Non si ferma l’offensiva israeliana e sale il numero dei morti a Gaza, molti dei quali bambini. Al sedicesimo giorno di violenze sono 684 le vittime palestinesi, di cui 166 sono bambini. Secco il commento di Hamas rispetto alla sospensione dei voli internazionali verso lo scalo di Israele: “La chiusura dello spazio aereo è una grande vittoria della resistenza“, ha detto il leader. Sul fronte opposto, nella notte hanno perso la vita anche due soldati israeliani durante i combattimenti nella Striscia: ora sono 32 i militari deceduti. La città israeliana di Ashqelon è stata bersaglio di un lancio di cinque razzi intercettati in volo. Da Gaza sono stati oltre 2000 i missili sparati (e in gran parte intercettati) verso Israele: i morti civili sono stati due.
Hamas: “Ok a tregua umanitaria, ma solo se Israele rimuove blocco” – I palestinesi di Hamas, nel frattempo, si dicono pronti ad accettare una tregua umanitaria a Gaza, ma a condizione che Israele rimuova il blocco alla Striscia palestinese. Lo ha detto il leader di Hamas, Khaled Meshaal, in un discorso pronunciato in Qatar e citato dalla tv satellitare al-Arabiya. “Il popolo palestinese è più forte dell’esercito israeliano”, ha aggiunto Meshaal, secondo il quale Hamas “si è comportato meglio di Israele in quanto a etica di guerra”. “Noi uccidiamo i loro soldati – ha detto – loro uccidono i nostri civili”. “Siamo pronti a sacrificare le nostre vite per metter fine all’assedio”, ha detto ancora Meshaal. “Quello che è accaduto all’aeroporto Ben Gurion, hanno cominciato a sperimentare quello che accade al nostro popolo. Volete un assedio in cabio di un assedio?”, ha continuato Meshaal, riferendosi ai voli che non atterrano più a Tel Aviv per timore dei missili. Il leader di Hamas si è poi rivolto all’Egitto, chiedendo che “i valichi appartenenti agli arabi” vengano aperti per far entrare aiuti a Gaza.
Onu chiede commissione inchiesta per “possibili crimini di guerra per Israele”– Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha deciso di istituire una commissione incaricata di indagare su violazioni dei diritti umani e crimini di guerra che Israele potrebbe aver commesso a Gaza. “Non rispettare la legge internazionale umanitaria potrebbe costituire crimine di guerra e contro l’umanità” da parte di Israele, ha detto l’Alta commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Navi Pillay. La commissaria ha anche condannato il “lancio indiscriminato di razzi da parte di Hamas”, ma”Israele ha degli obblighi in quanto potenza occupante“, ha aggiunto. L’Alto Commissario Onu ha condannato “l’apparente attacco mirato del 16 luglio contro sette bambini che giocavano su una spiaggia di Gaza”, nonché il numero crescente di morti di minori. L’accusa dell’Alto Commissario Onu arriva nel giorno in cui la tregua umanitaria chiesta dalla Croce Rossa internazionale a Sajaya non è entrata in vigore, mentre nelle vicinanze della città, è stato colpito un altro ospedale, che secondo Netanyahu “è usato da Hamas per sparare razzi”.
Fatah: “Prossime ore decisive per un cessate il fuoco definitivo” – Le prossime ore saranno fondamentali “per il raggiungimento di un accordo sul cessate il fuoco definitivo” nella Striscia di Gaza. E’ quanto dichiara ad Aki-Adnkronos International l’esponente di Fatah Azzam al-Ahmad, precisando che i contatti “sono arrivati a un punto importante” e dichiarandosi “ottimista” anche grazie all’iniziativa egiziana. “Abbiamo trovato un’intesa con gli egiziani”, spiega l’esponente di Fatah, che però non precisa quale sia la posizione di Hamas al riguardo. Atteso per questa sera (ore 21 ora locale) la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano a Tel Aviv per discutere delle operazioni militari a Gaza e delle iniziative per il cessate il fuoco.
La mediazione di Kerry a Gerusalemme e a Ramallah – Dopo gli incontro del Cairo, il fronte diplomatico registra l’arrivo a Tel Aviv del segretario di Stato americano John Kerry “per incontrare funzionari e discutere gli sforzi per il cessate il fuoco”. C’è stato “qualche passo avanti” verso il cessate il fuoco, sono state le sue prime dichiarazioni, ma “c’è ancora bisogno di tanto lavoro”. Fonti diplomatiche egiziane al Cairo sostengono che il segretario di Stato americano non sia riuscito a convincere i palestinesi ad accettare l’iniziativa dell’Egitto per un cessate il fuoco a Gaza e “sta ricorrendo” alla Turchia e al Qatar affinché intervengano su Hamas.
Stop ai voli su Tel Aviv. Israele: “Decisione ingiustificata” – Martedì moltissime compagnie aeree hanno comunicato lo stop dei voli su Tel Aviv per questioni di sicurezza; immediata la risposta del ministro dei trasporti israeliano, Israel Katz, che ha annunciato l’apertura immediata dell’aeroporto Uvda (nel Neghev)per quelle compagnie che vogliano scegliere questo scalo, in alternativa allo scalo internazionale di Ben Gurion, che resta aperto. “L’aeroporto Ben Gurion è sicuro – ha ribadito il ministro – e la decisione delle autorità statunitensi è ingiustificata”. La decisione delle autorità americane era stata presa dopo che un razzo lanciato da Gaza è caduto vicino all’aeroporto di Tel Aviv. Contro questa scelta si era schierato l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, partito per Israele in segno di protesta.
Premier palestinese Hamdallah: “Netanyahu revochi il blocco economico” – Un accordo per il cessate il fuoco tra Israele e fazioni palestinesi, secondo il premier palestinese, Rami Hamdallah, deve prevedere la revoca del blocco economico imposto alla Striscia, riporta la Bbc. “L’assedio deve finire. Chiediamo giustizia per il nostro popolo soggetto ogni giorno, da 47 anni, all’occupazione – ha detto Hamdallah – È tempo di porre fine all’aggressione ed è tempo di revocare questo assedio”. Il blocco economico alla Striscia di Gaza è stato imposto da Israele ed Egitto nel 2007, dopo la presa del potere nel territorio palestinese da parte di Hamas.
Il ministro degli Esteri israeliano: “L’Onu è prevenuto verso di noi” – Nei colloqui con il segretario dell’Onu, il ministro degli Esteri Lieberman si è detto “molto preoccupato” per la scoperta di razzi in scuole dell’Unrwa, l’ente dell’Onu per i profughi palestinesi. Lieberman ha protestato per il comportamento dello staff dell’Unrwa che, ha affermato, “ha restituito a Hamas quei razzi destinati a uccidere israeliani, piuttosto che consegnarli a Israele”. Il ministro degli Esteri ha anche polemizzato per il comportamento del Consiglio per i diritti civili dell’Onu, che a suo parere è prevenuto verso Israele.
Pinotti: “Italia non fornisce armi offensive a Israele” – “L’Italia non fornisce a Israele sistemi d’arma a natura offensiva“. A dirlo è stata la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, rispondendo ad una interrogazione del Movimento 5 Stelle. L’interrogazione dei grillini riguardava la possibilità di “sospendere la cooperazione militare con Israele”, proponendo questa scelta “anche agli altri Paesi della Nato”. La proposta dell’embargo bellico dei 5 Stelle era nata dopo che ilfattoquotidiano.it ha identificato l’Italia come il primo fornitore europeo di sistemi militari e di armi leggere verso l’esercito di Netanyahu, per un giro d’affari da 470 milioni di euro.