Trentuno milioni di euro destinati all’edilizia scolastica regionale, ma perché l’Emilia Romagna abbia davvero scuole più belle, più sicure o più nuove bisognerà attendere il prossimo anno. Almeno, per il piano di ristrutturazione degli edifici scolastici varato dal governo di Matteo Renzi. A luglio, infatti, da Roma è arrivato il via libera a smobilitare fondi per tinteggiare, mettere in sicurezza o costruire nuovi istituti sul territorio nazionale, ma non tutti i Comuni emiliano romagnoli hanno già ricevuto le risorse. E se c’è chi ha approfittato dell’estate per concludere qualche opera di manutenzione, per gli interventi più significativi si dovrà attendere la fine del 2014. O il 2015. Per #scuolebelle, piccola manutenzione, per cui l’Emilia Romagna ha ricevuto 7,5 milioni di euro assegnati dal Miur direttamente alle scuole, #scuolesicure, cioè messa in sicurezza, 11,5 milioni di euro che il governo ha assegnato alla regione, erogati dalla delibera del Cipe dello scorso 30 giugno (anche se in molti casi i cantieri non apriranno prima del prossimo anno), e #scuolenuove, per nuovi edifici. In questo caso le risorse, 12,4 milioni di euro circa, non verranno dallo Stato ma dagli enti locali, che saranno in grado di utilizzarli grazie allo sblocco del patto di stabilità, ma nel 2015.
Per quanto riguarda, invece, i piccoli interventi di manutenzione, finanziati con la parte del piano di edilizia scolastica denominata #scuolebelle, secondo l’Ufficio scolastico regionale, in Emilia Romagna, sono 36 le scuole che hanno ultimato i lavori, su 178 istituti finanziati. Dalla verniciatura di pareti e infissi, alle piccole riparazioni, dalla riparazione di attrezzature didattiche al giardinaggio, infatti, le opere sono state portate a termine in 30 scuole della provincia di Bologna, 4 nel modenese, 1 nel territorio di Piacenza e 1 a Massa Lombarda (Ra). Attualmente, poi, sono in corso 1 interventi e altri 3 già programmati si concluderanno entro il 13 settembre 2014. A partire dalla seconda metà di settembre 2014 verranno avviati i lavori nelle restanti scuole, che si concluderanno entro il mese di dicembre 2014. In tutto, il piano Renzi nel 2014 prevede finanziamenti per 88 istituti su 513 nella provincia di Bologna, 6 su 259 in quella di Forlì, 26 su 377 nel modenese, 4 su 200 nel piacentino, 35 su 174 nell’area di Ravenna, 12 su 249 in quella di Reggio Emilia 8 su 188 nel riminese.
A Bomporto, in provincia di Modena, Comune terremotato e alluvionato si fa fatica a capire a quanto ammontino i fondi che il governo manderà da Roma per ristrutturare la scuola media Alessandro Volta. “Noi siamo stati designati per ricevere un finanziamento da 145.000 euro”, spiega il sindaco Alberto Borghi, “ma non sappiamo se quei fondi siano ‘netti’, o se invece dal totale si debbano sottrarre i 40.000 euro già spesi per effettuare un primo intervento alla scuola. Il progetto, comunque, è pronto, e non appena riceveremo il via libera da Roma apriremo il cantiere”. In provincia di Piacenza, ad Alseno come ad Agazzano, i soldi stanziati dal governo, 35.000 per il primo Comune, 54.000 per il secondo, non bastano a finanziare gli interventi di cui le scuole primarie avrebbero bisogno, mentre il capoluogo aspetta i fondi di Roma (54.720 euro) per poter costruire una rampa d’accesso per disabili all’esterno delle medie Alighieri. In compenso sempre l’amministrazione di Piacenza ha ricevuto uno stanziamento da 600.000 euro nell’ambito di #scuolenuove, e cioè per il nido Vaiarini, chiuso a partire da quest’anno proprio a causa delle condizioni dell’edificio, e 14.000 euro da #scuolebelle. “Stiamo predisponendo la documentazione relativa ai progetti”, spiega l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Cisini, “ed entro il 15 ottobre presenteremo la progettazione esecutiva delle Vaiarini”.
Stesso discorso a Cesena, dove l’amministrazione aspetta i 27.000 euro che il governo Renzi ha stanziato per la scuola primaria Carducci. Paradossalmente, spiega il Comune, il progetto che la città aveva segnalato al ministero nei giorni in cui il premier democratico invitava l’Italia a spedire a Roma problemi e progetti relativi all’edilizia scolastica, quello, cioè, (economicamente cospicuo) relativo alle scuole San Vittore, è stato escluso dal piano varato a luglio, tuttavia almeno i fondi per le #scuolebelle, 15.400 euro, sono arrivati, e i lavori dovrebbero essere conclusi per l’inizio del nuovo anno scolastico. In provincia di Parma, a Borgo Val di Taro, il più grosso Comune dell’Appennino parmense, l’amministrazione è pronta a cominciare i lavori di ristrutturazione della scuola primaria Anna Frank, che comprendono l’adeguamento dell’impianto elettrico e la messa in sicurezza delle vetrate della palestra. “Le risorse, 109.000 euro – spiega il sindaco Diego Rossi – dovranno essere reperite nella prossima legge di stabilità. Quindi abbiamo i progetti esecutivi e siamo in attesa di una comunicazione circa i passaggi amministrativi da compiere, da parte del Miur. Dopo di che, appena avremo la certezza della disponibilità finanziaria, in 30 – 60 giorni indiremo le gare d’appalto. Il nostro obiettivo sarebbe fare i lavori durante le vacanze di Natale, ma vedremo cosa ci dirà il ministero”.
