Prima Draghi. Poi Napolitano. Infine una serie di incontri da Nord a Sud. Sono tanti gli appuntamenti nella settimana di Ferragosto di Matteo Renzi, tutti cruciali, specialmente in vista dell’autunno. A dare la notizia del faccia a faccia tra il premier e il governatore della Banca centrale europea è stato il Corriere dell’Umbria. Palazzo Chigi in un primo momento ha smentito. Poi è arrivata la conferma da parte dello stesso Renzi, in visita ai cantieri Expo di Milano: “Sì ho visto ieri Draghi, lo vedo spesso”. Poi – poco dopo all’aeroporto Fiumicino di Roma dove ha incontrato il Papa in partenza per la Corea del Sud – il premier ha assicurato: “L’Italia non è un osservato speciale, ve lo assicuro. Non è così”.
Non è dato sapere cosa si siano detti i due nella casa di campagna del governatore a Città della Pieve (Perugia), ma è facile immaginare che al centro dell’incontro ci siano state le riforme necessarie all’Italia per il rilancio dell’economia. Un tema che negli ultimi giorni ha provocato qualche tensione tra l’esecutivo e la Bce. Il 7 agosto Draghi aveva chiesto ai paesi dell’Eurozona di “cedere sovranità” per quanto riguarda le riforme strutturali. Una frase che prima aveva ricevuto il plauso di Renzi (“Assolutamente d’accordo”), poi era arrivata la retromarcia: “Non è l’Europa che ci deve dire cosa fare“. Infine, proprio ieri, il presidente del Consiglio torna sulla sua posizione iniziale: “Sulle riforme italiane io condivido dalla A alla Z le parole di Draghi”. “Era già tutto a posto da prima – ha ripetuto oggi Renzi – La stampa ha letto le parole del presidente della Bce in una chiave negativa per l’Italia e quindi il mio ‘non ci facciamo commissariare’ è sembrato una replica alla Bce, ma non è così”.
Ma l’incontro cruciale della settimana, iniziata con la messa a punto del decreto sblocca Italia e gli interventi sulla spending review in vista della legge di stabilità, è quello con Giorgio Napolitano, che è stato ufficializzato dallo stesso Renzi. “Uno scambio di vedute” viene definito al termine in una nota del Quirinale. Ma è probabile che il premier e il capo dello Stato a Castel Porziano si siano soffermati sulle prossime mosse del governo. Una su tutte, la legge di stabilità – la vecchia finanziaria – che andrà corretta in modo massiccio. Il Quirinale – riporta il Corriere della Sera – si aspetta una serie di provvedimenti mirati al contenimento della spesa per rispettare il vincolo del 3 per cento tra deficit e Pil. Altri temi che i due affronteranno saranno i provvedimenti sblocca cantieri e sblocca Italia. Provvedimenti su cui Renzi punta per far ripartire gli interventi di spesa pubblica.
Il governo punta poi a mettere pesantemente mano alla riforma della giustizia che conta di portare in Consiglio dei ministri del prossimo 29 agosto, lo rende noto un comunicato del Quirinale. Modifiche soprattutto che riguarderanno la giustizia civile. Un segnale da mandare agli investitori stranieri, spaventati – è convinto Renzi – dalle lungaggini del sistema italiano. “Nell’incontro di questa sera il presidente del Consiglio ha riferito al capo dello Stato della sua telefonata con Barack Obama, dei recenti viaggi all’estero a cominciare” dal Cairo “e ha parlato delle decisioni che il governo prepara per l’economia e il lavoro nonché del progetto per la riforma della giustizia” conclude il Colle.
Sempre a Roma, il premier si è recato nel pomeriggio all’aeroporto di Fiumicino per porgere un saluto a Papa Francesco, in partenza per il suo viaggio apostolico in Corea del Sud, in occasione della sesta Giornata della Gioventù asiatica a Daejeon.