Un “atto parlamentare”, che però nessuno ha mai visto. Il Movimento 5 stelle ha depositato un’interrogazione parlamentare alla Camera per chiedere che vengano resi pubblici i contenuti del patto tra l’ex Cavaliere e il presidente del Consiglio. “Cosa c’è nel Patto del Nazareno? #Renzimetticilafaccia”, si legge sul blog di Beppe Grillo. Matteo Renzi ha ammesso in un’intervista a Repubblica l’esistenza di un testo dell’accordo con il leader di Forza Italia. E ora i deputati Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista chiedono al governo di essere “trasparente”.
“Il presidente del Consiglio”, scrivono nell’interrogazione, “ha sostenuto che il patto sarebbe un vero e proprio atto parlamentare. Si tratta però di un atto parlamentare che l’interrogante non è riuscito a reperire da nessuna parte. L’attuale presidente del Consiglio ha altresì sostenuto che: ‘Quando vedo anche alcuni nostri dirigenti che dicono: chissà cosa c’è sotto? Questo è il governo che ha declassificato il segreto di Stato, figuriamoci… Quello che mi preoccupa è la forma mentis, questa idea che i politici mascherino sempre le cose'”. I deputati chiedono che il presunto documento sia reso disponibile per la lettura a tutti i cittadini e ai parlamentari. “E’ lecito aspettarsi dal presidente del Consiglio Renzi un atteggiamento di totale trasparenza nei confronti del Parlamento e dell’opinione pubblica; poiché si sta procedendo alla modifica di molti articoli della Carta Costituzionale e, probabilmente, anche alla futura nomina di organi costituzionali semplicemente sulla base di un accordo che, nella quasi totalità, è segreto, è di fondamentale importanza che il Presidente del Consiglio renda pubblico con urgenza e nel dettaglio il suo contenuto. Di conseguenza, nel caso in cui fosse realmente esistente un accordo scritto, il presidente del Consiglio interrogato dovrebbe renderne pubblico il contenuto al fine di dare all’opinione pubblica ed al Parlamento la possibilità di conoscere tutte le linee programmatiche del governo”. E se fosse disponibile, i 5 stelle chiedono a Renzi di riferire al più presto sull’argomento anche in Aula: “Gli interroganti intendono sapere se il Presidente del Consiglio dei ministri non intenda riferire con urgenza al Parlamento in merito ai dettagli di quello che viene comunemente chiamato ‘patto del Nazareno’ e se non intenda rendere pubblico il testo in formato cartaceo dell’accordo stesso con Silvio Berlusconi”.
Il primo incontro tra l’ex Cavaliere e il presidente del Consiglio è avvenuto il 18 gennaio 2014 nella sede del Partito Democratico in Largo del Nazareno a Roma ( da qui il nome del patto). Poi si è replicato il 3 luglio, con un incontro a Palazzo Chigi, al quale hanno partecipato anche Lorenzo Guerini, Gianni Letta e Denis Verdini. Il prossimo appuntamento è previsto per mercoledì o giovedì. “Il contenuto dell’accordo”, scrivono i deputati M5S, “non è noto nonostante l’attuale presidente del Consiglio abbia dichiarato, in più occasioni, che la trasparenza deve essere un valore della politica; da un lato, il contenuto di questo patto sembra vertere su alcune riforme istituzionali: legge elettorale, superamento del bicameralismo perfetto mediante modifica del ruolo e della composizione del Senato della Repubblica, riforma del Titolo V con modifica delle competenze tra Stato e Regioni. Dall’altro lato, indiscrezioni giornalistiche riportano altri aspetti dell’accordo che sembra riguardare anche la materia della giustizia e l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica”. Una tesi anticipata da il Fatto Quotidiano e che ha trovato un primo riscontro nel bollettino di Forza Italia del 23 luglio ‘Il Mattinale’, a firma del capogruppo forzista Renato Brunetta, dove si riporta una dichiarazione proprio di Berlusconi il quale ha affermato che: ‘non m’importa del Senato, accordo con Renzi è su Italicum e giustizia’”.
Tra le clausole dell’accordo, secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbero anche le condizioni sulla successione al Quirinale. Tutti temi sui quali i 5 stelle chiedono di avere risposte. “Da organi di stampa”, continua l’interrogazione, “si legge che al centro del patto ci sarebbe anche la condivisione di un nome per la successione, nel ruolo di Capo dello Stato, di Napolitano come confermerebbero alcune voci di Forza Italia: ‘E’ certo che i due si sono accordati per un nome condiviso e questo nome non potrà mai essere Prodi’; l’esistenza di questo accordo, che incide su aspetti relativi all’indirizzo politico del governo e su modifiche costituzionali, è stata evocata dal parlamentare di Forza Italia Donato Bruno (tra l’altro candidato di Forza Italia per la Corte Costituzionale), che ha pubblicamente dichiarato: ‘È inutile dirlo, esiste un accordo: il Nazareno ancora rappresenta un punto di riferimento che non possiamo e non dobbiamo assolutamente scalfire'”.