Anche Parma capoluogo non avvierà i cantieri prima del nuovo anno. Il Comune fa sapere che la richiesta presentata al governo era stata quella di allentare i lacci del patto di stabilità per poter effettuare interventi di edilizia scolastica alleprimarie Einaudi e alle medie Toscanini, cioè rimozione dell’amianto, copertura e isolamento termico (#scuolesicure), e affinché le risorse arrivino bisognerà aspettare il 2015. Situazione comune alla vicina Bondeno, in provincia di Ferrara, anch’essa vittima del terremoto, che come il resto dei Comuni del cratere da tempo lamenta i troppi limiti imposti dai vincoli di bilancio. “Per ora di fondi, 93.950 euro da #scuolesicure, non ne abbiamo ricevuti – racconta il sindacoAlan Fabbri – e tutti gli interventi di edilizia scolastica li abbiamo finanziati con le risorse della struttura commissariale o del Comune. Attendiamo”. A Ferrara, invece, si pensa ad anticipare eventualmente i soldi del governo qualora questi dovessero tardare troppo. “Se per costruire le due piattaforme elevatrici all’esterno delle scuole elementari di Francolino e di Pontelagoscuro, destinate ai bimbi con disabilità, per le quali il Miur ci ha promesso in tutto 100.000 euro, dovremo pagare in anticipo, lo faremo – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi – comunque i fondi dovrebbero già essere disponibili perché siamo in fase di gara d’appalto”.
Cantieri nel 2015 anche per Comacchio, la città dei Tre Ponti, a cui lo Stato ha riconosciuto 150.000 euro per il rifacimento del tetto delle scuole elementari Fattibello. “L’amministrazione – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Parmiani – dovrà affidare i lavori entro il 31 dicembre 2014, poi da gennaio 2015 verranno assegnate le risorse, quindi concretamente non abbiamo ancora ricevuto nulla”. #Scuolesicure nel 2015 pure a Reggio Emilia. Al capoluogo di provincia spettano 200.000 euro per interventi di manutenzione straordinaria nelle scuole elementari Pascoli, e 509.600 euro per la messa in sicurezza delle scuole dell’infanzia Pezzani. “Sicuramente – fa sapere il Comune – a prescindere da quando arriveranno i fondi, i lavori li faremo l’estate prossima, perché non è possibile ristrutturare con i bimbi che fanno lezione”. Nei prossimi mesi, invece, dovrebbe partire il cantiere alle scuole secondarie di primo grado Ricci Muratori del Comune di Ravenna, che per l’intervento conferma di aver già ricevuto i 50.000 euro previsti dallo Stato. Difficile dire, tuttavia, se sono già stati spesi i 266.000 euro che il governo ha dato a 14 scuole del territorio cittadino per opere di decoro, piccola manutenzione e ripristino funzionale: “I fondi vengono erogati dal Miur direttamente agli istituti, e ciascuno procede secondo i suoi tempi”. Anche se a Imola, Comune della provincia di Bologna, l’assessore alla Scuola Roberto Visani è già in grado di confermare che tutti i finanziamenti ministeriali sono stati impiegati per l’edilizia scolastica. “Abbiamo ricevuto 452.711 euro per la messa in sicurezza dell’Istituto comprensivo Carducci, e i lavori sono già stati ultimati. Stesso discorso per #scuolebelle, 127.400 euro erogati a 9 scuole della città”. Completamente imbiancate di fresco, poi, anche le Gianni Rodari di Crespellano, 8.400 euro di intervento pagato dallo Stato. Pure in Riviera si procede spediti. A Bellaria – Igea Marina, spesi i 15.400 euro per rendere più belle le scuole dell’infanzia Bosco Incantato e il Gabbiano, si pensa alla manutenzione straordinaria delle medie Panzini, in programma per l’autunno, mentre a Rimini il Comune ha già avviato in agosto i lavori finanziati dal governo con #scuolebelle: “134.000 euro per dieci istituti. Un bel segnale – spiega il vicesindaco Gloria Lisi – anche se sappiamo tutti che la scuola ha bisogno di ben altre risorse”.
