Licenziata perché lesbica. Ciò che è accaduto nella scuola cattolica il “Sacro Cuore” di Trento deve farci riflettere. Ammettiamo pure quanto detto dalla madre superiore che dirige l’istituto ovvero che la professoressa in questione è stata dimessa dal suo ruolo perché giunta alla scadenza naturale del contratto. Resta il fatto che quella suora si è permessa di interrogare quella donna “per capire se vivesse un problema personale” in merito al suo essere lesbica.
E’ stata la stessa suor Eugenia Libratore ad ammettere d’aver chiesto delucidazioni in merito: “Ho sentito queste voci e speravo fossero solo voci. Dovendo scegliere un’insegnante per una scuola cattolica, devo fare anche valutazioni dal punto di vista etico morale”. Forse suor Eugenia si è scordata di leggere, oltre alle preghiere, l’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Oppure vogliamo pensare che all’istituto “Sacro Cuore” la Costituzione vale quanto la carta da formaggio? E se domani iniziassimo a “interrogare” gli insegnanti di religione, nominati dai Vescovi, nelle scuole pubbliche statali? Quanti tra questi convivono, violando i principi morali della Chiesa Cattolica? Quanti di loro hanno “consumato” prima del matrimonio? Quanti hanno fumato una canna? Chi tra questi frequenta la Messa ogni domenica e rispetta i dieci comandamenti?
Il licenziamento della prof gay solleva una questione più complessa in merito al reclutamento del corpo docente, sia nelle scuole private che in quelle pubbliche. Se la scuola privata, cattolica o non, riceve dei finanziamenti dalla Regione, dal Comune o dallo Stato non può che accettare le minime regole del gioco. Gli insegnanti dell’istituto Sacro Cuore di Trento, probabilmente sono stati scelti da suor Eugenia. Nella scuola statale non sono selezionati da nessuno ma assunti con un concorso o con lo scorrere di una graduatoria. Da una parte ciò permette la discriminazione di una suora che ha le sue idee e i suoi orientamenti morali dall’altra si portano tra i banchi persone senza averle mai viste negli occhi, senza aver guardato mai un loro curriculum.
Chi lavora con dei minori dovrebbe essere selezionato attraverso un’attenta valutazione della capacità, delle competenze e anche degli aspetti psicologici da persone che hanno competenze per selezionare il personale. In altre parole credo che un “addetto al personale” che non può essere certo una suora o il dirigente scolastico, dovrebbe essere parte dello staff di un istituto che sia privato o pubblico.
Infine un’ultima osservazione o meglio una curiosità: da nessuna parte ho letto delle reazioni dei genitori degli alunni che hanno avuto la donna lesbica come loro prof. Perché nessuno ha reagito? Come mai non abbiamo assistito a una levata di scudi da parte delle mamme e dei papà che conoscono quell’insegnante? Tutti d’accordo con suor Eugenia? Forse dobbiamo pensare che l’atteggiamento omofobo non l’ha avuto solo la madre superiore ma tutti quelli che sono stati zitti di fronte a questa discriminazione. Questa è l’Italia.
Alex Corlazzoli
Maestro e giornalista
Scuola - 22 Luglio 2014
Insegnante gay licenziata, siamo tutti omofobi?
Licenziata perché lesbica. Ciò che è accaduto nella scuola cattolica il “Sacro Cuore” di Trento deve farci riflettere. Ammettiamo pure quanto detto dalla madre superiore che dirige l’istituto ovvero che la professoressa in questione è stata dimessa dal suo ruolo perché giunta alla scadenza naturale del contratto. Resta il fatto che quella suora si è permessa di interrogare quella donna “per capire se vivesse un problema personale” in merito al suo essere lesbica.
E’ stata la stessa suor Eugenia Libratore ad ammettere d’aver chiesto delucidazioni in merito: “Ho sentito queste voci e speravo fossero solo voci. Dovendo scegliere un’insegnante per una scuola cattolica, devo fare anche valutazioni dal punto di vista etico morale”. Forse suor Eugenia si è scordata di leggere, oltre alle preghiere, l’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Oppure vogliamo pensare che all’istituto “Sacro Cuore” la Costituzione vale quanto la carta da formaggio? E se domani iniziassimo a “interrogare” gli insegnanti di religione, nominati dai Vescovi, nelle scuole pubbliche statali? Quanti tra questi convivono, violando i principi morali della Chiesa Cattolica? Quanti di loro hanno “consumato” prima del matrimonio? Quanti hanno fumato una canna? Chi tra questi frequenta la Messa ogni domenica e rispetta i dieci comandamenti?
