Oltre 120 vittime in sole 24 ore. E’ l’ultimo aggiornamento del numero dei morti prodotti dai bombardamenti israeliani su Gaza: secondo l’ultimo aggiornamento il totale è arrivato a quota 550 in 14 giorni di operazioni militari nella Striscia, più di 3.300 i feriti e almeno 100 mila gli sfollati. L’evento più tragico a Sajaya, popoloso rione a ridosso di Gaza City, dove ieri sotto le bombe dell’Israel Defense Force sono morti, secondo fonti locali, 72 persone, di cui 17 bambini e 14 donne. Sul fronte opposto, allarme questa mattina a Tel Aviv: due i razzi sparati da Hamas e intercettati dal sistema Iron Dome. Sirene anche ad Ashdod e Ashkelon, nel sud, e a Beit Shemesh. Sette i soldati israeliani uccisi oggi, secondo la tv Canale 10. E la conta non si accenna a fermarsi: secondo i servizi d’emergenza locali, 8 palestinesi, tra cui 4 bambini, sono rimasti uccisi in un bombardamento nel centro di Gaza.
“Israele bombarda ospedale: 4 morti e 60 feriti”
Un razzo israeliano ha colpito l’ospedale al-Aqsa a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, uccidendo 4 persone e ferendone 60. Lo fa sapere un funzionario palestinese, Ashraf al-Kidra. Dodici i colpi d’artiglieria caduti sulla clinica, che hanno colpito l’edificio amministrativo, la terapia intensiva e il dipartimento di chirurgia. I video della stazione televisiva al-Aqsa di Hamas hanno mostrato i feriti trasportati su barelle. Tra i feriti ci sono anche 30 membri del personale dell’ospedale. Un medico, Fayez Zidane, ha raccontato all’emittente che i proiettili hanno colpito il terzo e il quarto piano, oltre all’area della reception. “L’ospedale continua a essere attaccato”, ha detto ancora.
Uccisa una famiglia palestinese, morti 7 bambini
La giornata si è aperta con una nuova strage: almeno 9 palestinesi appartenenti alla stessa famiglia, tra i quali 7 bambini, erano rimasti uccisi in un raid aereo israeliano a Rafah, nel sud della Striscia. Dall’inizio dell’offensiva terrestre israeliana di giovedì è rimasto ucciso un bambino ogni 90 minuti, circa un quarto delle vittime complessive tra i civili, mentre si stima che siano 72mila i minori che, avendo perso la casa o un familiare sotto i bombardamenti, hanno bisogno di assistenza psicologica. E’ l’allarme di Oxfam, che sta distribuendo nella Striscia buoni per l’acquisto di beni alimentari e di prima necessità a 900 famiglie colpite dal conflitto.
Idf: “Missili nascosti in campi da gioco, ospedali e moschee”
L’esercito israeliano accusa Hamas di aver nascosto lanciamissili presso moschee, ospedali e campi da gioco di bambini nella Striscia di Gaza. A sostegno delle accuse, questo pomeriggio le forze armate hanno diffuso foto aeree di quattro siti: la moschea di Abu Ayn con un lanciatore di missili Grad, l’ospedale al Wafa con un lanciamissile M75, un campo giochi con un lanciamissile M75 e il cimitero di Tufah con un lanciamissile non identificato.
Israele: “Abbiamo ucciso 10 terroristi infiltrati”
Notizie di altre vittime arrivano dall’Idf, secondo cui l’esercito ha ucciso 10 “terroristi”. appartenenti a due commando di Hamas che avrebbero tentato di infiltrarsi in Israele. Il tentativo di infiltrazione è avvenuto – ha spiegato il portavoce – attraverso un tunnel nel nord di Gaza. L’aviazione – secondo le prime informazioni – ha colpito il primo commando, mentre il secondo ha lanciato un missile anti tank verso un veicolo militare. L’esercito ha aperto il fuoco e ucciso circa miliziani. Sono ancora in corso perlustrazioni in tutta la zona: l’esercito ha dato disposizioni ai residenti dei kibbutz di Nir Am e Erez di restare nelle loro case.