Fuori dai finanziamenti dello Stato è rimasta invece Riccione, che pure di scuole da ristrutturare ne avrebbe almeno una: l’Istituto alberghiero “Savioli”, 830 studenti e un numero di aule insufficienti a ospitarli tutti. Problema che da tempo costringe i ragazzi a seguire le lezioni in pellegrinaggio in altre strutture, ad esempio nei sotterranei del liceo scientifico lì accanto, non sempre adatte all’attività accademica. L’istituto fa capo alla Provincia, e per questo i tempi per trovare una soluzione adeguata si sono allungati. “Tuttavia”, spiega il sindaco Renata Tosi, “a giorni metteremo a disposizione una nuova scuola media, che sarà adattata a ospitare parte degli studenti del Savioli. Quanto al piano di Renzi, i tecnici del Comune avevano, come tutti credo, presentato dei progetti, che però non hanno ricevuto alcun finanziamento. Dispiace essere stati esclusi, ma cercheremo altri fondi, regionali ed europei, per le nostre scuole”. Non c’è nel programma di intervento del presidente del Consiglio nemmeno la scuola elementare di Miramare (Rimini): la biblioteca dell’istituto è chiusa per infiltrazioni e manca una delle aule. La classe con il minor numero di bimbi finirà a fare lezione nell’auletta di sostegno, e chi avrà bisogno di un’insegnante di sostegno dovrà trovare uno spazio alternativo.
Emilia Romagna
Scuola, piano del governo alla prova dei fatti: cosa è stato fatto in Emilia Romagna
Ricomincia l'anno scolastico tra le speranze per gli annunci del presidente del Consiglio e le mancate promesse. A fine luglio sono iniziati i lavori per l'operazione "scuole belle" (150 milioni di euro per 7700 strutture). Dal 2015 arriveranno gli altri fondi per ristrutturare e costruire nuovi edifici. Ilfattoquotidiano.it vuole monitorare sul territorio come, dove e se sono stati spesi i soldi. Segnalateci le vostre storie sulla pagina Facebook "La mia scuola è"
Trentuno milioni di euro destinati all’edilizia scolastica regionale, ma perché l’Emilia Romagna abbia davvero scuole più belle, più sicure o più nuove bisognerà attendere il prossimo anno. Almeno, per il piano di ristrutturazione degli edifici scolastici varato dal governo di Matteo Renzi. A luglio, infatti, da Roma è arrivato il via libera a smobilitare fondi per tinteggiare, mettere in sicurezza o costruire nuovi istituti sul territorio nazionale, ma non tutti i Comuni emiliano romagnoli hanno già ricevuto le risorse. E se c’è chi ha approfittato dell’estate per concludere qualche opera di manutenzione, per gli interventi più significativi si dovrà attendere la fine del 2014. O il 2015. Per #scuolebelle, piccola manutenzione, per cui l’Emilia Romagna ha ricevuto 7,5 milioni di euro assegnati dal Miur direttamente alle scuole, #scuolesicure, cioè messa in sicurezza, 11,5 milioni di euro che il governo ha assegnato alla regione, erogati dalla delibera del Cipe dello scorso 30 giugno (anche se in molti casi i cantieri non apriranno prima del prossimo anno), e #scuolenuove, per nuovi edifici. In questo caso le risorse, 12,4 milioni di euro circa, non verranno dallo Stato ma dagli enti locali, che saranno in grado di utilizzarli grazie allo sblocco del patto di stabilità, ma nel 2015.
Per quanto riguarda, invece, i piccoli interventi di manutenzione, finanziati con la parte del piano di edilizia scolastica denominata #scuolebelle, secondo l’Ufficio scolastico regionale, in Emilia Romagna, sono 36 le scuole che hanno ultimato i lavori, su 178 istituti finanziati. Dalla verniciatura di pareti e infissi, alle piccole riparazioni, dalla riparazione di attrezzature didattiche al giardinaggio, infatti, le opere sono state portate a termine in 30 scuole della provincia di Bologna, 4 nel modenese, 1 nel territorio di Piacenza e 1 a Massa Lombarda (Ra). Attualmente, poi, sono in corso 1 interventi e altri 3 già programmati si concluderanno entro il 13 settembre 2014. A partire dalla seconda metà di settembre 2014 verranno avviati i lavori nelle restanti scuole, che si concluderanno entro il mese di dicembre 2014. In tutto, il piano Renzi nel 2014 prevede finanziamenti per 88 istituti su 513 nella provincia di Bologna, 6 su 259 in quella di Forlì, 26 su 377 nel modenese, 4 su 200 nel piacentino, 35 su 174 nell’area di Ravenna, 12 su 249 in quella di Reggio Emilia 8 su 188 nel riminese.
A Bomporto, in provincia di Modena, Comune terremotato e alluvionato si fa fatica a capire a quanto ammontino i fondi che il governo manderà da Roma per ristrutturare la scuola media Alessandro Volta. “Noi siamo stati designati per ricevere un finanziamento da 145.000 euro”, spiega il sindaco Alberto Borghi, “ma non sappiamo se quei fondi siano ‘netti’, o se invece dal totale si debbano sottrarre i 40.000 euro già spesi per effettuare un primo intervento alla scuola. Il progetto, comunque, è pronto, e non appena riceveremo il via libera da Roma apriremo il cantiere”. In provincia di Piacenza, ad Alseno come ad Agazzano, i soldi stanziati dal governo, 35.000 per il primo Comune, 54.000 per il secondo, non bastano a finanziare gli interventi di cui le scuole primarie avrebbero bisogno, mentre il capoluogo aspetta i fondi di Roma (54.720 euro) per poter costruire una rampa d’accesso per disabili all’esterno delle medie Alighieri. In compenso sempre l’amministrazione di Piacenza ha ricevuto uno stanziamento da 600.000 euro nell’ambito di #scuolenuove, e cioè per il nido Vaiarini, chiuso a partire da quest’anno proprio a causa delle condizioni dell’edificio, e 14.000 euro da #scuolebelle. “Stiamo predisponendo la documentazione relativa ai progetti”, spiega l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Cisini, “ed entro il 15 ottobre presenteremo la progettazione esecutiva delle Vaiarini”.
