A quanto pare il Gelataio di Pontassieve ne ha imbucata una: Federica Mogherini è stata scelta come Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione Europea.
Un successo della nostra diplomazia?
Una rapida occhiata alle principali testate nazionali parrebbe confermare quest’ipotesi: sia Repubblica, sia il Corriere oggi spandono entusiasmo a più non posso sulla nomina del nostro ministro degli Esteri al prestigioso incarico.
Vale però la pena – come ogni volta che i primi due giornali del Paese cantano assieme vittoria – chiedersi se sia veramente così.
Domanda numero 1: di cosa si occupa esattamente l’ “Alto Rappresentante”?
Nada de nada (tanto per essere internazionali, visto l’argomento).
L’Alto Rappresentante è un ufficio la cui principale funzione è quella di conferire prestigio e visibilità a chi lo ricopre. Esso non ha poteri diretti (ma solo di proposta al Consiglio Europeo) e soprattutto si occupa di questioni la cui competenza non è in alcun modo sottratta ai singoli Stati.
Già. Perché proprio qui sta il busillis: la politica estera è affare sul quale il Consiglio Europeo (vale a dire, l’organo principe dell’Ue) può decidere solo all’unanimità. Se, per intenderci, un Paese anche del tutto marginale e privo di qualsiasi peso politico e negoziale (come l’Italia, per esempio) decidesse di impedire una qualsiasi decisione dell’Unione in materia di politica estera, altro non dovrebbe fare che alzare il ditino in sede di Consiglio e dire “NO!”.
Ora, non è difficile intuire come l’elevata numerosità – e, soprattutto, disomogeneità in termini di interessi geo-politici – dei componenti dell’Unione, trasformi quell’indispensabile unanimità in una chimera, paralizzando la mitica Poltica Estera Comune e rendendo puramente decorativo il ruolo dell’Alto Rappresentante.
Domanda numero 2: se l’Alto Rappresentante non serve a nulla, perché Matteo Renzi si è dato cosi tanto da fare per far passare la candidatura Mogherini?
Dicevano i latini “promoveatur ut amoveatur”: promuoviamola e leviamocela di torno…
Se la vostra memoria non è ancora saturata dalle centinaia di slides sfornate dalla nuova impagabile squadra di Palazzo Chigi, forse ricorderete ancora che la Mogherini era (ed è) una rappresentante di quella fazione del Pd uscita con le ossa rotte dalle primarie.
Beh, quella fazione conta ancora un bel po’ e grazie al proprio nume tutelare (Giorgio Napolitano) è riuscita comunque ad occupare le caselle più importanti del governo Renzi: Economia (con Padoan) ed Esteri, appunto: la promozione della Mogherini consentirà a Renzi di rimescolare il mazzo e piazzare una persona di propria fiducia (un vigile urbano o un avvocatino di Firenze, magari) alla Farnesina.
Domanda numero 3: tutto questo quanto ci costa?
Una barca di soldi: Renzi, pur di meritarsi la nomina della Mogherini ha dovuto infatti appoggiare senza riserve le sanzioni irrogate dalla Ue alla Russia nel contesto della crisi ucraina, coinvolgendo il nostro Paese in una vicenda nella quale non ha alcun interesse diretto se non quello di starne il più possibile lontano.
E Putin, il cui carattere per niente mite è noto, ha preso debita nota dell’accondiscendenza del Premier/Gelataio: la prima misura di ritorsione adottata in risposta alle sanzioni è stata quindi di vietare l’importazione in Russia proprio di quelle merci la cui produzione è fiore all’occhiello incontestabile del nostro Paese.
E così dopo la prima bastonata sull’agroalimentare, stimata dalla Coldiretti in circa 700 milioni all’anno, un paio di giorni fa è scattato l’allarme anche per il settore moda, il cui export verso la Russia ammonta a più di 2 miliardi di Euro l’anno.
