“Non è una nuova guerra fredda” con la Russia, tiene a precisare il presidente degli Stati Uniti Barack Obama mentre annuncia l’attesa serie di sanzioni che l’America impone al Cremlino. Nel mirino la “debole” economia russa, che Obama spera diverrà “ancora più debole con le sanzioni”, fino ad arrivare ad “una crescita stimata vicino allo zero“. Colpite, come primo punto del pacchetto americano, le tre banche russe: VTB Bank, Bank of Moscow e Russian Agricultural Bank. “Se la Russia continua nei suoi comportamenti pagherà un costo sempre maggiore“, ha sottolineato Barack Obama. “Oggi abbiamo varato anche nuove sanzioni in settori chiave come energia, armamenti e finanza“, ha concluso il premier americano.
Le sanzioni degli Stati Uniti seguono le penalità concordate dai leader dell’Unione europea in precedenza durante la giornata, definite “una notizia positiva” dal portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, che si aspetta che le penalità europee seguano da vicino le sanzioni imposte dagli Usa circa due settimane fa nei confronti delle maggiori banche russe, oltre che contro aziende dell’energia e della difesa. Tra le accusa che il presidente degli Stati Uniti muove al Cremlino, il fatto che la Russia “non sta perseguendo una soluzione diplomatica” per la crisi in Ucraina, ma sta al contrario portando avanti un’operazione di “armamento dei ribelli”. Barack Obama ha quindi fgatto appello alla “scelta giusta” che deve essere portata avanti da Putin, che deve andare nella direzione di un “allentamento delle tensioni in Ucraina” e cercare una “soluzione diplomatica alla crisi”.