Stesso discorso a Cesena, dove l’amministrazione aspetta i 27.000 euro che il governo Renzi ha stanziato per la scuola primaria Carducci. Paradossalmente, spiega il Comune, il progetto che la città aveva segnalato al ministero nei giorni in cui il premier democratico invitava l’Italia a spedire a Roma problemi e progetti relativi all’edilizia scolastica, quello, cioè, (economicamente cospicuo) relativo alle scuole San Vittore, è stato escluso dal piano varato a luglio, tuttavia almeno i fondi per le #scuolebelle, 15.400 euro, sono arrivati, e i lavori dovrebbero essere conclusi per l’inizio del nuovo anno scolastico. In provincia di Parma, a Borgo Val di Taro, il più grosso Comune dell’Appennino parmense, l’amministrazione è pronta a cominciare i lavori di ristrutturazione della scuola primaria Anna Frank, che comprendono l’adeguamento dell’impianto elettrico e la messa in sicurezza delle vetrate della palestra. “Le risorse, 109.000 euro – spiega il sindaco Diego Rossi – dovranno essere reperite nella prossima legge di stabilità. Quindi abbiamo i progetti esecutivi e siamo in attesa di una comunicazione circa i passaggi amministrativi da compiere, da parte del Miur. Dopo di che, appena avremo la certezza della disponibilità finanziaria, in 30 – 60 giorni indiremo le gare d’appalto. Il nostro obiettivo sarebbe fare i lavori durante le vacanze di Natale, ma vedremo cosa ci dirà il ministero”.
Anche Parma capoluogo non avvierà i cantieri prima del nuovo anno. Il Comune fa sapere che la richiesta presentata al governo era stata quella di allentare i lacci del patto di stabilità per poter effettuare interventi di edilizia scolastica alleprimarie Einaudi e alle medie Toscanini, cioè rimozione dell’amianto, copertura e isolamento termico (#scuolesicure), e affinché le risorse arrivino bisognerà aspettare il 2015. Situazione comune alla vicina Bondeno, in provincia di Ferrara, anch’essa vittima del terremoto, che come il resto dei Comuni del cratere da tempo lamenta i troppi limiti imposti dai vincoli di bilancio. “Per ora di fondi, 93.950 euro da #scuolesicure, non ne abbiamo ricevuti – racconta il sindacoAlan Fabbri – e tutti gli interventi di edilizia scolastica li abbiamo finanziati con le risorse della struttura commissariale o del Comune. Attendiamo”. A Ferrara, invece, si pensa ad anticipare eventualmente i soldi del governo qualora questi dovessero tardare troppo. “Se per costruire le due piattaforme elevatrici all’esterno delle scuole elementari di Francolino e di Pontelagoscuro, destinate ai bimbi con disabilità, per le quali il Miur ci ha promesso in tutto 100.000 euro, dovremo pagare in anticipo, lo faremo – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi – comunque i fondi dovrebbero già essere disponibili perché siamo in fase di gara d’appalto”.
Cantieri nel 2015 anche per Comacchio, la città dei Tre Ponti, a cui lo Stato ha riconosciuto 150.000 euro per il rifacimento del tetto delle scuole elementari Fattibello. “L’amministrazione – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Parmiani – dovrà affidare i lavori entro il 31 dicembre 2014, poi da gennaio 2015 verranno assegnate le risorse, quindi concretamente non abbiamo ancora ricevuto nulla”. #Scuolesicure nel 2015 pure a Reggio Emilia. Al capoluogo di provincia spettano 200.000 euro per interventi di manutenzione straordinaria nelle scuole elementari Pascoli, e 509.600 euro per la messa in sicurezza delle scuole dell’infanzia Pezzani. “Sicuramente – fa sapere il Comune – a prescindere da quando arriveranno i fondi, i lavori li faremo l’estate prossima, perché non è possibile ristrutturare con i bimbi che fanno lezione”. Nei prossimi mesi, invece, dovrebbe partire il cantiere alle scuole secondarie di primo grado Ricci Muratori del Comune di Ravenna, che per l’intervento conferma di aver già ricevuto i 50.000 euro previsti dallo Stato. Difficile dire, tuttavia, se sono già stati spesi i 266.000 euro che il governo ha dato a 14 scuole del territorio cittadino per opere di decoro, piccola manutenzione e ripristino funzionale: “I fondi vengono erogati dal Miur direttamente agli istituti, e ciascuno procede secondo i suoi tempi”. Anche se a Imola, Comune della provincia di Bologna, l’assessore alla Scuola Roberto Visani è già in grado di confermare che tutti i finanziamenti ministeriali sono stati impiegati per l’edilizia scolastica. “Abbiamo ricevuto 452.711 euro per la messa in sicurezza dell’Istituto comprensivo Carducci, e i lavori sono già stati ultimati. Stesso discorso per #scuolebelle, 127.400 euro erogati a 9 scuole della città”. Completamente imbiancate di fresco, poi, anche le Gianni Rodari di Crespellano, 8.400 euro di intervento pagato dallo Stato. Pure in Riviera si procede spediti. A Bellaria – Igea Marina, spesi i 15.400 euro per rendere più belle le scuole dell’infanzia Bosco Incantato e il Gabbiano, si pensa alla manutenzione straordinaria delle medie Panzini, in programma per l’autunno, mentre a Rimini il Comune ha già avviato in agosto i lavori finanziati dal governo con #scuolebelle: “134.000 euro per dieci istituti. Un bel segnale – spiega il vicesindaco Gloria Lisi – anche se sappiamo tutti che la scuola ha bisogno di ben altre risorse”.
