Associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio delle tangenti e voto di scambio: sono le accuse che gravano su Fiorenzo Stolfi, arrestato oggi su ordine della magistratura sammarinese. Una lunga carriera politica nella Repubblica del Titano, è stato segretario di Stato per gli Affari esteri ed ex consigliere del Partito dei socialisti e dei democratici (Psd). Stolfi non era più parlamentare da quando la commissione consiliare antimafia, nel 2012, lo colpì con una dura censura politica a seguito delle indagini sul caso Fincapital, società su cui le procure di Napoli e Bologna hanno individuato infiltrazioni mafiose.
L’arresto di oggi rientra nelle indagini relative all’inchiesta sul conto Mazzini della Banca commerciale sammarinese ed è il secondo fermo dopo Claudio Podeschi, esponente di rilievo della Democrazia cristiana, in carcere da giugno con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio delle tangenti.
L’inchiesta, coordinata dal commissario della legge Alberto Buriani, ha coinvolto anche anche un presunto prestanome, un costruttore di San Marino, M.F. e si parla di tangenti per un milione di euro. La magistratura ha inoltre confiscato appartamenti, tra cui un immobile di lusso a Miramare di Rimini, e ha rintracciato un libretto bancario da oltre due milioni di euro e un deposito da 700 mila euro. Proprietà immobiliari riconducibili al politico sarebbero poi sparse sia a San Marino che all’estero.