Il licenziamento della prof gay solleva una questione più complessa in merito al reclutamento del corpo docente, sia nelle scuole private che in quelle pubbliche. Se la scuola privata, cattolica o non, riceve dei finanziamenti dalla Regione, dal Comune o dallo Stato non può che accettare le minime regole del gioco. Gli insegnanti dell’istituto Sacro Cuore di Trento, probabilmente sono stati scelti da suor Eugenia. Nella scuola statale non sono selezionati da nessuno ma assunti con un concorso o con lo scorrere di una graduatoria. Da una parte ciò permette la discriminazione di una suora che ha le sue idee e i suoi orientamenti morali dall’altra si portano tra i banchi persone senza averle mai viste negli occhi, senza aver guardato mai un loro curriculum.
Chi lavora con dei minori dovrebbe essere selezionato attraverso un’attenta valutazione della capacità, delle competenze e anche degli aspetti psicologici da persone che hanno competenze per selezionare il personale. In altre parole credo che un “addetto al personale” che non può essere certo una suora o il dirigente scolastico, dovrebbe essere parte dello staff di un istituto che sia privato o pubblico.
Infine un’ultima osservazione o meglio una curiosità: da nessuna parte ho letto delle reazioni dei genitori degli alunni che hanno avuto la donna lesbica come loro prof. Perché nessuno ha reagito? Come mai non abbiamo assistito a una levata di scudi da parte delle mamme e dei papà che conoscono quell’insegnante? Tutti d’accordo con suor Eugenia? Forse dobbiamo pensare che l’atteggiamento omofobo non l’ha avuto solo la madre superiore ma tutti quelli che sono stati zitti di fronte a questa discriminazione. Questa è l’Italia.
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Kiev, 19 mar. (Adnkronos) - "Sono attualmente in corso operazioni di soccorso a Odessa in seguito a un altro attacco russo alle infrastrutture energetiche della città. 160mila persone sono al momento senza luce e riscaldamento". Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "ancora una volta, le strutture energetiche civili sono state colpite: da quasi tre anni, l'esercito russo utilizza senza sosta missili e droni d'attacco contro di esse".
"Proprio ieri - prosegue il post - dopo il famigerato incontro a Riad, è diventato chiaro che i rappresentanti russi stavano di nuovo mentendo, sostenendo di non prendere di mira il settore energetico ucraino. Eppure, quasi contemporaneamente, hanno lanciato un altro attacco, con droni che hanno colpito trasformatori elettrici. E questo durante l'inverno: di notte c'erano meno 6 gradi Celsius".
"Almeno 160.000 residenti di Odessa sono ora senza riscaldamento ed elettricità. Tredici scuole, un asilo e diversi ospedali sono rimasti senza elettricità o riscaldamento. Le squadre di riparazione stanno lavorando instancabilmente e tutti i servizi comunali sono impegnati. Sono grato a ogni soccorritore e a tutti coloro che aiutano le persone. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia è governata da bugiardi patologici: non ci si può fidare di loro e bisogna fare pressione. Per amore della pace".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Si svolge oggi, alle 15, il Question time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio, a cura di Rai Parlamento. Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, risponde a una interrogazione sulle iniziative volte a salvaguardare la produzione nazionale di ortofrutta, attraverso un corretto equilibrio tra esigenze produttive e sicurezza alimentare.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, risponde a interrogazioni sulle iniziative normative per limitare il ricorso alla custodia cautelare, anche nell'ottica della riduzione del sovraffollamento all'interno delle carceri; sulle iniziative in relazione alla situazione all'interno delle carceri, con particolare riferimento al sovraffollamento e al fenomeno dei suicidi; sulle tecnologie in uso alla polizia penitenziaria; sulle risorse finanziarie destinate al funzionamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, del Gruppo operativo mobile e del Nucleo investigativo centrale e chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, risponde a interrogazioni sulle iniziative volte ad arginare i fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito delle filiere del made in Italy; sullo sviluppo dell'industria aerospaziale italiana; sulle iniziative volte a salvaguardare la continuità produttiva degli stabilimenti liguri della Piaggio aerospace e i relativi livelli occupazionali, con riferimento alla procedura di cessione all'azienda turca Baykar; sulle iniziative a sostegno della produzione industriale nazionale a tutela dei livelli occupazionali, nonché per stimolare la crescita economica e rafforzare la competitività; sull'adozione del Libro bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, unitamente a personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Gruppo Operativo Regionale Antifrode - Gora), hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Termini Imerese (su richiesta della Procura termitana), con cui è stato disposto il sequestro preventivo di 10 complessi aziendali, nonché di beni e di disponibilità finanziarie per oltre 15 milioni di euro nei confronti di 13 soggetti (anche per equivalente). Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria di Palermo in co-delega con il citato Ufficio dell’A.D.M., hanno consentito di ricostruire l’operatività di un’associazione per delinquere attiva nelle province di Palermo, Agrigento e Catania e dedita alla commissione di illeciti tributari, con particolare riferimento alla commercializzazione di prodotti energetici sottoposti ad aliquota agevolata (c.d. “gasolio agricolo”).