Fuori dai finanziamenti dello Stato è rimasta invece Riccione, che pure di scuole da ristrutturare ne avrebbe almeno una: l’Istituto alberghiero “Savioli”, 830 studenti e un numero di aule insufficienti a ospitarli tutti. Problema che da tempo costringe i ragazzi a seguire le lezioni in pellegrinaggio in altre strutture, ad esempio nei sotterranei del liceo scientifico lì accanto, non sempre adatte all’attività accademica. L’istituto fa capo alla Provincia, e per questo i tempi per trovare una soluzione adeguata si sono allungati. “Tuttavia”, spiega il sindaco Renata Tosi, “a giorni metteremo a disposizione una nuova scuola media, che sarà adattata a ospitare parte degli studenti del Savioli. Quanto al piano di Renzi, i tecnici del Comune avevano, come tutti credo, presentato dei progetti, che però non hanno ricevuto alcun finanziamento. Dispiace essere stati esclusi, ma cercheremo altri fondi, regionali ed europei, per le nostre scuole”. Non c’è nel programma di intervento del presidente del Consiglio nemmeno la scuola elementare di Miramare (Rimini): la biblioteca dell’istituto è chiusa per infiltrazioni e manca una delle aule. La classe con il minor numero di bimbi finirà a fare lezione nell’auletta di sostegno, e chi avrà bisogno di un’insegnante di sostegno dovrà trovare uno spazio alternativo.
Lady Etruria
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Sankt Moritz, 13 mar. -(Adnkronos) - La prima tappa della Coppa delle Alpi by 1000 Miglia 2025, partita da Brescia alle 9:00 di stamattina, è in conclusione. La classifica aggiornata alla Prova di Media sul Passo Eira vede Francesco e Giuseppe di Petra in testa a bordo della loro Fiat 508C del 1938, seguiti da Belotti-Plebani sulla Bugatti T 37 A del 1927 e da un’altra 508C ma del 1937, quella di Aliverti-Polini. Conclusa la sosta per il pranzo a Tirano, gli equipaggi hanno iniziato a risalire la Valtellina toccando prima Grosio, con la vista del Castello Vecchio di San Faustino sullo sfondo, e poi Bormio, che ha ospitato un controllo timbro in pieno centro storico. Una volta lasciata alle spalle la cittadina, hanno iniziato a profilarsi i primi scorci imbiancati. Ben presto, gli equipaggi si sono visti immersi in un panorama completamente innevato, reso ancor più bello dalla luce del sole del pomeriggio.
Sul Passo Eira, ad un’altitudine di 2000 metri, si è tenuta la prima Prova di Media della manifestazione, dopodiché il convoglio è giunto a Livigno, che ha accolto i piloti per un coffee break nella Piazza del Comune. Il benvenuto del centro cittadino è stato caloroso, con una folla entusiasta che si è riunita nei pressi dell’arco all’arrivo nella cittadina, partner della Coppa delle Alpi 2025. Costeggiando il lago di Livigno, ghiacciato dalle rigide temperature invernali, gli equipaggi sono entrati in Svizzera passando dal tunnel Munt la Schera. Le vetture sono infine giunte a St. Moritz, primo traguardo di tappa della Coppa delle Alpi 2025.
Lasciandosi alle spalle la Torre Pendente di San Maurizio, hanno effettuato le ultime prove di giornata e, dopo aver costeggiato il lago di St. Moritz, sono finalmente giunte al Controllo Orario finale nella centralissima via Serlas sotto una consistente nevicata.
Verona, 13 mar. - (Adnkronos) - "Abbiamo voluto e portato all’interno di una manifestazione fieristica un progetto di natura sociale, per la prima volta in assoluto, in quanto non era mai accaduto che si dedicasse un intero padiglione alla fiera del sociale. Lo abbiamo fatto per la prima volta in occasione del primo evento di LetExpo, e ora siamo alla quarta edizione. Siamo partiti con tre organizzazioni tra fondazioni e associazioni: Fondazione Grimaldi, la Comunità Lautari e l’ospedale pediatrico Santobono Pausilipon, con la sua Fondazione. Oggi sono più di 50 organizzazioni, c’è stata una crescita esponenziale. Sono felice di aver condiviso tutte queste annate con il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha condiviso con noi questi momenti”. Lo ha detto Eugenio Grimaldi, executive manager del Gruppo Grimaldi e presidente di Alis per il Sociale alla quarta edizione di LetExpo, la fiera di riferimento per i trasporti, la logistica, i servizi alle imprese e la sostenibilità, in programma a Verona fino al 14 marzo. La fiera è promossa da Alis in collaborazione con Veronafiere, LetExpo rappresenta l’evento nazionale e internazionale di riferimento della filiera, con un focus sulle attuali dinamiche geopolitiche e sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
“Il ministro Locatelli ha ascoltato le istanze di queste fondazioni e organizzazioni, ci ha invitato a Palazzo Chigi, dove abbiamo avuto modo di parlare delle loro criticità e ascoltandole credo che nei nuovi decreti abbiano potuto portare e sollevare delle linee guida presenti oggi in questi nuovi decreti. Quindi, rappresenta un risultato tangibile che ci dà grande soddisfazione - afferma Grimaldi - Ho avuto la percezione anche di una crescita per i prossimi anni e questo dà sicuramente grande soddisfazione e ancora più voglia di lavorare”.
