Bisogna ancora aspettare i risultati delle analisi ufficiali, che arriveranno non prima di un mese. Ma c’è un particolare che fornisce poche ma chiare certezze sulle cause dello spiaggiamento di 7 capodogli avvenuto venerdì 12 settembre sulla spiaggia di Vasto (Chieti). “Non mi sbilancio, ma il ritrovamento del gas nei vasi sanguigni dei cetacei lascia pochi dubbi sul fatto che il disorientamento sia stato provocato da cause umane”. Ne è convinto Giuseppe Notarbartolo di Sciara, uno dei massimi ecologi marini italiani, contattato da ilfattoquotidiano.it. Il gas, secondo il presidente dell’Istituto di ricerca Tethys e blogger del fatto.it, conferma che “con ogni probabilità il gruppo ha compiuto una riemersione troppo rapida che ha fatto sì che i capidogli rimanessero intrappolati nei bassi fondali” di Punta Penne, nella Riserva naturale di Punta Aderci. Una riemersione non corretta che ha provocato un’embolia ai mammiferi (simile a quello che avviene ai sub colpiti dopo una mancata decompressione), che per tre dei sette esemplari (tutte femmine, di cui una incinta) è stata fatale, mentre gli altri quattro sono riusciti a riprendere il largo grazie alle operazioni di soccorso durate ore.
Ma da cosa è stata provocata questa riemersione rapida? “Se non fosse stato trovato il gas – dice Notarbartolo di Sciara – avremmo potuto pensare anche a cause naturali, capita che il gruppo si perda, magari per soccorrere un esemplare. Ma il dettaglio fa pensare che i sette siano stati ‘traumatizzati’ da un’emissione sonora di origine antropica sottomarina che li ha spinti a una riemersione scorretta, ma, ripeto, bisogna aspettare le analisi definitive”. Adesso, bisogna capire da dove provenga questa “emissione”. Da lunedì 15 settembre l’equipe coordinata da Sandro Mazzariol, del Cert (Cetacean stranding Emergency Response Team) dell’Università di Padova, inizierà il lavoro di raccolta dati per effettuare la necroscopia sui resti dei tre cetacei e fare luce sullo spiaggiamento. Mazzariol “non esclude nulla”. Ma secondo Notarbartolo di Sciara esistono due operazioni – attuate dalla mano dell’uomo – che possono disorientare in mare i mammiferi: l’air-gun e le onde sonore delle navi militari.
L’air-gun – contro cui puntano il dito il presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco, e il Centro studi cetacei onlus – è una tecnica che consente alle navi di ispezionare i fondali marini per capire cosa contiene il sottosuolo, ed è particolarmente utilizzata dalle aziende che affollano la dorsale Adriatica a caccia di giacimenti petroliferi. Si tratta di spari fortissimi e continui di aria compressa che mandano onde riflesse da cui vengono poi estrapolati i dati sulla composizione del fondale. Questa tecnica però può essere molta dannosa per la fauna marina, perché può causare lesioni, e soprattutto la perdita dell’udito o dell’orientamento.
L’altra causa dello spiaggiamento – ragiona l’ecologo marino – potrebbe essere provocata dai “sonar delle navi militari”. Anche secondo Fabrizia Arduini, referente energia per il Wwf Abruzzo, la propagazione del suono in mare – specialmente a bassa intensità – ha “conseguenze devastanti per il mare” ed è “causa diretta di spiaggiamenti di massa e di emorragie per la risalita eccessivamente rapida degli animali spaventati da suoni mai sentiti in mare”, scrive Arduini sul sito dell’associazione. Non è la prima volta che lungo la costa adriatica si verifica uno spiaggiamento di capodogli, il secondo più grave avvenuto nel Mediterraneo. Il peggiore avvenne il 10 dicembre 2009 in Puglia, quando ancora sette cetacei si arenarono sul litorale garganico tra Ischitella e Cagnano Varano e qui morirono, mentre altri due riuscirono a prendere il largo.
Al di là delle cause che vanno ancora accertate, serve – dice Notarbartolo – “più trasparenza e una volontà sincera di collaborazione tra chi usa il mare sia per scopi militari che per ricerca di idrocarburi, ed esperti della biodiversità”. Il presidente dell’Istituto di ricerca Tethys sottolinea comunque che “non bisogna assolutamente vietare le estrazioni e le ricerche, ma allo stesso tempo non bisogna compromettere le vere ricchezze del mare”.
