Nuovi scontri, a Donetsk e Mariupol, mettono a rischio la fragile tregua, concordata venerdì 5 settembre fra forze ucraine e separatisti filorussi. Forti bombardamenti sono stati segnalati attorno all’aeroporto di Donetsk e nel vicino sobborgo di Avdiivka, riferisce l’agenzia stampa Interfax Ukraine.
Bombardamenti sono stati segnalati anche nella notte a est di Mariupol, città industriale ucraina sulle rive del mare di Azov. Il consiglio municipale afferma che le forze separatiste hanno rotto la tregua attaccando un check ponit governativo ai limiti orientali della città. Nell’attacco è rimasta uccisa una donna, un soldato è stato ferito e una stazione di benzina è stata distrutta. Oggi la situazione in città è calma, ma alle prime ore di stamane i separatisti hanno scritto su Twitter che stavano prendendo Mariupol. Poi hanno accusato le forze governative di aver violato la tregua lanciando contro di loro un missile Grad. “Mariupol è e rimarrà ucraina”, ha scritto intanto su Facebook il ministro ucraino degli Interni, Arsen Avakov, promettendo l’invio di rinforzi militari. Soltanto 24 ore prima i presidenti Vladimir Putin e Petro Poroshenko, durante un colloquio telefonico, si erano detti “soddisfatti” per il cessate il fuoco siglato tra Kiev e i ribelli separatisti.
Intanto fonti del ministero della Difesa italiano smentiscono le voci provenienti da Kiev secondo cui l’Italia si sarebbe impegnata a fornire armi all’Ucraina. Notizie che “non corrispondono al vero”, riporta l’Ansa. L’Italia – sempre secondo fonti interne al ministero – in coordinamento con altri Paesi Ue e Nato sta predisponendo un pacchetto di assistenza militare che comprende forniture di equipaggiamento non letali (giubbotti antiproiettili e elmetti) da fornire all’Ucraina, in linea con quanto concordato con i Paesi partner.
Anche Papa Francesco è intervenuto sulla crisi. “Il dialogo prosegua per arrivare a una pace durevole”. Ha detto il pontefice al termine dell’Angelus in piazza San Pietro. “In questi ultimi giorni – ricorda Bergoglio – pur avendo ricevuto notizie poco confortanti, sono stati compiuti passi significativi nella ricerca di una tregua nelle regioni interessate dal conflitto in Ucraina orientale. Auspico che essi possano recare sollievo alla popolazione e contribuire agli sforzi per una pace duratura. Prego affinché, nella logica dell’incontro, il dialogo iniziato possa proseguire e portare il frutto sperato”.