Se la matematica non è un’opinione, dunque, la vittoria finale di Renzi nella faida interna al Pd potrebbe costare all’Italia circa 3 miliardi di Euro l’anno in termini di mancato export.
E’ questo il grande risultato che aspettavamo dal Semestre Europeo?
Come dice uno molto più bravo di me: Vamos!
Lucio Di Gaetano
Investment Manager
Zonaeuro - 31 Agosto 2014
Ue, quanto ci costa la nomina della Mogherini?
A quanto pare il Gelataio di Pontassieve ne ha imbucata una: Federica Mogherini è stata scelta come Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione Europea.
Un successo della nostra diplomazia?
Una rapida occhiata alle principali testate nazionali parrebbe confermare quest’ipotesi: sia Repubblica, sia il Corriere oggi spandono entusiasmo a più non posso sulla nomina del nostro ministro degli Esteri al prestigioso incarico.
Domanda numero 1: di cosa si occupa esattamente l’ “Alto Rappresentante”?
Nada de nada (tanto per essere internazionali, visto l’argomento).
L’Alto Rappresentante è un ufficio la cui principale funzione è quella di conferire prestigio e visibilità a chi lo ricopre. Esso non ha poteri diretti (ma solo di proposta al Consiglio Europeo) e soprattutto si occupa di questioni la cui competenza non è in alcun modo sottratta ai singoli Stati.
Già. Perché proprio qui sta il busillis: la politica estera è affare sul quale il Consiglio Europeo (vale a dire, l’organo principe dell’Ue) può decidere solo all’unanimità. Se, per intenderci, un Paese anche del tutto marginale e privo di qualsiasi peso politico e negoziale (come l’Italia, per esempio) decidesse di impedire una qualsiasi decisione dell’Unione in materia di politica estera, altro non dovrebbe fare che alzare il ditino in sede di Consiglio e dire “NO!”.
Ora, non è difficile intuire come l’elevata numerosità – e, soprattutto, disomogeneità in termini di interessi geo-politici – dei componenti dell’Unione, trasformi quell’indispensabile unanimità in una chimera, paralizzando la mitica Poltica Estera Comune e rendendo puramente decorativo il ruolo dell’Alto Rappresentante.
Domanda numero 2: se l’Alto Rappresentante non serve a nulla, perché Matteo Renzi si è dato cosi tanto da fare per far passare la candidatura Mogherini?
Dicevano i latini “promoveatur ut amoveatur”: promuoviamola e leviamocela di torno…
Se la vostra memoria non è ancora saturata dalle centinaia di slides sfornate dalla nuova impagabile squadra di Palazzo Chigi, forse ricorderete ancora che la Mogherini era (ed è) una rappresentante di quella fazione del Pd uscita con le ossa rotte dalle primarie.
Beh, quella fazione conta ancora un bel po’ e grazie al proprio nume tutelare (Giorgio Napolitano) è riuscita comunque ad occupare le caselle più importanti del governo Renzi: Economia (con Padoan) ed Esteri, appunto: la promozione della Mogherini consentirà a Renzi di rimescolare il mazzo e piazzare una persona di propria fiducia (un vigile urbano o un avvocatino di Firenze, magari) alla Farnesina.
Domanda numero 3: tutto questo quanto ci costa?
Una barca di soldi: Renzi, pur di meritarsi la nomina della Mogherini ha dovuto infatti appoggiare senza riserve le sanzioni irrogate dalla Ue alla Russia nel contesto della crisi ucraina, coinvolgendo il nostro Paese in una vicenda nella quale non ha alcun interesse diretto se non quello di starne il più possibile lontano.
E Putin, il cui carattere per niente mite è noto, ha preso debita nota dell’accondiscendenza del Premier/Gelataio: la prima misura di ritorsione adottata in risposta alle sanzioni è stata quindi di vietare l’importazione in Russia proprio di quelle merci la cui produzione è fiore all’occhiello incontestabile del nostro Paese.