Ambiente & Veleni
Capodogli spiaggiati, esperto: “Pochi dubbi sul fatto che morte sia causata dall’uomo”
Per Giuseppe Notarbartolo di Sciara, tra i massimi ecologi marini, il disorientamento avvenuto in Abruzzo potrebbe essere stato causato "o dall'air-gun o da sonar militari"
Bisogna ancora aspettare i risultati delle analisi ufficiali, che arriveranno non prima di un mese. Ma c’è un particolare che fornisce poche ma chiare certezze sulle cause dello spiaggiamento di 7 capodogli avvenuto venerdì 12 settembre sulla spiaggia di Vasto (Chieti). “Non mi sbilancio, ma il ritrovamento del gas nei vasi sanguigni dei cetacei lascia pochi dubbi sul fatto che il disorientamento sia stato provocato da cause umane”. Ne è convinto Giuseppe Notarbartolo di Sciara, uno dei massimi ecologi marini italiani, contattato da ilfattoquotidiano.it. Il gas, secondo il presidente dell’Istituto di ricerca Tethys e blogger del fatto.it, conferma che “con ogni probabilità il gruppo ha compiuto una riemersione troppo rapida che ha fatto sì che i capidogli rimanessero intrappolati nei bassi fondali” di Punta Penne, nella Riserva naturale di Punta Aderci. Una riemersione non corretta che ha provocato un’embolia ai mammiferi (simile a quello che avviene ai sub colpiti dopo una mancata decompressione), che per tre dei sette esemplari (tutte femmine, di cui una incinta) è stata fatale, mentre gli altri quattro sono riusciti a riprendere il largo grazie alle operazioni di soccorso durate ore.
Ma da cosa è stata provocata questa riemersione rapida? “Se non fosse stato trovato il gas – dice Notarbartolo di Sciara – avremmo potuto pensare anche a cause naturali, capita che il gruppo si perda, magari per soccorrere un esemplare. Ma il dettaglio fa pensare che i sette siano stati ‘traumatizzati’ da un’emissione sonora di origine antropica sottomarina che li ha spinti a una riemersione scorretta, ma, ripeto, bisogna aspettare le analisi definitive”. Adesso, bisogna capire da dove provenga questa “emissione”. Da lunedì 15 settembre l’equipe coordinata da Sandro Mazzariol, del Cert (Cetacean stranding Emergency Response Team) dell’Università di Padova, inizierà il lavoro di raccolta dati per effettuare la necroscopia sui resti dei tre cetacei e fare luce sullo spiaggiamento. Mazzariol “non esclude nulla”. Ma secondo Notarbartolo di Sciara esistono due operazioni – attuate dalla mano dell’uomo – che possono disorientare in mare i mammiferi: l’air-gun e le onde sonore delle navi militari.
L’air-gun – contro cui puntano il dito il presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco, e il Centro studi cetacei onlus – è una tecnica che consente alle navi di ispezionare i fondali marini per capire cosa contiene il sottosuolo, ed è particolarmente utilizzata dalle aziende che affollano la dorsale Adriatica a caccia di giacimenti petroliferi. Si tratta di spari fortissimi e continui di aria compressa che mandano onde riflesse da cui vengono poi estrapolati i dati sulla composizione del fondale. Questa tecnica però può essere molta dannosa per la fauna marina, perché può causare lesioni, e soprattutto la perdita dell’udito o dell’orientamento.
L’altra causa dello spiaggiamento – ragiona l’ecologo marino – potrebbe essere provocata dai “sonar delle navi militari”. Anche secondo Fabrizia Arduini, referente energia per il Wwf Abruzzo, la propagazione del suono in mare – specialmente a bassa intensità – ha “conseguenze devastanti per il mare” ed è “causa diretta di spiaggiamenti di massa e di emorragie per la risalita eccessivamente rapida degli animali spaventati da suoni mai sentiti in mare”, scrive Arduini sul sito dell’associazione. Non è la prima volta che lungo la costa adriatica si verifica uno spiaggiamento di capodogli, il secondo più grave avvenuto nel Mediterraneo. Il peggiore avvenne il 10 dicembre 2009 in Puglia, quando ancora sette cetacei si arenarono sul litorale garganico tra Ischitella e Cagnano Varano e qui morirono, mentre altri due riuscirono a prendere il largo.
Al di là delle cause che vanno ancora accertate, serve – dice Notarbartolo – “più trasparenza e una volontà sincera di collaborazione tra chi usa il mare sia per scopi militari che per ricerca di idrocarburi, ed esperti della biodiversità”. Il presidente dell’Istituto di ricerca Tethys sottolinea comunque che “non bisogna assolutamente vietare le estrazioni e le ricerche, ma allo stesso tempo non bisogna compromettere le vere ricchezze del mare”.
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Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.