“Italo treno. Ma che promozioni, presto chiuderete”. Con queste parole affidate alla rete Maurizio Gasparri ha attaccato via Twitter il tandem Luca Cordero di Montezemolo – Diego Della Valle sul progetto Nuovo Trasporto Viaggiatori. E ha incassato prima una serie di risposte piccate (con tanto di hashtag #tristegasparri) dal profilo ufficiale @ItaloTreno, poi l’annuncio di una querela per aver messo in dubbio la solidità finanziaria di un gruppo gravato da 691 milioni di passività non ricorrenti e che nel 2013 ha registrato 69 milioni di perdite contro un fatturato di circa 246 milioni. Proprio mentre circola l’indiscrezione, riportata da Repubblica, sulla possibile apertura di una procedura di mobilità per 300 lavoratori su un totale di circa mille unità, che sono già ora in contratto di solidarietà. “Siete quasi falliti, rischioso comprare i biglietti venduti da Della Valle & Montezemolo”, ha incalzato il vicepresidente del Senato, non nuovo alle boutade ad ogni costo via web e non solo. Questa volta però le esternazioni su Ntv rischiano di costare care. Soprattutto perché Montezemolo, in corsa per diventare a ottobre il presidente della nuova Alitalia, non ha gradito tanta visibilità sulla scricchiolante situazione finanziaria della società che ha appena rinegoziato i suoi debiti e ottenuto nuovo supporto finanziario da Intesa Sanpaolo.
Il clima è insomma decisamente caldo. Tanto più che alcuni sindacati come l’Ugl già parlano di “errori gestionali” che l’azienda vorrebbe coprire giustificando le misure straordinarie sulla forza lavoro con il taglio delle agevolazioni tariffarie per l’accesso alla rete ferroviaria gestita da Rfi. Tagli che, sanciti dal Decreto competitività, non arriveranno però prima del 2016, determinando per l’azienda un incremento dei costi da 15-20 milioni l’anno. Va detto però il gruppo ferroviario, nato sulla scia della liberalizzazione nel 2006 per far concorrenza alle Ferrovie dello Stato, non ha avuto finora vita facile, come testimoniano le polemiche legate ai ritardi nello sviluppo di stazione di Tiburtina e il percorso ad ostacoli per i passeggeri di Ostiense. Senza peraltro che ci sia mai stato un intervento incisivo da parte della neonata e ancora debole Authority dei trasporti a garanzia di una maggiore concorrenza nell’Alta velocità. “I tweet lanciati di Maurizio Gasparri contro l’acquisto dei biglietti Italo sono la conferma della considerazione che la politica dà alla liberalizzazione del trasporto ferroviario”, si legge in proposito in una nota del gruppo ferroviario che vede come soci, accanto a Montezemolo e al presidente di Tod’s, Gianni Punzo, Giuseppe Sciarrone, Intesa e la francese Sncf Voyages Développement. “Ntv è dispiaciuta e sorpresa che il vicepresidente del Senato, una delle più importanti istituzioni del Paese, si scagli contro una società privata che faticosamente sta cercando di affermare nel trasporto ferroviario ad Alta Velocità i principi della concorrenza”. Meno diplomatica la risposta su Twitter: “Oltre 10 milioni di italiani preferiscono la concorrenza al monopolio. Triste modo di fare politica”.
Nonostante le “gravissime” esternazioni di Gasparri, il presidente di Ntv Antonello Perricone, ex numero uno di Rcs e protagonista della fallimentare acquisizione della spagnola Recoletos, ha assicurato, in un’intervista all’agenzia Ansa, che la società non ha intenzione di mollare. “Rimarremo in pista, anche per evitare all’Italia l’onta del fallimento della più importante liberalizzazione degli ultimi vent’anni, ed è davvero paradossale che a preoccuparsi di questo debba essere un’impresa privata e non il governo stesso”, ha concluso Perricone lamentando la difficoltà di fare business in Italia.