E così dopo la prima bastonata sull’agroalimentare, stimata dalla Coldiretti in circa 700 milioni all’anno, un paio di giorni fa è scattato l’allarme anche per il settore moda, il cui export verso la Russia ammonta a più di 2 miliardi di Euro l’anno.
Se la matematica non è un’opinione, dunque, la vittoria finale di Renzi nella faida interna al Pd potrebbe costare all’Italia circa 3 miliardi di Euro l’anno in termini di mancato export.
E’ questo il grande risultato che aspettavamo dal Semestre Europeo?
Come dice uno molto più bravo di me: Vamos!
Lady Etruria
di Davide Vecchi 11.4€ Acquista su AmazonArticolo Precedente
Ue, Mogherini: solo una prova di forza o c’è di più?
Articolo Successivo
Eurocrisi, Spiegel: “Merkel ha chiamato Draghi per chiarimenti su austerità”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Il Papa in prognosi riservata: “Condizioni critiche”. Fedeli in ansia, la Casa Bianca: “Preghiamo per lui”. Dimissioni? Aveva detto: “È un ministero ad vitam“
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Fdi e la svolta Usa sull’Ucraina. Il delegato alla convention repubblicana: “Zelensky ostacolo alla pace, ora che c’è Trump basta armi”
Mondo
“AfD? Non è cambiata la Germania, è deragliato il dibattito”. Parla il fondatore della ong Sos Humanity
Gaza, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - Hamas ha accusato Israele di "mettere in serio pericolo l'intero accordo di tregua" dopo la decisione del governo israeliano di rinviare il rilascio di 620 prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati in cambio del ritorno di sei ostaggi israeliani a Gaza. "Ritardando il rilascio dei nostri prigionieri, il nemico si comporta come un delinquente e mette seriamente in pericolo l'intero accordo" di tregua, ha dichiarato Bassem Naïm, un alto funzionario di Hamas, invitando i mediatori che hanno reso possibile l'accordo, "in particolare gli Stati Uniti", a "fare pressione sul nemico affinché applichi l'accordo e rilasci immediatamente questo gruppo di prigionieri".
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - La Russia ha lanciato 267 droni contro l’Ucraina nella notte tra sabato e domenica, “un record” dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, ha dichiarato l’aeronautica ucraina, alla vigilia del terzo anniversario dell’attacco russo su larga scala. "Sono stati avvistati nel cielo ucraino 267 droni nemici, il record per un singolo attacco" dall'inizio dell'invasione, ha scritto su Facebook il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuri Ignat, secondo cui 138 sono stati intercettati dalla difesa aerea e altri 119 sono stati "persi" senza causare danni.
In un comunicato separato pubblicato su Telegram, l'esercito ha riferito che diverse regioni, tra cui Kiev, sono state "colpite", senza fornire ulteriori dettagli. Un attacco missilistico russo ha ucciso un uomo e ne ha feriti cinque a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodynyr Zelensky nell'Ucraina centrale, hanno reso noto le autorità regionali.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - I media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in Libano, a circa 10 chilometri dal confine meridionale, mentre i fedeli si riunivano a Beirut per il grande funerale del leader di Hezbollah assassinato, Hassan Nasrallah. "Aerei nemici hanno lanciato due raid contro la zona tra Qleileh e Sammaaiyah, nel distretto di Tiro", ha affermato l'agenzia di stampa nazionale ufficiale.
Tel Aviv, 23 feb. (Adnkronos) - Le Idf confermano di aver effettuato attacchi aerei nel Libano meridionale. Uno degli obiettivi era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi, dove l'esercito afferma di aver individuato attività da parte del gruppo terroristico.
Secondo l'esercito, l'attività di Hezbollah nel sito costituisce una "violazione degli accordi tra Israele e Libano". Inoltre, le Idf affermano di aver colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel Libano meridionale, "che rappresentavano una minaccia per i civili israeliani".