Secondo la ricostruzione compiuta, la frode avrebbe permesso di sottrarre al pagamento delle imposte oltre 11 milioni di litri di prodotto petrolifero e sarebbe stata perpetrata attraverso l’utilizzo strumentale di operatori economici del settore e la predisposizione di documentazione mendace. Più nel dettaglio, diversi depositi commerciali riconducibili ai vertici del sodalizio criminale avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti e predisposto DAS fittizi al fine di documentare cartolarmente la vendita di carburante a “società di comodo” o aziende del tutto ignare di quanto avveniva, mentre lo stesso, in realtà, veniva ceduto “in nero” a soggetti terzi non aventi titolo a riceverlo. Il che consentiva a questi ultimi di praticare prezzi fortemente concorrenziali a discapito degli altri operatori del settore.
Il descritto sistema di frode - come accertato all’esito di indagini tecniche, servizi di riscontro su strada e mirate attività ispettive - avrebbe garantito un significativo abbattimento dell’I.V.A. e delle Accise dovute, oltre che delle imposte dirette, generando un’evasione d’imposta, e un conseguente danno alle casse dello Stato, pari a 15.231.376,80 euro. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici, irregolarità nella loro circolazione e illeciti di natura tributaria.
Abu Dhabi, 19 feb. (Adnkronos) - Il segretario di Stato americano Marco Rubio è arrivato negli Emirati Arabi Uniti, ultima tappa del suo primo tour in Medio Oriente, dopo i colloqui di ieri con i funzionari russi a Riad. Rubio incontrerà ad Abu Dhabi il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed Al Nahyan e il ministro degli Esteri Abdullah bin Zayed Al Nahyan.
La visita di Rubio negli Emirati Arabi Uniti precede il vertice di venerdì in Arabia Saudita dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo, nonché di Egitto e Giordania, per rispondere al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la Gaza del dopoguerra.
L'amministrazione Trump, che respinge qualsiasi ruolo futuro di Hamas nel devastato territorio palestinese, ha invitato i paesi arabi, fermamente contrari a qualsiasi spostamento dei palestinesi da Gaza, a proporre alternative al piano del presidente degli Stati Uniti.
Kiev, 19 feb. (Adnkronos) - Il massiccio attacco notturno con droni russi contro la città e l'oblast meridionale di Odessa ha ferito almeno quattro persone, tra cui un bambino. Lo ha riferito il governatore Oleh Kiper, secondo cui nell'attacco sono rimasti danneggiati una clinica pediatrica, un asilo, grattacieli e alcune automobili.
Tel Aviv, 19 feb. (Adnkronos) - I caccia israeliani hanno colpito depositi di armi appartenenti all'ex regime siriano di Bashar Assad a Sasa, nella Siria meridionale. Lo ha reso noto l'esercito israeliano in una nota.
Brasilia, 19 feb. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato incriminato per un presunto piano di "colpo di stato" volto a impedire il ritorno al potere del suo successore Lula dopo le elezioni del 2022. La procura ha dettagliato in un comunicato l'incriminazione dell'ex leader dell'estrema destra (2019-2022) e di altri 33 indagati "accusati di incitamento e compimento di atti contrari ai tre poteri e allo Stato di diritto democratico".
L'atto d'accusa è stato consegnato alla Corte Suprema, che ora dovrà decidere se processarlo. L'ex capo dello Stato è stato incriminato per presunti piani di "colpo di stato", "tentato tentativo di abolizione violenta dello stato di diritto democratico" e "organizzazione criminale armata". Se si aprisse un processo, Jair Bolsonaro rischierebbe una condanna da 12 a 40 anni di carcere.
Secondo l'accusa, questa presunta cospirazione "era guidata dal presidente Bolsonaro e dal suo candidato alla vicepresidenza Walter Braga Netto che, alleati con altri individui, civili e militari, hanno tentato di impedire, in modo coordinato, l'applicazione del risultato delle elezioni presidenziali del 2022".