramento di rifiuti pericolosi che hanno massacrato interi territori, dalla necessità urgente del risanamento idrogeologico alla promozione delle energie rinnovabili, progetti questi ed altri che potrebbero dare lavoro a centinaia di migliaia di persone in tutto il Paese, si adotti un punto di vista limitato alla riproposizione del fossile, visto come atout decisivo. Alla faccia della cultura ambientale.
Ma non è questo l’aspetto più preoccupante. A conferma dell’approccio autoritario di questo governo, che si sta manifestando del resto nei suoi progetti di semplificazione istituzionale ed elettorale, c’è quella parola “comitatini”, che indica un profondo disprezzo della volontà popolare, quasi che i cittadini che si organizzano per la difesa del territorio debbano necessariamente costituire un intralcio alle decisioni politiche. E non, al contrario, debbano essere le decisioni politiche a tenere conto della volontà popolare, in mancanza del rispetto della quale esse si basano, come avvenuto in praticamente tutti i casi, dal Mose alla Tav, sugli interessi costituiti delle cricche varie.
Si tratta di un atteggiamento profondamente antidemocratico. Che trova del resto una conferma nella ripulsa della volontà popolare che avviene quando i “comitatini” si organizzano su scala nazionale e raccolgono centinaia di migliaia di firme per referendum, come quelli sull’acqua e sul nucleare, che trovano l’adesione della grandissima maggioranza del popolo italiano.
Parlo anche per esperienza diretta, avendo partecipato, con altri cittadini alla promozione di un comitatino che, dopo quattro anni di lotta, è riuscito a evitare che venisse scavato un parcheggio assolutamente inutile, se non alla speculazione, dannoso per l’ambiente e pericoloso per la stabilità delle case circostanti. Ciò è stato possibile perché l’azione del nostro comitato è riuscita a trovare l’adesione di tutte le forze politiche, nessuna esclusa, compreso un presidente di Municipio che ha dimostrato autonomia, intelligenza, capacità politica e autentico spirito democratico.
Esempio piccolo ma significativo. I cittadini si muovono lentamente, ma quando si muovono indicano la direzione da percorrere. Proprio il contrario dell’autoritarismo renziano che vorrebbe imporci limitazione della rappresentanza, ulteriori ferite al territorio, precarietà lavorativa, immobilismo e subalternità alle forze dominanti dell’Occidente nel campo internazionale. Insomma, una sorta di Democrazia Cristiana del terzo millennio, ancora più incolore e deprimente dell’originale, di cui nessuno sente la mancanza.
Mi attendo adesso la solita caterva di insulti da parte dei renziani meno intelligenti, che mi daranno del grillino o peggio. Così come i grillini meno intelligenti mi hanno accusato di essere un servo del Pd e peggio. Dura la vita del libero pensatore in questa Italia popolata da pecoroni al guinzaglio, sempre più poveri (nelle tasche e nello spirito) e quindi sempre più incattiviti. Ma, ribadisco, la scelta non può essere fra finto governo e finta opposizione. Che milioni di “comitatini” fioriscano e il popolo italiano riprenda la parola!