Berlino, 23 feb. (Adnkronos) - Urne aperte in tutte la Germania per le politiche. Quasi 60 milioni di persone voteranno oggi fino alle 18 per scegliere un governo che dovrà fare i conti con il crollo dell'alleanza transatlantica sotto Donald Trump e con le nuove minacce alla sicurezza europea, proprio mentre il modello economico del Paese sta entrando in crisi. Secondo gli ultimi sondaggi, sarà il capo dell'opposizione conservatrice (Cdu/Csu) Friedrich Merz il nuovo cancelliere: dovrebbe vincere con il 29,5% di voti favorevoli. "Le grandi aspettative rispecchiano le grandi sfide che dovrà affrontare fin dal primo giorno del suo probabile mandato di cancelliere", ha affermato il settimanale tedesco Der Spiegel. "Una Russia aggressiva, un'America ostile e un'Europa che si sta allontanando: Merz potrebbe essere messo alla prova più duramente di qualsiasi cancelliere della repubblica del dopoguerra".
Merz ha recentemente ammesso che l'effettivo abbandono da parte di Trump delle promesse di difesa europee e l'aggressivo sostegno del suo vicepresidente JD Vance all'estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) annunciavano "cambiamenti tettonici nei centri di potere politico ed economico del mondo". La Germania, ha detto, non ne sarebbe uscita indenne. L'indebolimento della Nato da parte di Trump e il tradimento dell'Ucraina sono "un pugno straziante allo stomaco", ha affermato Ursula Münch, direttrice del think tank dell'Accademia per l'educazione politica in Baviera, in particolare per l'Unione cristiano-democratica (Cdu) di Merz, che ha "solidarietà e amicizia con gli Stati Uniti nel profondo del suo Dna". "La sfida più grande per la Germania sarà quella di mettere insieme una dimostrazione di forza unita da parte dell'Ue e del Regno Unito".
Secondo i sondaggi, i socialdemocratici del cancellieri Olaf Scholz, si attestano al 15% dei consensi, 10 puntiin meno delle preferenze ricevute 4 anni fa, mentre l'Afd si attesta al 21%, oltre il doppio (era al 10,3%) rispetto al 2021.
Londra, 23 feb. (Adnkronos) - Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che domani annuncerà un nuovo importante pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo riporta ITV News. "Domani ho intenzione di annunciare il più grande pacchetto di sanzioni contro la Russia dall'inizio del conflitto, per indebolire la sua macchina militare e ridurre le entrate con cui si sta accendendo il fuoco della distruzione in Ucraina", ha affermato il ministro, aggiungendo che Londra "lavorerà con i partner americani ed europei per raggiungere una pace giusta e sostenibile", riconoscendo chiaramente l'Ucraina dev'essere coinvolta".
E' "un momento critico nella storia dell'Ucraina, della Gran Bretagna e dell'intera Europa" - ha detto ancora - Il sostegno all'Ucraina dovrebbe essere "raddoppiato" e si dovrebbe ricercare "la pace attraverso la forza". "Sul campo di battaglia, Londra resta impegnata a fornire un supporto militare di 3 miliardi di sterline all'anno per mettere l'Ucraina nella migliore posizione possibile e siamo pronti a contribuire con truppe britanniche alle forze di mantenimento della pace, se necessario".
(Adnkronos) - “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa ha riposato”. Lo fa sapere oggi 23 febbraio il Vaticano aggiornando sulle condizioni di Papa Francesco ricoverato al Gemelli da venerdì della scorsa settimana.
Ieri sera l’ultimo bollettino diramato dalla Santa Sede sulle condizioni di salute di Bergoglio avevano restituito una situazione in aggravamento con una serie di criticità che i bollettini precedenti non avevano mai evidenziato. Nel dettaglio ieri il bollettino ha riferito che le “condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato" dall’équipe medica che lo ha in cura, “il Papa non è fuori pericolo”.
Ieri mattina, si spiegava, “Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoriaasmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata”. Per Francesco è scattata una maratona di preghiere nelle chiese di tutto il mondo.