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Gerontocrazia: trasparenza e spending review anche per i giudici costituzionali?

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Giuseppe Tesauro, classe 1942,  il 30 luglio  è stato eletto presidente della Corte Costituzionale; rimarrà in carica  sino a novembre e presiederà una sola seduta pubblica. Era necessario,  ancora una volta, un incarico così breve mentre  la Costituzione  prevede una durata di tre anni? C’è il sospetto che in tal modo si consenta agli eletti di cogliere benefici pensionistici e di altra natura economica ma la cosa viene respinta con sarcasmo dall’interessato che argomenta la brevità con bonomia partenopea.  Per effetto dell’elezione si calcola che il compenso del neo-presidente salirà a 550mila euro annui.

Purtroppo i dati di cui disponiamo sul trattamento onnicomprensivo dei giudici costituzionali sono generici o elargiti via e-mail a singole domande di studiosi. La quantità e il valore dei benefit nel tempo (alloggio, auto con autista, rimborsi spese e servizi personali, contributi previdenziali) non sono noti con certezza.

Nell’opacità delle informazioni il prof. Paolo Becchi ipotizza che il 30% del compenso sia esentasse! Incrementato del 50% rispetto al più alto grado della  Cassazione, oggi il trattamento economico dei giudici costituzionali non appare  congruo con le condizioni  del paese. Perché non applicare la spending review anche a loro?

I tempi sono cambiati e  il tetto dei dirigenti pubblici è fissato a 240mila euro pari all’emolumento del Presidente della Repubblica, la prima carica dello Stato! Tuttavia il problema  centrale è  la trasparenza, un vento che sta spirando in tutti gli ambienti e che  espone le persone che occupano  ruoli  pubblici alla curiosità e al diritto di sapere dei portatori di interesse, a maggior ragione nel caso di servitori dello Stato. Se al simpatico  Fabio Fazio è stato chiesto dall’onorevole Renato Brunetta il compenso che  riceveva  dalla Rai, perfino i riservati banchieri hanno dovuto accettare che i loro compensi fossero pubblici.

In termini pratici: il  sito della Corte Costituzionale (e degli altri organi dello stato)  dovrebbe avere una sezione dedicata ai compensi e  fornire informazioni dettagliate sul trattamento economico individuale dei propri membri. La trasparenza accrescerebbe  il prestigio presso i cittadini dell’Alta Corte che fronteggia il  palazzo del Quirinale. Un tempo si diceva: la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto.

 

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