Venne colpita alla testa da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno, Riccardo Bazzurri, poi suicida, 38 giorni fa. Ilaria Abbate, 24 anni, ha lottato per più di un mese, ricoverata in rianimazione all’ospedale di Perugia Santa Maria della Misericordia, ma alla fine è morta. Continua invece a lottare il figlio di poco più di due anni le cui condizione al Meyer di Firenze sarebbero in miglioramento, mentre è stata dimessa l’amica che era con lei a Ponte Valleceppi il 6 luglio scorso e venne ferita dai proiettili sparati dell’uomo.
La situazione cerebrale della Abbate era da subito apparsa ai soccorritori “gravemente compromessa” ma i medici hanno tentato di tutto per salvarle la vita. Nelle ultime ore i parametri vitali – ha reso noto l’ospedale perugino – “erano scesi in maniera preoccupante”.
“Profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Ilaria Abbate” sono stati espressi dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. “Una drammatica vicenda – ha sottolineato – che ancora di più ci impone di mettere in atto azioni di prevenzione e di aiuto per le donne ed i minori vittime di violenza. Violenza che sempre più spesso si manifesta soprattutto in un contesto familiare”.
La Abbate venne colpita mentre era nella Citroen dell’amica, con in braccio il figlio, in una piccola via della frazione perugina di Ponte Valleceppi. Insieme dovevano andare in piscina. A sparare quattro colpi con la sua Beretta semiautomatica calibro nove regolarmente detenuta fu un carrozziere di 32 anni, ex compagno della Abbate. Una separazione che l’uomo però non accettava e tra i due c’erano state diverse discussioni ma nessuna denuncia anche perché la donna considerava il suo ex un “padre esemplare“.
I proiettili ferirono le due donne e il bambino. L’amica della Abbate più lievemente, tanto che la donna è stata dimessa dall’ospedale di Perugia tornando al lavoro.
Il carrozziere, arrivato a Ponte Valleceppi con la sua vettura lasciata poco lontano, aveva quindi rivolto l’arma verso di sé sparandosi alla testa. Morì il giorno dopo. Per il pm Manuela Comodi l’uomo aveva “sparato per uccidere” e la pistola venne trovata con il caricatore pieno. Da quel giorno Ilaria Abbate ha lottato per sopravvivere ma non ce l’ha fatta.