“E’ stato un momento di grande soddisfazione aver avuto momenti di condivisione con i gruppi del ministero della Difesa, come l’esercizio, che hanno partecipato in senso attivo non solo nel padiglione, dove c'è l'organizzazione del Ministero della Difesa, ma si sono avvicinati al padiglione 1, dedicato al sociale - spiega - Già abbiamo condiviso che l'anno prossimo avremo una partecipazione anche all’interno dell’organizzazione da parte loro. Abbiamo avuto anche l'Aeronautica militare, che con la Fanfara ha aperto il padiglione nella giornata inaugurale”. “Voglio ringraziare tutte le imprese, che rappresentano il senso di questo evento e le aziende che hanno già portato a termine alcuni progetti con la Comunità Lautari e con la Fondazione Grimaldi, ma soprattutto che hanno portato a compimento già con la Fondazione Santobono. C'è un senso pratico e tangibile del lavoro espresso in questo padiglione e in questa fiera, che porta sicuramente dei risultati nel terzo settore, dove ci sono i più fragili”, conclude Grimaldi.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Cresce la consapevolezza degli italiani verso la sostenibilità alimentare. A testimoniarlo è la recente indagine 'Le scelte alimentari degli italiani tra sostenibilità e consumo: percezioni e preferenze verso i prodotti certificati' commissionata a Consumerismo No Profit da Findus e presentata oggi durante un incontro svoltosi presso l’Acquario Civico di Milano.
Secondo il sondaggio, quasi 7 consumatori su 10 (il 68% degli intervistati) considera la sostenibilità un fattore importante, con quasi il 20% che la ritiene un driver fondamentale nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare. Inoltre, l’indagine evidenzia come le abitudini d’acquisto stiano cambiando: rispetto a 10 anni fa, il 66% degli intervistati dichiara di aver aumentato la propria attenzione nei confronti di prodotti certificati sostenibili e 2 italiani su 10 li cercano attivamente al supermercato. Quasi la metà degli intervistati (46%) dichiara di leggere spesso le etichette per verificare la provenienza e la filiera dei prodotti alimentari, il 26% lo fa sempre.
Per quanto riguarda i prodotti certificati sostenibili, 1 italiano su 10 (12%) li sceglie sempre, mentre il 71% li acquista occasionalmente, approfittando di offerte e promozioni, dimostrando una predisposizione selettiva che spesso dipende dal prezzo. Quando si tratta di prodotti ittici, la qualità e la freschezza rimangono il principale fattore di scelta per il 64% degli intervistati, seguiti dalla provenienza del pesce (59%) e dal prezzo (51%). Ma è da segnalare anche che 1 consumatore su 4 (26%) indica le certificazioni di sostenibilità come un criterio determinante nella scelta dei prodotti ittici, un dato che suggerisce come le certificazioni stiano entrando tra i criteri di scelta, seppure ci sia da continuare a lavorare.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Cresce la consapevolezza degli italiani verso la sostenibilità alimentare. A testimoniarlo è la recente indagine 'Le scelte alimentari degli italiani tra sostenibilità e consumo: percezioni e preferenze verso i prodotti certificati' commissionata a Consumerismo No Profit da Findus e presentata oggi durante un incontro svoltosi presso l’Acquario Civico di Milano.
Secondo il sondaggio, quasi 7 consumatori su 10 (il 68% degli intervistati) considera la sostenibilità un fattore importante, con quasi il 20% che la ritiene un driver fondamentale nella scelta dei prodotti alimentari da acquistare. Inoltre, l’indagine evidenzia come le abitudini d’acquisto stiano cambiando: rispetto a 10 anni fa, il 66% degli intervistati dichiara di aver aumentato la propria attenzione nei confronti di prodotti certificati sostenibili e 2 italiani su 10 li cercano attivamente al supermercato. Quasi la metà degli intervistati (46%) dichiara di leggere spesso le etichette per verificare la provenienza e la filiera dei prodotti alimentari, il 26% lo fa sempre.