Lobby
Italo in crisi, Gasparri su Twitter: “Presto chiuderete”. Ntv: “Quereliamo”
Il vicepresidente del Senato attacca sul social network la società di Diego Della Valle e Luca Montezemolo, in corsa per diventare a ottobre il presidente della nuova Alitalia. Il gruppo, che secondo Repubblica potrebbe chiedere la mobilità per 300 dipendenti su mille, risponde: "E' la conferma della considerazione che la politica dà alla liberalizzazione del trasporto ferroviario"
“Italo treno. Ma che promozioni, presto chiuderete”. Con queste parole affidate alla rete Maurizio Gasparri ha attaccato via Twitter il tandem Luca Cordero di Montezemolo – Diego Della Valle sul progetto Nuovo Trasporto Viaggiatori. E ha incassato prima una serie di risposte piccate (con tanto di hashtag #tristegasparri) dal profilo ufficiale @ItaloTreno, poi l’annuncio di una querela per aver messo in dubbio la solidità finanziaria di un gruppo gravato da 691 milioni di passività non ricorrenti e che nel 2013 ha registrato 69 milioni di perdite contro un fatturato di circa 246 milioni. Proprio mentre circola l’indiscrezione, riportata da Repubblica, sulla possibile apertura di una procedura di mobilità per 300 lavoratori su un totale di circa mille unità, che sono già ora in contratto di solidarietà. “Siete quasi falliti, rischioso comprare i biglietti venduti da Della Valle & Montezemolo”, ha incalzato il vicepresidente del Senato, non nuovo alle boutade ad ogni costo via web e non solo. Questa volta però le esternazioni su Ntv rischiano di costare care. Soprattutto perché Montezemolo, in corsa per diventare a ottobre il presidente della nuova Alitalia, non ha gradito tanta visibilità sulla scricchiolante situazione finanziaria della società che ha appena rinegoziato i suoi debiti e ottenuto nuovo supporto finanziario da Intesa Sanpaolo.
Il clima è insomma decisamente caldo. Tanto più che alcuni sindacati come l’Ugl già parlano di “errori gestionali” che l’azienda vorrebbe coprire giustificando le misure straordinarie sulla forza lavoro con il taglio delle agevolazioni tariffarie per l’accesso alla rete ferroviaria gestita da Rfi. Tagli che, sanciti dal Decreto competitività, non arriveranno però prima del 2016, determinando per l’azienda un incremento dei costi da 15-20 milioni l’anno. Va detto però il gruppo ferroviario, nato sulla scia della liberalizzazione nel 2006 per far concorrenza alle Ferrovie dello Stato, non ha avuto finora vita facile, come testimoniano le polemiche legate ai ritardi nello sviluppo di stazione di Tiburtina e il percorso ad ostacoli per i passeggeri di Ostiense. Senza peraltro che ci sia mai stato un intervento incisivo da parte della neonata e ancora debole Authority dei trasporti a garanzia di una maggiore concorrenza nell’Alta velocità. “I tweet lanciati di Maurizio Gasparri contro l’acquisto dei biglietti Italo sono la conferma della considerazione che la politica dà alla liberalizzazione del trasporto ferroviario”, si legge in proposito in una nota del gruppo ferroviario che vede come soci, accanto a Montezemolo e al presidente di Tod’s, Gianni Punzo, Giuseppe Sciarrone, Intesa e la francese Sncf Voyages Développement. “Ntv è dispiaciuta e sorpresa che il vicepresidente del Senato, una delle più importanti istituzioni del Paese, si scagli contro una società privata che faticosamente sta cercando di affermare nel trasporto ferroviario ad Alta Velocità i principi della concorrenza”. Meno diplomatica la risposta su Twitter: “Oltre 10 milioni di italiani preferiscono la concorrenza al monopolio. Triste modo di fare politica”.
Nonostante le “gravissime” esternazioni di Gasparri, il presidente di Ntv Antonello Perricone, ex numero uno di Rcs e protagonista della fallimentare acquisizione della spagnola Recoletos, ha assicurato, in un’intervista all’agenzia Ansa, che la società non ha intenzione di mollare. “Rimarremo in pista, anche per evitare all’Italia l’onta del fallimento della più importante liberalizzazione degli ultimi vent’anni, ed è davvero paradossale che a preoccuparsi di questo debba essere un’impresa privata e non il governo stesso”, ha concluso Perricone lamentando la difficoltà di fare business in Italia.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".