Cultura

Barbie ispirate alla Vergine Maria, è polemica: vescovi e fedeli contro gli artisti

Poor&Marianel sono i creatori argentini delle bambole a immagine religiosa. Secondo la Sir "la religione non è plastica" e le bambole non arriveranno mai nei negozi ma i due creativi assicurano di aver avuto già molte richieste per commercializzare il prodotto

di Elisa D'Ospina

Sta creando non poco scompiglio la rivisitazione delle figure “sacre” attraverso le celebri bambole della Mattel dei due artisti argentini Poor&Marianela, all’anagrafe Pool Paolini e Marianela Perelli. Sono loro ad aver creato le Barbie ispirate alla Vergine di Guadalupe, alla Vergine di Luján, alla Nostra Signora di Itatí, a Maria Maddalena, alla Vergine di Aparecida, alla Vergine di Lourdes e a quella di Fatima. Per Ken sono stati invece scelti alcuni Santi come San Giorgio e San Rocco e ancora Mosè, Buddha e Gesù Cristo. Le creazioni dei due artisti saranno in mostra alla Boca, quartiere moda di Buenos Aires presso la gallera Popa gallery il mese prossimo.

Gli autori, attraverso le pagine di El Universal, rispondono alle polemiche che si sono scatenate e affermano di non volere urtare la sensibilità dei fedeli cattolici, né quella di altre religioni. Non è stato rappresentato Maometto, ad esempio, la cui figura per gli islamici è irriproducibile. Moltissimi i fedeli che sono rimasti interdetti alla visione delle bambole: su tutte la “Difunta Correa”, una figura mitica semi pagana venerata in Argentina e Cile, ha sollevato non poche perplessità. Le autorità di San Juan, la provincia dove si trova il santuario della defunta, hanno contattato gli artisti per esprimere la propria indignazione. L’amministratore del santuario ha ricordato che sulla figura della donna esiste una sorta di copyright: “E’ una questione di fede a cui teniamo molto, così alcuni anni fa abbiamo deciso di brevettarne il nome e l’immagine” e ha aggiunto di aver ricevuto molte chiamate di protesta da parte dei fedeli.

Non manca la risposta degli artisti sui social network dedicati alla mostra: “In un mondo che premia pensare, agire e sentire in maniera omologata è importante affermare un ribelle umorismo per sottolineare la sua sconnessione con l’universo storico e politico”, scrivono i due. E il popolo del web come reagisce? C’è chi definisce la scelta blastema, chi trova interessante l’iniziativa, c’è chi urla alla provocazione, chi addirittura parla di nuovo linguaggio religioso e chi considera l’arte come “espressione libera”, e in quanto tale, condivide la scelta dei due artisti. In passato, gli artisti che si autodefiniscono seguaci del movimento artistico “lowbrow” nato alla fine degli anni 70 in California, conosciuto anche come surrealismo pop, avevano già lavorato su personaggi noti della cultura e della storia Argentina: da Diego Armando Maradona, Leopoldo Galtieri, Juan Domingo Peron ed Evita, arrivando ai giorni nostri fino a Papa Francesco. E’ la prima volta in assoluto però, che vi è un’intera mostra di bambole dedicata alle figure religiose. Il surrealismo pop, letteralmente arte di basso profilo, nasce nei tardi anni Settanta come risposta al concettualismo accademico. Sdoganato nel ’91 da Mark Ryden, artefice della copertina di Dangerous di Michael Jackson, conta oggi artisti di calibro e diverse sottocorrenti.

In queste ore la Sir, l’agenzia dei vescovi, tramite un editoriale fa sapere che le bambole non arriveranno nei negozi in quanto la “religione non è plastica” e l’iniziativa è di cattivo gusto. Una netta presa di posizione da parte del mondo clericale. Pool&Marianela assicurano di avere ricevuto già molte richieste per commercializzare le loro opere-prodotto, sia in Argentina, che in Cile, Spagna ed Inghilterra, ma al momento gli esemplari presentati sono unici e faranno parte della mostra “Barbie, the plastic religion” che prevederà l’esposizione di 33 modelli di Barbie e Ken adattati alle più importanti figure sacre della religione cattolica, dell’ebraismo e del buddhismo. Dal prossimo 11 ottobre a Buenos Aires.

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