Per quanto riguarda i prodotti certificati sostenibili, 1 italiano su 10 (12%) li sceglie sempre, mentre il 71% li acquista occasionalmente, approfittando di offerte e promozioni, dimostrando una predisposizione selettiva che spesso dipende dal prezzo. Quando si tratta di prodotti ittici, la qualità e la freschezza rimangono il principale fattore di scelta per il 64% degli intervistati, seguiti dalla provenienza del pesce (59%) e dal prezzo (51%). Ma è da segnalare anche che 1 consumatore su 4 (26%) indica le certificazioni di sostenibilità come un criterio determinante nella scelta dei prodotti ittici, un dato che suggerisce come le certificazioni stiano entrando tra i criteri di scelta, seppure ci sia da continuare a lavorare.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Gruppo Webuild ha chiuso il 2024 con risultati record, superando gli impegnativi obiettivi previsti per l’anno grazie a una crescita a doppia cifra, con ricavi pari a 12 miliardi (+20% sul 2023) mentre l'Ebitda ammonta a 967 milioni (+18%, rispetto a una guidance fissata sopra i 900 milioni), corrispondente a un margine del’8,1%. Il gruppo sottolinea come la struttura finanziaria si è rafforzata ulteriormente mantenendo per il quarto anno consecutivo una posizione di cassa netta, che si attesta a 1.445 milioni nel 2024 (ben superiore agli oltre 400 milioni fissati nella guidance) mentre la leva finanziaria si è ridotta a 2,9x, attestandosi ad un livello migliore rispetto ai principali player internazionali di settore.
La crescita - si sottolinea - è trainata dallo sviluppo delle attività in Italia (Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria MilanoGenova e Verona-Padova, Alta Velocità ferroviaria Napoli-Bari e Palermo-Catania-Messina), in Australia (Snowy Hydro 2.0, SSTOM Sydney Metro, Perdaman e North East Link di Melbourne) e in Arabia Saudita (Trojena Dams e Connector South).
Il Gruppo ha continuato a consolidare la propria leadership in Italia e nei principali mercati internazionali, tra cui Europa, Australia, Stati Uniti e Medio Oriente, che nel 2024 hanno contribuito per oltre il 90% ai ricavi, a conferma del proseguimento dell’impegno nella politica di de-risking.
A fine 2024 il portafoglio ordini totale di Weibuld risultava pari a 63,2 miliardi di euro, di cui 54,3 miliardi relativi a construction e 8,9 miliardi riferiti a concessions e operation & maintenance. Il backlog construction - si sottolinea in una nota - "si conferma tra i più alti rispetto ai principali peers europei nel segmento construction". Peraltro, ricorda Webuild, circa il 90% del backlog construction del Gruppo è relativo a progetti legati all’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. In termini di geografie il portafoglio ordini risulta prevalentemente distribuito tra Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti, Medio Oriente ed Australia - principalmente in segmenti legati alla mobilità sostenibile quali l’alta velocità, il settore ferroviario e il settore stradale - portando i progetti in queste geografie a quasi il 90% del backlog construction.
Alla luce dei risultati record raggiunti nel 2024, ma anche "del consolidato posizionamento in un mercato in forte espansione e della robusta piattaforma costruita nel tempo", Webuild ha rivisto al rialzo i target 2025, definiti nel piano "Roadmap al 2025 – The Future is Now", che già prevedevano obiettivi ambiziosi. La nuova guidance prevede per il 2025 ricavi superiori a 12,5 miliardi (il target precedente era di 10,5-11 miliardi), un Ebitda maggiore di 1,1 miliardi, rispetto ad un precedente target di €990-1.050 milioni, e una solida cassa netta superiore a 700 milioni, rispetto all’indicazione di una cassa netta positiva.
Webuild ha chiuso il 2024 con un utile netto attribuibile ai Soci della Controllante adjusted di 247 milioni di euro contro i 236 milioni del 2023.Il risultato prima delle imposte adjusted si attesta a 434 milioni con un aumento del 10% rispetto all’esercizio precedente mentre le Imposte sul reddito adjusted ammontano a 181 milioni. La Posizione finanziaria netta delle attività continuative al 31 dicembre 2024 era positiva per 1.445 (€1.431 milioni al 31 dicembre 2023), registrando un risultato superiore alle attese. Questo risultato - si sottolinea in una nota - "conferma l’efficacia delle strategie adottate per ottimizzare la gestione del capitale circolante e riflette i successi commerciali conseguiti dal Gruppo anche nel 2024, assumendo ancora maggiore rilevanza alla luce degli investimenti in dotazioni tecniche e beni in leasing (970 milioni) per l’avvio dei grandi progetti in corso".
A fine esercizio l’indebitamento lordo, al netto dell’effetto temporaneo di incremento del debito legato all’operazione di liability management di ottobre 2024, si attesta a 2,765 miliardi (2,609 miliardi nel 2023), con un rapporto Indebitamento lordo/EBITDA di 2,9x, in riduzione rispetto al dato di 3,2x al 31 dicembre 2023. Alla luce dei risultati nell'assemblea che sarà convocata per il 16 aprile sarà proposto un dividendo di 0,081 euro per azione ordinaria (+14%) e di 0,26 euro per ciascuna azione di risparmio.
Napoli, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - In una Campania in crescita, ma ancora segnata dal fenomeno della fuga di talenti, il legame tra formazione universitaria e sviluppo economico diventa cruciale. Se ne è discusso presso la Sala D’Amato dell’Unione Industriale Napoli, durante l’evento 'Muoversi nelle professioni e sul territorio', promosso dalla Luiss e dedicato alle lauree magistrali dell’Ateneo.
