C’è un dato che certifica la qualità del calciomercato italiano, depresso dai bilanci in rosso e dalla mancanza di squadre competitive in campo europeo. Mancano poco più di due settimane alla chiusura e il meglio è arrivato a parametro zero. Diego Lopez e Alex li ha presi il Milan, Evra giocherà con la Juventus, Vidic sarà la colonna della difesa interista, Ashley Cole porta alla Roma un bagaglio di esperienza europea e Rafa Marquez, reduce da un gran Mondiale, porta la sua esperienza al Verona. Totale anni: quasi duecento e nessun under 30. L’età media dei “colpi” che non incidono sulle casse delle società è abbassato da Jeremy Menez, anni 27 e maglia rossonera dopo l’esperienza da montagne russe al Paris Saint Germain. Capita che senza tirar fuori un euro si facciano affari (rimarrà memorabile l’ingaggio di Cambiasso da parte dell’Inter) ma per alzare il livello c’è bisogno di scucire e in Italia non può farlo nessuno. I 261 milioni di euro spesi da Barcellona e Real Madrid sono cifre inavvicinabili per le società italiane. E oltre al budget, di conseguenza, restano lontani traguardi di spessore e la possibilità di costruire.
Ha difficoltà anche il Napoli, che resta uno dei club più propensi con maggiori capacità economiche. Tra una settimana sarà tempo di Champions League e Benitez ha lasciato intendere che si arrangerà come può. I tifosi e il tecnico sperano in un colpo a breve. Il nome più chiacchierato è sempre quello di Marouane Fellaini, centrocampista belga del Manchester United. La situazione però è bloccata da una differenza di circa 3 milioni tra domanda e offerta. De Laurentiis ha finora portato sotto il Vesuvio Koulibaly e Michu, il San Paolo chiede un nome di grido per alzare l’asticella e non basterà Daniel Agger, pupillo di Benitez. Del resto è sempre più difficile attrarre talenti dall’estero. Arrivano in prestito (Marko Marin, trequartista, alla Fiorentina) oppure percorrono la tratta al contrario. Immobile è il terzo capocannoniere finito oltralpe dopo Cavani e Ibrahimovic. I Della Valle – finora attivi solo per Basanta – non potranno dire no a oltre i 40 milioni per Cuadrado (e arriverà), così come la Juventus dovrà aprire la porta allo United se e quando formalizzerà l’offerta per Vidal. Così il grosso dei movimenti avviene sul mercato interno. Gli stessi bianconeri guarderanno verso Milano per sostituire il centrocampista cileno chiedendo all’Inter Guarin.
Il Milan pressa il Torino per Cerci ma Cairo vuole 20 milioni, una cifra attualmente fuori portata per il club rossonero che quest’anno sarà anche senza i milioni garantiti dalla Champions League. Galliani parla anche con il Napoli per Blerim Dzemaili (centrocampista, 28 anni) per il quale basterebbero 4-5 milioni e sonda il costaricano Campbell, mentre Inzaghi picchia sul riscatto di Taarabt. Al confronto, l’Inter fa quasi un figurone e vince il derby delle ex grandi milanesi con gli otto milioni investiti per Gary Medel (la spesa arriverà a 11 con i bonus). Dopo gli ingaggi di M’vila, Vidic, Osvaldo (totale: un milione di euro) il mercato dell’Inter è virtualmente chiuso.
Attenzione all’innesto di Dodò dalla Roma: terzino giovane, con ampi margini di crescita e tanta voglia di riscatto. A conti fatti, sono propri i giallorossi i più attivi sul mercato. Tuttavia anche Pallotta dovrà rinunciare a un pezzo da novanta, lasciando partire Mehdi Benatia (in entrata, dopo Astori, si pensa a Balanta o Manolas). Con i milioni freschi della cessione del marocchino, insistentemente cercato dal Chelsea, Sabatini proverà a stringere per Jovetic (stellina svezzata dalla Fiorentina e mai esplosa in Inghilterra). Se dovesse riuscire la manovra, sarebbe l’acquisto più interessante di un’estate senza regine del calciomercato. Anche se il colpo vero lo farebbero le casse della Roma, visto che la quotazione del centrale si aggira attorno ai 35- 37 milioni di euro. Una cifra che ripianerebbe in parte i quasi 40 milioni di euro investiti finora, 24 dei quali per Juan Manuel Iturbe. Ai quali bisogna aggiungere la spesa per Jo-Jo.
E la Juventus? L’addio di Conte si spiega anche con il mercato attendista dei campioni d’Italia. Evra a parametro zero, Pereyra dall’Udinese, Romulo dal Verona e le scommesse su Morata (Real Madrid) e Coman (Psg) sono le uniche rilevanti novità di un’estate a ritmo lento sotto il profilo dei ‘big’ ma già costata 36,8 milioni. Se parte Vidal, i bianconeri avranno cassa per cercare Nastasic o Lavezzi, ad esempio. Mentre Manolo Gabbiadini è un discorso che procede su binari propri.
La Lazio ci prova per Stankovic (omonimo di uno degli acquisti più azzeccati di sempre dei biancocelesti) dopo aver preso Basta (Udinese) e de Vrij (Feyenoord) in difesa e Parolo (Parma) a centrocampo. Con le grandi che si guardano attorno cercando di calibrare il colpo senza dissanguarsi, la parte più vivace del mercato la scrivono le piccole. La Sampdoria si è assicurata Bergessio e Viviano. Il Chievo ha preso l’ex rossonero Birsa a centrocampo, mentre a Parma è rientrato Belfodil ma potrebbe partire Biabiany, nuovamente verso l’Inter. Il Genoa ha piazzato Matri al centro dell’attacco, oggi aspetta il sì di Mbaye e potrebbe cedere Kucka al Sassuolo, dove dalla Liguria è già arrivato Vrsaljko.
L’attaccante del Napoli Zapata potrebbe essere l’ultimo innesto del Torino per un attacco in versione europea con Quagliarella. Attivissimo il Verona che dopo Marquez, Luna, Martic, Christodoulopoulos, Tachtsidis e Nenè cerca Lucas Evangelista del San Paolo e nazionale Under 20 del Brasile. A Udine e Palermo si attendono Koné (Bologna) e Silvestre (Inter) per iniziare a cambiare davvero la fisionomia di due undici con pochi innesti. Tanti buoni giocatori, qualcuno in rampa di lancio e magari qualche acquisto last minute di un certo spessore. Sono un lontano ricordo le estati italiane illuminate dalle stelle del calciomercato. Ora quelle mondiali le ammiriamo da lontano e ci accontentiamo d’accoglierne di cadenti, magari spacciandole per supernova.