Centomila euro di danno erariale alla Regione Lombardia da parte di Renzo Bossi e altrei tre ex consiglieri della Lega Nord: Monica Rizzi, Jari Colla, Giosuè Frosio. E’ la contestazione della Procura regionale della Corte dei conti, comunicata in una nota ufficiale, in seguito all’esito di nuove indagini dirette dal procuratore regionale Antonio Caruso e dai sostituti Luigi D’Angelo e Alessandro Napoli, e condotte dalla Guardia di Finanza di Milano. Il filone è quello dei cosiddetti “rimborsi facili” delle spese da considerarsi “del tutto estranee al mandato consiliare e spesso palesemente attinenti a interessi personali del singolo consigliere”, si legge nella nota della Procura.
L’indagine segue precedenti contestazioni per oltre un milione di euro riferite agli stessi illeciti contabili relativi alle legislature 2008-2012, per in quali sono aperti procedimenti penali in Tribunale a Milano. Tra i destinatari delle imputazioni di responsabilità per danno erariale vi sono, “oltre ai singoli consiglieri regionali beneficiari dei rimborsi indebiti, anche i presidenti dei gruppi consiliari, cui è affidato il compito e la responsabilità circa la gestione dei fondi pubblici attribuiti ai gruppi”.
Il procuratore della Corte dei Conti, negli inviti a dedurre inviati ai quattro consiglieri contesta in particolare a Renzo Bossi un danno erariale di circa 20mila euro. Agli altri tre politici, il consigliere del Pirellone Jari Colla e gli ex consiglieri Giosué Frosio e Monica Rizzi, i pm contabili contestano invece presunti rimborsi illeciti con i soldi del gruppo consiliare per circa 80mila euro in totale.
La maxi-indagine della Corte dei Conti lombarda sui rimborsi da parte dei gruppi regionali nel periodo 2008-2012 è distinta da quella penale, coordinata dalla Procura di Milano, che dopo l’estate dovrebbe chiedere il rinvio a giudizio per oltre 60 ex consiglieri. A Renzo Bossi, figlio del Senatur e che si era dimesso dalla carica di consigliere dopo che era emerso il presunto scandalo sui fondi del Carroccio, la Procura di Milano ha contestato rimborsi illeciti per oltre 22mila euro, tra cui anche soldi pubblici che avrebbe speso per bere “Mojito, Campari e Negroni” in un locale milanese.
Anche l’inchiesta della Corte dei Conti, che riguarda i profili di danno erariale (circa 3 milioni di euro in totale), coinvolge una sessantina di ex consiglieri e tra maggio e giugno scorso si sono aperti i primi processi davanti ai magistrati contabili per alcuni ex rappresentanti del Pirellone, tra cui anche Nicole Minetti. Dopo gli inviti a dedurre, c’è ancora la possibilità di presentare memorie e anche di risarcire il danno senza arrivare a processo. A fine luglio, tra l’altro, sono arrivate le prime sentenze che hanno riconosciuto la responsabilità erariale per Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del Consiglio Regionale, e per l’ex capogruppo del Carroccio Stefano Galli.