“La Luiss lavora in prima linea per costruire corsi di laurea magistrale strettamente legati alle necessità del mercato del lavoro. Pur avendo sede a Roma, dedichiamo particolare attenzione alla Campania, seconda regione di provenienza dei nostri studenti e territorio ricco di opportunità nei settori chiave come turismo, agroalimentare e aerospazio. Il nostro obiettivo è collaborare con le imprese campane affinché i nostri studenti possano realizzarsi professionalmente all’interno di esse, raggiungendo posizioni apicali”, ha spiegato Enzo Peruffo, Dean della Graduate School Luiss e responsabile dello sviluppo dei percorsi magistrali dell’Ateneo.
Durante l’incontro sono state illustrate anche le caratteristiche dell’offerta formativa Luiss: “E' importante farsi guidare dalle proprie passioni e dai propri interessi, ma anche essere pronti a sviluppare nuove competenze trasversali, saper dialogare con l’intelligenza artificiale con solide competenze verticali e lavorare sulle life skills, le cosiddette competenze della vita. Solo così si potranno affrontare le trasformazioni attuali e future. Per noi è fondamentale interagire con tutte le realtà del territorio, da cui traiamo spunto per disegnare un’offerta formativa sempre più aderente alle esigenze del mercato del lavoro. Il nostro obiettivo è formare studenti altamente preparati, motivati e appassionati, in grado non solo di entrare nel mondo del lavoro, ma di costruire percorsi di carriera soddisfacenti e di successo”.
Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Si è conclusa oggi la terza edizione del Welfare day evento di riferimento per il mondo del welfare aziendale, organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, player globale leader nei benefit aziendali e nell’employee engagement. La giornata, ospitata presso Palazzo dell’Informazione in Roma e trasmessa in diretta su www.comunicazioneitaliana.tv, ha offerto spunti concreti su come le imprese possano integrare il welfare nelle proprie strategie, favorendo sostenibilità, engagement dei dipendenti e innovazione.
L'evento si è aperto con il Keynote Speech di Pluxee Italia, in cui Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo - rispettivamente Chief Growth Officer e Managing Director di Pluxee Italia - hanno evidenziato come il welfare aziendale stia evolvendo in una strategia collettiva, guidata dalla digitalizzazione e dalla crescente personalizzazione dei servizi. Attraverso dati e case study, è emerso come la tecnologia stia rivoluzionando la gestione del benessere dei dipendenti, rendendolo più accessibile ed efficace. Durante l’evento Pluxee ha presentato anche la nuova piattaforma welfare: un’innovazione che amplia l’offerta dei servizi offerti, basata su flessibilità, accessibilità e ampiezza del network.
Nel corso delle tre sessioni talk show, con la partecipazione di Chro, welfare manager e altre figure hr chiave di aziende del Paese, sono stati affrontati alcuni dei temi più rilevanti per il futuro del welfare. Nel primo, 'Welfare strategico: l’alleanza tra hr e business e la creazione di valore sostenibile', con la conduzione di Esther Intile di Enel Group, è stato approfondito il legame tra il welfare aziendale e la sostenibilità delle imprese. Tra i punti emersi, la necessità di un approccio integrato tra hr e business per massimizzare l’impatto positivo del welfare sulla produttività e sulla retention dei talenti.
Nel secondo panel, “Il ruolo dei benefit aziendali all'interno della strategia di welfare”, si è discusso di come i benefit siano passati da strumenti standardizzati a soluzioni sempre più personalizzate, grazie all’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e all’uso di piattaforme digitali. Relatori e relatrici hanno sottolineato l'importanza di costruire un ecosistema aziendale basato sulla flessibilità e sull’inclusione, ma hanno anche posto l’accento su una criticità diffusa: troppi dipendenti non conoscono o non sfruttano i benefit a loro disposizione. Servono quindi strategie di comunicazione più efficaci per favorire un reale engagement.
Il terzo e ultimo talk show, “La centralità del welfare nelle strategie di attraction e retention”, ha posto l’attenzione sulla crescente importanza del welfare come strumento di attrazione e fidelizzazione dei talenti. Tra le best practice emerse, il rafforzamento di benefit legati alla salute, al sostegno alla genitorialità e al benessere psicologico, aspetti ormai fondamentali per le nuove generazioni di lavoratori.
La sfida è coniugare ascolto e personalizzazione, superando l’approccio one-size-fits-all e costruendo soluzioni di welfare sempre più dinamiche, scalabili e in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro. Un welfare aziendale davvero efficace non solo migliora il benessere di lavoratori e lavoratrici, ma genera un impatto positivo sull'intera organizzazione, contribuendo alla sostenibilità e alla crescita nel lungo periodo. Durante l’evento hanno condiviso la loro esperienza le seguenti aziende: Altergon Italia, Atac, Eidosmedia, Fater, Fedegroup, Fendi, Hewlett Packard Enterprise, Philip Morris International, Procter & Gamble, Rheinmetall Italia, Ria Money Transfer e Tim. L’evento potrà a breve essere riascoltato su www.comunicazione.tv. L’appuntamento con il Welfare day si rinnova per il 2026, con l’obiettivo di continuare a tracciare il futuro del welfare aziendale in Italia.