Gaza, le condizioni di Hamas per la tregua
“Le richieste del nostro popolo sono chiare: la fine dell’aggressione e la promessa che non sarà ripresa, la rimozione del blocco e il rilascio dei prigionieri arrestati dall’esercito israeliano in Cisgiordania”. Lo ha detto il leader di Hamas Ismail Haniyeh in una dichiarazione pre registrata, mandata in onda sul canale tv dell’organizzazione e citata dai media israeliani.
Hezbollah: “Palestinesi, siamo con voi”
Sostegno al popolo palestinese arriva dal Libano. Il segretario generale del movimento sciita libanese Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha assicurato sostegno al popolo palestinese e a Hamas in un colloquio telefonico nella notte con il leader del movimento islamico palestinese, Khaled Mashaal. “Siamo con l’intifada e la resistenza del popolo palestinese, abbiamo la stessa volontà, condividiamo gli stessi obiettivi, le stesse speranze e lo stesso destino”, ha detto Nasrallah a Mashaal secondo quanto riportato dai media libanesi. Nasrallah ha anche assicurato il sostegno di Hezbollah alle “domande giuste” di Hamas “per porre fine alla battaglia in corso”.
Onu: “Tregua non basta, serve piano di ricostruzione”
“Israele si moderi”, aveva intimato Ban Ki-Moon che, giunto in Qatar, nuovo crocevia diplomatico in queste ore, ha parlato dal canto suo di “atrocità” a Gaza, chiedendo a Israele di “fare di più” per salvaguardare la vita dei civili. E dopo l’appello del segretario generale, dalle Nazioni Unite è arrivata la richiesta ufficiale: il Consiglio di sicurezza ha chiesto un cessate-il-fuoco. “I membri del Consiglio di sicurezza esprimono profonda preoccupazione per il crescente numero di vittime”, ha detto l’ambasciatore del Ruanda presso le Nazioni Unite Eugene-Richard Gasana. Una riunione straordinaria del Consiglio è stata convocata per mercoledì. Ma “il cessate-il-fuoco non basta, è necessario un piano che si focalizzi sulla ripresa e sulla ricostruzione”, ha detto Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale.
Obama: “Israele ha diritto di difendersi, ma basta vittime civili”
“Ho chiesto al segretario di Stato John Kerry di fare tutto il possibile per un cessate il fuoco a Gaza”, ha detto il presidente americano Barack Obama in conferenza stampa alla Casa Bianca, aggiungendo che “Israele ha diritto all’autodifesa”. “Siamo preoccupati per il numero di morti civili palestinesi e israeliani”, ha detto Obama, rimarcando l’importanza di un cessate-il-fuoco che metta fine ai combattimenti.
John Kerry e Ban Ki-Moon al Cairo per i negoziati
Intanto proseguono i negoziati. Il segretario di stato americano, John Kerry, sarà oggi al Cairo dove avrà incontri per la situazione a Gaza. “Riteniamo debba esserci un cessate il fuoco il prima possibile, uno che ripristini l’accordo del novembre 2012”, ha detto la portavoce del Dipartimento di stato, Jennifer Psaki. Anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, è giunto al Cairo. Ban sarà ricevuto dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e incontrerà anche il ministro degli Esteri, Sameh Shoukry, e altri responsabili egiziani. Il segretario generale è stato in Qatar e Kuwait e domani proseguirà alla volta di Israele, ricorda la fonte.
Medici Senza Frontiere: “La maggioranza delle vittime sono civili”
“Dall’inizio dell’operazione ‘Margine protettivò, la maggioranza dei morti e dei feriti a Gaza sono civili e anche gli operatori medici stanno diventando un obiettivo”. A sottolinearlo è l’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF). “Erano soprattutto donne e bambini – prosegue – i feriti arrivati domenica mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Al Shifa a Gaza City – dove Msf sta lavorando – dopo i pesanti bombardamenti della notte precedente e della mattina stessa nel quartiere Ash Shujàiyeh (Sajaya, ndr)”.