Irricevibile e irrituale. Così Gianfranco Ciani, procuratore generale della Cassazione, ha definito la lettera di Nicola Mancino, girata dal Quirinale al suo ufficio il 4 aprile del 2012. L’ex presidente del Senato, oggi imputato per falsa testimonianza nel processo sulla trattativa Stato-mafia, aveva scritto al presidente della Repubblica il 27 marzo del 2012, lamentando un mancato coordinamento tra le procure che indagavano sul patto tra pezzi delle istituzioni e Cosa Nostra: pochi giorni dopo, il segretario generale del Quirinale Donato Marra girò la lettera alla procura generale accompagnandola con una nota.
“Quella lettera mi venne anticipata da Loris D’Ambrosio con una telefonata” ha raccontato oggi Ciani, deponendo come teste davanti alla corte d’assise di Palermo che sta processando politici, boss mafiosi e alti ufficiali dei carabinieri. “Ne presi atto, la ritenni una cosa routinaria. Anche se non era routinaria una lettera di questo genere da parte del Quirinale”. Ciani, però, è andato oltre. E interrogato dal procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, ha ammesso che “non sono mai arrivate in procura generale lettere di questo genere durante la mia permanenza”.
Il 19 aprile del 2012 Ciani,che nel frattempo da procuratore aggiunto diventa procuratore generale della Cassazione, incontra l’allora procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, oggi presidente del Senato, proprio per parlare del mancato coordinamento delle procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta nelle indagini sulle trattativa. “La lettera con le lamentele di Mancino – ha detto Ciani – non poteva, non doveva e non fu oggetto di discussione nel corso della riunione con il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. La lettera di Mancino era alquanto irrituale e per certi versi irricevibile”.
Eppure il procuratore generale non fece mai presente al Quirinale come la lettera di Mancino fosse “irricevibile” e “irrituale”. “Come mai non lo fece presente?” ha chiesto a Ciani il pm Nino Di Matteo. “Ci sono anche dei motivi di cortesia costituzionali da rispettare. Se avessimo fatto ciò, seppur riferendoci alla lettera di Mancino ma comunque da noi ricevuta attraverso il Quirinale, avrei commesso uno sgarbo istituzionale, ponendo eventualmente la Presidenza della Repubblica a possibili polemiche. E non mi sono sentito, per dovere istituzionale, di rispondere in questo modo”.
Twitter: @pipitone87
Giustizia & Impunità
Trattativa, il pg Ciani: “Lettera di Mancino inviata dal Quirinale? Irricevibile”
Al processo di Palermo la deposizione del magistrato che si vide recapitare, attraverso i collaboratori di Napolitano, le lamentele dell'ex presidente del Senato sul "mancato coordinamento" dell'indagine
Irricevibile e irrituale. Così Gianfranco Ciani, procuratore generale della Cassazione, ha definito la lettera di Nicola Mancino, girata dal Quirinale al suo ufficio il 4 aprile del 2012. L’ex presidente del Senato, oggi imputato per falsa testimonianza nel processo sulla trattativa Stato-mafia, aveva scritto al presidente della Repubblica il 27 marzo del 2012, lamentando un mancato coordinamento tra le procure che indagavano sul patto tra pezzi delle istituzioni e Cosa Nostra: pochi giorni dopo, il segretario generale del Quirinale Donato Marra girò la lettera alla procura generale accompagnandola con una nota.
“Quella lettera mi venne anticipata da Loris D’Ambrosio con una telefonata” ha raccontato oggi Ciani, deponendo come teste davanti alla corte d’assise di Palermo che sta processando politici, boss mafiosi e alti ufficiali dei carabinieri. “Ne presi atto, la ritenni una cosa routinaria. Anche se non era routinaria una lettera di questo genere da parte del Quirinale”. Ciani, però, è andato oltre. E interrogato dal procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, ha ammesso che “non sono mai arrivate in procura generale lettere di questo genere durante la mia permanenza”.
Il 19 aprile del 2012 Ciani,che nel frattempo da procuratore aggiunto diventa procuratore generale della Cassazione, incontra l’allora procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, oggi presidente del Senato, proprio per parlare del mancato coordinamento delle procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta nelle indagini sulle trattativa. “La lettera con le lamentele di Mancino – ha detto Ciani – non poteva, non doveva e non fu oggetto di discussione nel corso della riunione con il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. La lettera di Mancino era alquanto irrituale e per certi versi irricevibile”.
Eppure il procuratore generale non fece mai presente al Quirinale come la lettera di Mancino fosse “irricevibile” e “irrituale”. “Come mai non lo fece presente?” ha chiesto a Ciani il pm Nino Di Matteo. “Ci sono anche dei motivi di cortesia costituzionali da rispettare. Se avessimo fatto ciò, seppur riferendoci alla lettera di Mancino ma comunque da noi ricevuta attraverso il Quirinale, avrei commesso uno sgarbo istituzionale, ponendo eventualmente la Presidenza della Repubblica a possibili polemiche. E non mi sono sentito, per dovere istituzionale, di rispondere in questo modo”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".