Valeria Straneo, 38 anni, ha conquistato la medaglia d’argento nella maratona femminile dei campionati europei di atletica leggera, in corso a Zurigo. E’ la seconda medaglia della Nazionale azzurra agli Europei dopo l’oro di Libania Grenot, l’italo-cubana che ha trionfato nei 400 metri piani. La Straneo, vicecampionessa del mondo in carica, ha chiuso con il tempo di 2h25’27” alle spalle della francese Christelle Daunay (2h25’14”). Bronzo per la portoghese Jessica Augusto in 2h’25″41. Nella maratona l’Italia ha vinto anche la classifica a squadre poiché altre quattro italiane si sono piazzate tra le prime 20: Anna Incerti sesta (2h29’58”), Nadia Ejjafini 12esima (2h32’34”), Emma Quaglia 14esima (2h32’45”) e Deborah Toniolo 16esima (2h33’02”). Quello tra la Straneo e la Daunay è stato un lungo duello: l’allungo decisivo è arrivato a cavallo del 40esimo km di corsa, con l’atleta alessandrina che ha pagato 13″ di distacco all’arrivo.
La storia di Valeria Straneo è nota, ma vale la pena di essere raccontata una volta di più. E’ arrivata ai massimi livelli solo in tarda età, nel 2011, a 35 anni. L’anno precedente si era dovuta sottoporre anche a un intervento di asportazione della milza per via di una malattia ereditaria che provocava la distruzione dei globuli rossi. L’operazione poteva provocare la fine dell’attività, invece la Straneo nel 2012 ha vinto il tricolore nella mezza maratona e poi ha stabilito il record italiano. A quel punto si è ritrovata a gareggiare fianco a fianco con le migliori del mondo: ottava ai Giochi olimpici di Londra, seconda ai Mondiali di Mosca dell’anno successivo, anche in quel caso dopo un lungo testa a testa, in quell’occasione con la kenyana Edna Kiplagat.