Ormai per la giunta di Livorno sembra diventata quasi una consuetudine. Quando ci sono da nominare nuovi assessori, per il Movimento 5 Stelle nasce sempre un caso. “Non c’è nessun caso” controbatte a ilfattoquotidiano.it il sindaco Filippo Nogarin. Eppure quella dei due nuovi componenti della sua giunta (che dovrebbero aggiungersi ai 7 già nominati) resta una nomina ancora da fare, perché – mentre il sindaco è in vacanza in Sicilia – a comunicare la novità è stato il capogruppo M5s in consiglio comunale Francesco Bastone che ha inviato una email allo staff di supporto e ai capigruppo degli altri partiti: “Comunico i nomi dei due nuovi assessori”, ha scritto. Ma un capogruppo non fa le nomine in giunta. Così la notizia, rilanciata da Il Tirreno, non è stata confermata dal sindaco: “La nomina è di mia competenza – aveva precisato – io sono in ferie e finora non l’ho fatta. La mail del nostro capogruppo? Ripeto: le nomine sono di mia competenza e io sono in vacanza”. Insomma, una “giunta a sua insaputa”, ironizzano già su Twitter. I due nuovi assessori sarebbero Paola Baldari (delega al Piano strutturale e all’edilizia privata) e Gianni Lemmetti (bilancio). “Ora sono al mare – aggiunge Nogarin – La questione sarà trattata al mio ritorno dalle ferie. Ho già ben presente chi saranno gli assessori”. “Il capogruppo ha solo anticipato alcuni passaggi sulla ridistribuzione delle deleghe che, appena rientrerò, dalle ferie formalizzerò”. Ilfattoquotidiano.it ha provato a contattare il consigliere Bastone per ricostruire la vicenda senza successo.
Questo è solo l’ultimo capitolo della complicatissima strada che sta portando al completamento della giunta non è stata né veloce né in discesa. A inizio luglio il sindaco ha nominato e revocato nel giro di 24 ore l’assessore all’urbanistica Simona Corradini perché si era scoperto che, in contrasto ai requisiti minimi stabiliti dalla selezione pubblica per autocandidarsi a assessore, era già stata candidata alle elezioni amministrative del 2014 tra le fila di una lista civica.
E non sono mancati neanche scontri interni. A metà luglio due dei tre meet-up cittadini (rappresentanti comunque, per numero di attivisti, una minoranza) hanno contestato la nomina di tre assessori poiché ritenuta non in linea con i principi cardine del Movimento e ne hanno chiesto la rimozione (richiesta non accolta dal sindaco). Proprio quest’ultima questione ha lasciato parecchi strascichi polemici all’interno della minoranza pentastellata. La critica avanzata dai due meet-up “5 Stelle Livorno” e “Amici di Beppe Grillo Livorno” non era stata affatto digerita dal sindaco (membro del meet-up “Livorno 5 Stelle”). Nogarin aveva così comunicato la propria volontà di diffidare quelle persone che utilizzavano senza averne titolo il logo del Movimento 5 stelle e il nome di Beppe Grillo. Alle parole sono seguiti i fatti. A ricevere una diffida formale da parte dei legali di Nogarin è stato così Marco Valiani, esponente di uno dei due meet-up “dissidenti”. Il testo della lettera, datata 21 luglio 2014, è stato nei giorni scorsi postato su Facebook. A Valiani, amministratore della pagina Facebook “Livornocinquestelle” (che rimanda a quella presente sulla piattaforma meet-up.com denominata “5 Stelle Livorno meet-up ufficiale”), viene contestato di diffondere “informazioni inesatte” da cui deriverebbero “inevitabili confusioni e problematiche a livello comunicativo”. L’utilizzo del simbolo pentastellato e del nome “Beppe Grillo” in ambito cittadino – si legge sempre nella lettera – sarebbe inoltre stato foriero “di disguidi a livello organizzativo oltre che comunicativo”. All’attivista viene perciò ufficialmente chiesto di non utilizzare il marchio dei 5 stelle e il nome di Grillo. E se ciò continuasse a avvenire? In questo caso si minaccia di “adire le competenti sedi legali”.
Valiani al momento preferisce non commentare. Sul suo profilo Facebook l’attivista si limita a condividere una lettera firmata dal “Movimento 5 stelle Roma – 878 blogger Beppe Grillo” (il relativo meet-up è composto da circa 600 attivisti) in cui si critica aspramente la decisione di Nogarin (“non è il proprietario del simbolo”). Il primo cittadino viene poi ironicamente soprannominato “sceriffo a 5 stelle” (“sceriffo a 5 euro” si limita a aggiungere Valiani). “La cosa grave – si legge – è che Nogarin diffida legalmente un suo ex candidato certificato, e il primo dei non eletti (in consiglio comunale, ndr)”. Poi si ironizza con caratteri maiuscoli: “La cosa grave è che tale Valiani si era permessa di muovere critiche al neo sindaco”.
E critiche a Nogarin erano arrivate anche dai grillini della zona di Massa Carrara per la nomina dell’amministratore unico dell’Aamps, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti. Il sindaco di Livorno ha scelto il perito industriale Marco Di Gennaro, 28 anni, e il consigliere comunale carrarese Federico Bonni ha scritto su Facebook: “Che differenza c’è tra il Pd quando nomina in una partecipata del Comune una brava persona ma senza idonee competenze e il M5S quando nomina una brava persona ma senza idonee competenze? Nessuna. A Livorno grave errore”. Nogarin ha risposto confermando la nomina: “Di Gennaro sarà il nostro Steve Jobs” ha assicurato.