Sembra andare verso una soluzione positiva lo scorrimento delle graduatorie per i test di Medicina, che assegnano in totale 10.551 posti negli atenei di tutto il Paese. Dopo l’articolo de ilfattoquotidiano.it di inizio luglio, che denunciava i tempi troppo lunghi nello scorrimento delle liste e i problemi dovuti alle doppie (o addirittura triple) immatricolazioni, la vicenda è arrivata fino in Parlamento, con un’interrogazione firmata dal Movimento 5 Stelle. E il Ministero, dopo aver ribadito che tutto procedeva come previsto, ha deciso comunque di reintrodurre l’opzione della conferma d’interesse, accontentando le richieste degli studenti e contribuendo ad accelerare la procedura.
Ad aver sottoposto all’attenzione del Miur le proteste degli aspiranti medici è stato il deputato pentastellato Francesco D’Uva, che lo scorso 10 luglio ha presentato un’interrogazione a risposta scritta presso la VII commissione (Cultura, scienza e istruzione) alla Camera. Nel testo, si riepilogano un po’ tutti i problemi che avevano messo in allarme i ragazzi in graduatoria: la lentezza nell’assegnazione dei posti, dovuta al fatto che tanti “prenotati” preferiscono aspettare, nella speranza di risalire e guadagnare l’accesso alla sede preferita; il nodo delle immatricolazioni multiple, con studenti in alcuni casi iscritti contemporaneamente in una università pubblica e in una privata, senza che nulla li costringa a risolversi subito per l’una o per l’altra (bloccando così un posto che sarebbe potuto andare a qualcun altro); il problema dei vincitori 2014 che nel 2013 hanno già frequentato il primo anno in un’altra sede, e che quindi quando gli atenei lo consentiranno passeranno direttamente al secondo anno di corso (lasciando liberi posti non assegnati).
La riposta del Miur non si è fatta attendere, per voce del sottosegretario Gabriele Toccafondi. Il dicastero, come aveva già detto a ilfattoquotiano.it, ha confermato che “gli adempimenti relativi alla formazione delle graduatorie stanno procedendo secondo quanto previsto dal decreto n.85/2014, garantendo ad ogni candidato idoneo di ottenere l’assegnazione secondo la migliore opzione possibile”. Ed in effetti nelle ultime settimane lo scorrimento delle liste ha fatto passi avanti significativi, dopo l’iniziale impasse.
In base all’ultimo aggiornamento disponibile del 18 luglio, dopo nove tornate, l’83,1 per cento dei candidati risulta immatricolato al corso di laurea in Medicina e Chirurgia (7.936 iscritti); situazione positiva anche per Medicina veterinaria (82%) e Architettura (89,2%), mentre le percentuali sono un po’ più basse a Odontoiatria (65,3%). Sembra scongiurato, dunque, il rischio della tagliola del primo ottobre, data dopo la quale tutti i posti non assegnati andranno persi. Nonostante il miglioramento della situazione, lunedì 28 luglio il Ministero ha comunque deciso di reintrodurre la “conferma d’interesse”, strumento attraverso cui i candidati idonei non ancora immatricolati sono tenuti a confermare il loro interesse all’iscrizione entro il primo settembre (pena il decadimento dalla graduatoria).
Questo farà sì che all’inizio di settembre si potrà avere un quadro preciso e definitivo dei posti ancora a disposizione ed assegnarli, senza che nessuno di essi vada “bruciato”. Esattamente la richiesta posta dagli studenti (anche con una petizione online), che il Miur aveva in un primo momento respinto, affermando di non avere in previsione un provvedimento del genere perché non necessario. Forse, a fare cambiare idea in Viale Trastevere, sono state le sollecitazioni delle ultime settimane. Con piena soddisfazione degli aspiranti medici di tutta Italia, che adesso aspettando l’inizio dei corsi con più serenità.
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