Vivendi vende Gvt e diventa azionista di peso di Telecom Italia. Il gruppo francese dei media e delle telecomunicazioni ha fatto sapere di aver accettato l’offerta per la filiale brasiliana, Gvt, depositata lo scorso 18 settembre dagli spagnoli di Telefonica. La proposta d’acquisto, che prevede il pagamento di 4,66 miliardi di euro in contanti e il 7,4% di Telefonica Brasil, include infatti anche il passaggio di mano del pacchetto del 5,7% di Telecom Italia. L’operazione, che attende il via libera delle autorità brasiliane competenti, Anatel e Cade, ridisegna la struttura dell’azionariato di Telecom che fino ad oggi è stato caratterizzato dalla presenza ingombrante di Telco (22,4%), la holding in via di scioglimento che fa capo a Telefonica e ai soci italiani Mediobanca, Generali e Intesa, oltre che dai soci minori Findim (Marco Fossati al 4,98%) e People Bank of China (2,081%).
L’intesa fra Vivendi e Telefonica attribuisce, infatti, ai francesi e in particolare a Vincent Bolloré, presidente di Vivendi e secondo socio di Mediobanca dopo Unicredit, un peso notevole nei nuovi assetti azionari Telecom. “Sono felice di investire in quel grande Paese che è l’Italia e accompagnare nel lungo termine l’equipe di Telecom Italia” ha commentato a caldo Bolloré che l’estate scorsa, poco prima dell’arrivo dell’offerta spagnola per Gvt, ha incontrato il presidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, la cui famiglia è socia di Piazzetta Cuccia.
Per Telecom Italia l’operazione Gvt rappresenta insomma un grosso cambiamento. E non solo sul fronte dei soci ma anche su quello delle strategie industriali. Telecom, che in Brasile sperava fino a poco tempo fa nell’unione della Tim locale con Gvt, è costretta ora a percorrere strade alternative. Fra le ipotesi sul tavolo, c’è la proposta d’acquisto della rivale brasiliana Oi che si è fatta avanti con un mandato alla società Btg, socia in Italia di Mps. Secondo quanto riportato da Il Sole24ore, il progetto, che prevede lo spezzatino di Tim Brasil e che aiuterebbe Telecom Italia ad abbattere notevolmente il proprio debito a tutto vantaggio delle banche, non piace pero’ alle autorità brasiliane. Maggiori possibilità di riuscita avrebbe invece il piano che vorrebbe Tim Brasil e Oi insieme dando vita al leader di mercato del Paese sudamericano.
Se, infine, il caso Gvt ha cambiato le carte in tavola in Brasile, l’ingresso di Vivendi potrebbe incidere sulla strategia di Telecom in Italia che resta il mercato di riferimento per l’azienda guidata da Marco Patuano. Vivendi è infatti produttore di contenuti attraverso la controllata Canal+ ed è alla ricerca di una strada per veicolare le produzioni. Per questo è molto interessata alla partita sullo sviluppo della rete in fibra in Italia. Un risiko complicato e in divenire come ha ricordato una manciata di giorni fa il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, che ha ribadito una manciata di giorni fa l’interesse per lo sviluppo di un progetto comune che coinvolga la filiale di Cdp, Metroweb. Un progetto che per Telecom, in spolvero in Borsa dopo l’annuncio dell’esito positivo dell’operazione Gvt andrà di pari passo con l’incremento dell’offerta di contenuti cui vorrebbe contribuire Mediaset oltre che il big statunitense Netflix che in Francia è appena sbarcato promettendo di dare del filo da torcere a Vivendi.