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Calderoli e la macumba

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Fonte: Facebook

Qualcuno forse avrà pensato che Roberto Calderoli, assurto al ruolo di relatore della legge di riforma costituzionale, potesse risparmiarci le sue nefandezze verbali tipo quella, ormai purtroppo nota, della civiltà gay “che ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni“. Al contrario, il vicepresidente del Senato si è lanciato in una nuova esternazione delle sue.

Comincia con il postare sul suo profilo Facebook una foto di un serpente che egli stesso ha appena catturato e ucciso nella sua casa. Un po’ Indiana Jones un po’ Mr. Crocodile Dundee si fa fotografare con il rettile conficcato in un bastone appuntito. E fin qui non ci sarebbe niente di strano. Poi arriva il commento: “Non sono mai stato superstizioso ma dopo la ‘macumba’ che mi ha fatto il papà della Kyenge mi è capitato di tutto e di più…”. Secondo l’esponente leghista, il padre di Cecile Kyenge gli avrebbe fatto una maledizione in Congo per proteggere la figlia dai suoi attacchi, dopo averla paragonata a “un orango”, parole per le quali Calderoli è finito anche sotto processo.

A suo tempo, in una petizione su Change.org sottoscritta da oltre 180mila persone chiedemmo le dimissioni di Calderoli da vicepresidente del Senato proprio per le sue offese all’ex ministra dell’Integrazione, insulti che ritenevamo essere la spia di una subcultura razzista per troppo tempo accettata o derubricata a “eccessi verbali”.
Calderoli, come sappiamo, purtroppo è ancora lì e nonostante fosse padre di una legge elettorale da lui stesso definita “porcata” si è pensato bene di promuoverlo a relatore di una legge di riforma del Senato che, peraltro, secondo autorevoli costituzionalisti, rischia di ledere la sovranità popolare e di avvelenare la democrazia.
Dal “Porcellum” al “Serpentellum”.

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